Le ESCo sono un attore protagonista della transizione energetica nazionale. Avete spesso manifestato la necessità di avere normative chiare e stabili.
Quali sono le principali criticità che riscontrate e quali azioni suggerite per migliorare il percorso della transizione energetica?
Grazie e buon pomeriggio a tutti. Grazie Onorevole, l’Onorevole Squeri, a tutta Forza Italia per questo invito, che conferma un’azione di apertura che cogliamo in maniera molto netta da parte delle istituzioni, quantomeno al dialogo.
Oggi, prima di rispondere alla domanda che mi è stata fatta, volevo soltanto darvi qualche numero sul nostro mercato. Non tutti conoscono le Energy Service Companies. Abbiamo proprio quest’anno fatto uno studio con i colleghi di AGICI che sono in sala.
Questo studio quantifica il nostro mercato in una forchetta tra 12 e 16 miliardi di euro all’anno, con oltre 30.000 dipendenti. Insomma, siamo una filiera, iniziamo a pesare qualcosa che assomiglia all’1% del PIL. E oggi le ESCo sono i partner della transizione energetica delle imprese. Lavorano su tutti i settori: lavorano sull’industriale, la pubblica amministrazione, il terziario, il civile, ovviamente residenziale, e si occupano di tutti gli argomenti che influiscono in qualche modo sul processo di decarbonizzazione, dalle rinnovabili all’efficienza.
Siamo tecnologicamente neutrali, puntiamo ovviamente a costruire e realizzare progetti di decarbonizzazione in maniera sartoriale, utilizzando le risorse che sono a nostra disposizione per ottenere un ottimo di decarbonizzazione per il nostro cliente. Ecco, uno dei messaggi che volevo passare oggi è che le ESCo sono una risorsa di questo Paese.
Possono accoppiare alla finanza pubblica, alle misure di supporto, meccanismi propri basati sulla finanza privata. Progettano, realizzano, gestiscono gli interventi che vanno a proporre, e lo fanno con garanzia di risultato. Il nostro contratto tipico è l’Energy Performance Contract, un contratto a garanzia di risultato. Abbiamo visto nel tempo tante misure in Italia sovvenzionare, incentivare, aiutare, accompagnare l’efficienza energetica, ma poche di queste avevano una misura effettiva di quanto si andava a risparmiare. Vengo alla sua domanda. Cosa serve? Qualche spunto concreto lo vorrei dare.
Stamattina il direttore Boschi richiamava la necessità di un’azione anche veloce per accompagnare la transizione energetica. Ecco, da questo punto di vista devo mettere sul piatto il fatto che alcuni provvedimenti ormai conclamati sono in ritardo. Parlo di Titoli di Efficienza Energetica, di Conto Termico 3.0, di Energy Release.
Abbiamo bisogno che queste misure, che sono ormai al traguardo, sono lì, veramente vedano la luce e consentano al mercato di poi produrre i suoi effetti. Metto l’accento sul Conto Termico 3.0 per dire che c’è un incremento dei massimali, un allargamento al mondo del terziario. Capite bene come il mercato stia aspettando questo provvedimento, addirittura frenando. Ci sono interventi che non stiamo facendo perché il provvedimento non è stato pubblicato. Questo vuol dire andare a singhiozzo, ovviamente una cosa da evitare se possibile. Un cenno a Energy Release, è stato già citato questa mattina.
È un provvedimento nel quale le ESCo hanno avuto un ruolo, sono aggregatori di soggetti energivori, si sono proposti per essere produttori terzi, per realizzare gli impianti. Anche lì c’è bisogno davvero di risolvere lo stallo che si è creato con l’Europa.
È arrivata la comfort letter, ma mi sento davvero di esortare tutte le istituzioni coinvolte, quindi il Ministero e il GSE, ad accelerare anche il processo di definizione del nuovo decreto e delle regole. Dobbiamo evitare stop-and-go e correzioni delle misure. Per questo motivo, lo abbiamo anche proposto al Ministro Pichetto Fratin in un incontro recente, attraverso un tavolo permanente. Cioè, se la transizione è veloce, se è complicata, se dobbiamo fare tante cose complicate, noi come associazione ci mettiamo assolutamente a disposizione delle istituzioni per dare il nostro punto di vista, per evitare di dover correggere provvedimenti, per poter essere efficaci già in fase di scrittura o di revisione delle regole.
Nessuno ha citato ancora il principio Energy Efficiency First. È un principio europeo, anzi, un pilastro europeo, un pilastro della politica. Di questo sono contento che oggi, in questi Stati Generali, ci sia un panel dedicato all’efficienza energetica, perché ce n’è veramente bisogno. Non è facile raccontare l’efficienza energetica. Le rinnovabili si percepiscono, ci sono impianti, ci sono pannelli, ci sono pale che girano.
L’efficienza è un po’ più nascosta, ma ha assoluto bisogno, esattamente come le rinnovabili, di essere promossa. Chiudo, non ho riferimento del tempo, ma chiudo subito, soltanto per riprendere uno spunto che è arrivato questa mattina da Ranieri di E-distribuzione, che parlava dell’esigenza di sviluppare le reti per fare investimenti che facilitino a loro volta la transizione energetica.
Ecco, quello che voglio dire è, e lo voglio dire alle istituzioni: investite sulle ESCo. Le ESCo sono una risorsa di questo Paese. Se saremo messi, più di quanto non lo siamo oggi, nella condizione di mostrare i nostri effetti, potremmo essere un moltiplicatore degli sforzi e degli investimenti.