Come sapete, come ha ricordato S.E. Sorrentino, l’occasione che mi ha portato oggi ad Assisi è la commemorazione dell’VIII centenario della conversione di Francesco. Anch’io mi sono fatto pellegrino. Già da studente, poi quando mi preparavo per una Cattedra ho studiato San Bonaventura, conseguentemente anche San Francesco. Ho spiritualmente peregrinato ad Assisi molto prima di esservi arrivato anche fisicamente. Così in questo lungo pellegrinaggio della mia vita sono felice di essere oggi con voi nella Cattedrale, con voi sacerdoti, religiosi, religiose. Essendo venuto sulle orme del Poverello, nel mio parlare prenderò spunto principalmente da lui. Ma proprio nel contesto di questa Cattedrale non posso non ricordare gli altri Santi che hanno illustrato la vita di questa Chiesa, a partire dal patrono San Rufino, a cui si uniscono San Rinaldo e il Beato Angelo. Va da sé che, accanto a Francesco, c’è Chiara, la cui casa era proprio nei pressi di questa Cattedrale. Ho potuto poco fa vedere il battistero in cui, secondo la tradizione, ricevettero il Battesimo tanto San Francesco quanto Santa Chiara, e successivamente San Gabriele dell’Addolorata.