Il fotovoltaico è cresciuto molto negli ultimi anni. ITALIA SOLARE è la sola associazione in Italia che si occupa solo di fotovoltaico. Quali sono le aspettative per la fonte fotovoltaica in Italia e quali ritiene siano le relative criticità e opportunità?
Grazie all’Onorevole Squeri.
Grazie per la disponibilità sempre dimostrata ad ascoltarci, grazie anche all’assistente Priscilla per il grandissimo lavoro svolto. Noi facciamo pure tanti eventi, quindi sappiamo quanto lavoro c’è dietro. Bravissimi, se lo merita.
Da tecnico, mi piace sempre vedere i numeri. Cominciamo un po’ dall’alto, a livello mondiale. Il fotovoltaico ha raggiunto l’anno scorso i 2,2 terawatt, quindi 2.200 gigawatt. La cosa incredibile è che il 72% di questo installato è stato installato negli ultimi 5 anni. È la fonte energetica col più alto tasso di crescita.
Ma siccome, giustamente, prima si è detto che non è la potenza, ma è l’energia ciò che conta, a livello di contributo energetico al fabbisogno mondo, siamo al 7%. La cosa altrettanto significativa è che solo un anno prima era il 5,5% e l’anno prima ancora il 4,5%. Quindi vuol dire che ogni anno sale di 1-1,5 punti e probabilmente salirà ancora di più, in quanto, fondamentalmente, il fotovoltaico è la fonte di produzione di energia più conveniente in assoluto, se no non ci sarebbero questi numeri.
Tra l’altro, è previsto per il 2030 di raggiungere e superare la quota del gas a livello mondiale, che è nell’intorno del 20%. Se non è il 2030, sarà il 2032, lo vedremo, però sicuramente questa è la strada. Si è giustamente spesso detto che il problema del fotovoltaico è la non programmabilità. Il mondo sta cambiando grazie alla crescita degli accumuli, allo sviluppo degli accumuli elettrochimici, che stanno registrando dei dati impressionanti in quanto a efficienza, quindi migliori performance e riduzioni dei costi.
Questo a livello mondiale. Solo l’anno scorso nel mondo sono stati installati 200 gigawattora su un totale installato di 370, quindi la crescita è davvero importante. È significativo anche sottolineare il ruolo della Cina, perché di tutti questi numeri, più o meno il 50% è in Cina.
L’Italia come è messa? Siamo a circa il 12% di contributo del fotovoltaico alla copertura della domanda, e anche questo è un dato significativo: solo tre anni fa eravamo all’8%. Vi sto dando tanti numeri, però magari servono anche per quando si leggono certi numeri di produzione, di installato.
Con ogni 2,5 gigawatt, meglio, tra i 2 e i 2,5 gigawatt di potenza nuova installata, riusciamo a guadagnarci un punticino in più di contributo al fabbisogno elettrico nazionale. Quali sono le criticità e le opportunità? A livello di criticità, che in realtà è anche un’opportunità se la si gestisce poi bene, sono le aree idonee. Sappiamo che il MASE sta lavorando ora a una revisione, mi sembra, crediamo, del documento sulle aree idonee, dopo i suggerimenti del TAR. Noi come associazione chiediamo una condivisione dei testi.
Poi dopo è sempre il legislatore che decide, ci mancherebbe, però chiediamo davvero da anni, devo dire da tempo, che ci sia davvero una collaborazione maggiore, proprio per poter poi dare delle indicazioni da chi poi è sul territorio dalla mattina alla sera.
Le aree idonee sono associate al tema dell’accettazione locale, che è un tema ovviamente importante su cui bisogna lavorare, e soprattutto quindi la comunicazione, che sia una comunicazione corretta, è fondamentale. Sempre in ambito norme, la chiarezza normativa è fondamentale e abbiamo tante aspettative per il Testo Unico FER, che deve essere rivisto entro la fine dell’anno.
Abbiamo mandato le nostre osservazioni, speriamo, appunto, che siano il più possibile accolte. Come pure anche il tema della saturazione virtuale della rete; abbiamo, noi come altri, mandato delle osservazioni, è molto importante.
Un’ulteriore criticità riguarda l’organizzazione dei ministeri: chiediamo che siano più rafforzati a livello proprio di organico, perché c’è un sovraccarico davvero, che poi crea problemi a un settore talmente strategico e importante per il Paese che ha bisogno davvero di risorse. Per chiudere, quali sono le opportunità? Con il fotovoltaico si riesce a risparmiare velocemente, le imprese che installano gli impianti riescono a ridurre i costi velocemente.
È un’opportunità per creare posti di lavoro e la sinergia col mondo agricolo c’è, è vera, non sono storie giusto proprio per abbonirsi l’altro settore. E l’ultimo, last but not least, il reshoring della manifattura.
L’Europa oramai l’ha deciso: l’Europa e i singoli Paesi membri devono organizzare, devono fare in modo che ci sia una produzione locale.
Quindi è un passaggio importante che deve essere gestito con grande attenzione per evitare che poi ci siano costi eccessivi sugli impianti, che poi si ribaltano sulle bollette, però rimane una grandissima opportunità.