State costruendo un portafoglio importante di rinnovabili, avete una presenza diffusa sul territorio. Come vi approcciate a questo consolidamento e come pensate di poter rendere più sistemico l’apporto delle rinnovabili alla competitività delle nostre industrie e della nostra economia?
Grazie a tutti di questa opportunità. Effettivamente noi, da una parte, vediamo in questo momento un quadro regolatorio e normativo, dal punto di vista del disegno del mercato, lineare, e quindi le norme che sono state introdotte per il FER-X, per il MACSE, per il Capacity Market, quindi un disegno di mercato razionale, lineare e che consente lo sviluppo oggi delle fonti rinnovabili, che come dicevamo, poi, grazie a questa maggiore energia immessa sul mercato, anche in una dinamica di consumi crescenti, sicuramente possono dare un contributo in termini di detensionare il tema dei prezzi.
Quello che vediamo un po’ con preoccupazione, e quello anche che segnalavano prima i colleghi, è una minore linearità sul tema autorizzativo, sul tema del permitting, dove nell’ultimo periodo, con il DL Energia, le Aree Idonee, il DL Agricoltura, il Testo Unico Rinnovabili, ancora registriamo delle difficoltà importanti nello sviluppo dei nuovi impianti; in uno sviluppo che è elemento essenziale per mettere più energia sul mercato e in qualche modo anche per offrire delle opportunità diverse, per lo meno nel breve e medio termine, come si diceva prima.
Su questo mi permetto una sottolineatura, perché in sede di conversione del DL Bollette è stato approvato anche un importante punto sulla semplificazione dell’iter del repowering degli impianti esistenti. Noi in Italia abbiamo comunque diversi impianti, sia fotovoltaici sia eolici, esistenti, per cui ormai vi è l’opportunità di rinnovarli, e rinnovandoli oggi con le tecnologie che oggi sono presenti, anche di incrementare molto la potenza di questi impianti e anche, quindi, di produrre più energia. Con Elettricità Futura abbiamo stimato oltre 6 gigawatt di eolico e 15 gigawatt sul fotovoltaico.
Questi sarebbero impianti che non vanno a occupare un diverso uso del suolo, perché sono su aree esistenti. Anche gli impianti eolici comunque potrebbero essere... come dire, le torri che oggi possono essere realizzate sono sì più alte, ma sono numericamente inferiori. Ecco, quello che ci aspettiamo è che l’intervento che è stato approvato — di prevedere, ad esempio, che i repowering per meno di 30 megawatt sugli impianti eolici — trovi poi oggi effettivamente concretezza da parte degli uffici per accelerare questo processo e consentirci di dare una risposta importante nel breve termine.
Oltre a questo, un altro punto significativo su cui il governo sta lavorando è il tema della saturazione virtuale. Anche questo è un elemento fondamentale, perché in questo momento spesso impianti che hanno tutte le autorizzazioni, in qualche modo mancano della possibilità di connettersi alle reti perché impianti che invece, in realtà, le autorizzazioni non le hanno ancora ottenute, o che mai verranno fatti, in qualche modo occupano uno spazio di questa connessione.
Ecco, noi crediamo che a partire da questi due interventi, e anche con il riordino del Testo Unico sulle rinnovabili, si possa fare un passo avanti importante, avendo nuova energia che possa essere contrattualizzata, come dicevamo prima, attraverso aste o comunque attraverso anche contratti bilaterali, perché anche il mercato, come dire, poi si possa esprimere, e questo possa essere una prima risposta che in qualche modo va nella direzione di decarbonizzare in modo efficiente. Grazie.