Quando San Bonaventura ordinò
di bruciare le biografie
di San Francesco

Durante il capitolo generale, tenutosi a Parigi nel 1266, San Bonaventura ordinò di distruggere tutte le precedenti biografie di Francesco, affinché non vi possano essere confusioni nell'interpretazione della volontà del Santo.

Don Felice Accrocca:Alla metà del Duecento, dunque, oltre all’opera «ufficiale» di Tommaso (un’opera che, con la Vita e le sue successive integrazioni, voleva essere unitaria) circolavano altri testi, certo con minor diffusione, e comunque tali da dar vita a un vero e proprio coro polifonico che doveva apparire come una fonte di disorientamento agli occhi della dirigenza dell’Ordine. Da qui, nel 1266, la decisione presa dal capitolo generale riunito a Parigi, di distruggere ogni biografia francescana eccetto quella recente di Bonaventura da Bagnoregio.

Giovanni Miccoli: "La disposizione di gettare al rogo tutti gli scritti anteriori alla Legenda Maior, scritta da frate Bonaventura, costituisce un fatto unico nella agiografia e una grave e irreparabile perdita per il patrimonio storico, ma attesta altresì la lucida coscienza dei dirigenti minoritici di offrire ai frati un modello meno contraddittorio, rispetto alla nuova situazione e alla linea assunta dall'ordine".

Primo Danari: "Un ordine così draconiano fu talmente eseguito che della Vita Prima scritta dal Celano, se ne trovò una copia solo nel 1768, e della Vita Seconda se ne scopri una copia nel 1806. Il trattato dei miracoli fu scoperto nel 1899".

Dario Fo: "Purtroppo, quando Bonaventura da Bagnoregio, verso la fine del Duecento, salì alla direzione dei Frati Minori, diede ordine che tutti gli scritti e la documentazione sulla vita di Francesco, redatti fino ad allora, fossero distrutti, compresi gli interventi diretti del santo e le trascrizioni che si ritrovavano negli eremi, nelle scuole e nelle parrocchie più sperdute".

Ernesto Balducci: "Bonaventura ordinò di bruciare tutti gli scritti su san Francesco. Sembra un ordine da Cremlino. La verità su Francesco non è più una verità privata, è una verità della Chiesa. Sarà santo Bonaventura, ma insomma, metterlo accanto a Francesco per me è quasi insopportabile".


sanfrancesco - Redazione online