Quali sono, secondo lei, gli strumenti che possono far ripartire il sistema costruzione nel percorso della transizione energetica?
Grazie Erica, grazie a Forza Italia di questa opportunità.
Il tema è enorme e cercherò di concentrarmi. Come ha detto il Ministro Bernini è fondamentale qui la filiera, la trasversalità. Questa materia veramente tocca quasi la totalità dei settori produttivi, per cui dobbiamo stare molto attenti ad andare insieme verso degli obiettivi e delle politiche. E quindi introduco il primo tema, rispetto proprio ai bonus: non dobbiamo avere paura.
Sono diventati un tabù dopo il Superbonus, c’è stato una specie di attacco generale, ma anzi, dobbiamo fare tesoro delle luci e ombre del Superbonus, che sicuramente ha dato una spinta all’economia e poi ha avuto una fase di gestione non del tutto adeguata. C’è troppa frammentazione. Rispetto a una politica di transizione ambientale, ecologica, che significa incentivi per la riqualificazione energetica, ma anche rigenerazione urbana, testo unico per l’edilizia e per le costruzioni che tu hai citato prima, significa metterli a sistema. Sono competenze frammentate in una maniera pazzesca, anche i fondi e anche le iniziative. Noi abbiamo agevolazioni di un ministero, poi abbiamo un altro pezzetto da un altro ministero. Non è così che riusciamo ad affrontare la grande sfida del futuro.
Abbiamo delle proposte, ovviamente, proprio rispetto agli incentivi fiscali per il raggiungimento di quegli obiettivi, molto ambiziosi — ma la strada è presa, poi se non sarà il 2050 sarà il 2055, il 2060, ma è quella la strada. Quello che è fondamentale, quindi, sicuramente per noi è il coordinamento tra tutte le competenze da parte della politica. Non diciamo una governance unica, ma un coordinamento. Sicuramente degli incentivi che siano differenziati anche rispetto al raggiungimento di obiettivi di classi energetiche; differenziati anche per redditi, perché gli incapienti o sotto certi redditi, non è pensabile che deliberino in un condominio di spendere dei soldi. Cioè, la realtà è questa.
E poi, signori, grandi agevolazioni per ammodernare le nostre città, quindi rigenerazione urbana, regole, riforme perché non c’è solo il tema di riqualificare l’esistente, quindi che può essere dagli impianti ai cappotti termici, c’è proprio un tema di rendere anche, per esempio, le nostre città, di adattarle ai cambiamenti climatici. Noi abbiamo, anche qui cito il Ministro Bernini, le competenze, la ricerca può aiutare a intervenire anche con delle tecniche di costruzione.
Poi c’è il verde, c’è l’acqua, ci sono tante cose che aiutano l’adattamento climatico, quindi abbattono anche quello che provocano le emissioni. È un mix tra riforme, sicuramente, strumenti fiscali, agevolazioni e anche contributi diretti. Perché, vedete, la cessione del credito, che ha dato poi il via a moltissimi interventi, ha generato anche magari delle distorsioni, un commercio di questi crediti. A questo punto, se la cessione del credito, scusate, dico una cosa un po’ tecnica, è considerata payable, meglio che per gli incapienti o sotto certi redditi ci sia il contributo diretto.