Quali sono le vostre proposte per l’efficientamento residenziale e, tenuto conto che le CER sono un altro strumento fondamentale nel percorso della decarbonizzazione, ci da delle proposte per poter agire tempestivamente anche su questo tema?
Grazie. Intanto permettetemi di ringraziare per l’organizzazione dell’evento, ma non tanto per l’evento in sé, quanto per una delle tesi che sta venendo fuori un po’ da tutti i relatori fin da stamattina: nessuna tecnologia, nessuna tecnica da sola potrà risolvere questo problema.
Quindi, sostanzialmente, il tema dell’efficienza energetica, che poi qui adesso decliniamo come “casa”, sostanzialmente, è un tema molto complesso, molto strutturato. Quindi parliamo di mix di soluzioni, come anche parliamo di mix normativo.
A tutti gli effetti, noi dobbiamo sapere che ci muoviamo in un quadro normativo che in parte arriva dall’Europa, quindi parliamo ad esempio della famosa direttiva “Case Green” o la direttiva che arriverà nel 2027, l’ETS2, e alcune invece normative che sono normative nazionali, come il PNIEC, che è già stato più volte citato. Ci muoviamo quindi nei confronti di obiettivi strategici che andranno raggiunti entro il 2030.
Questi, a tutti gli effetti, ci tengo a dirli perché sono abbastanza complessi. Diciamo, complessi nel senso di strutturati, anche difficili ma anche strutturati. Noi dovremmo avere al 2030 una riduzione del 9,3% dei consumi finali, un incremento, cioè un utilizzo minimo di rinnovabili del 40%, una riduzione del 43% delle emissioni nel settore civile, e una riqualificazione degli edifici — che è quello che stavo dicendo prima — del 15% dello stock totale.
Ecco, voi capite come una singola azione non potrà portare a casa il risultato, ovviamente. Un’idea che si può portare è quella di tararsi su tre pilastri per un progetto di questo tipo. Il primo è sicuramente quello che riguarda l’efficienza in ambito residenziale.
Efficienza in ambito residenziale, quindi, sostanzialmente, una delle proposte che si potrebbe fare è quella di avere un credito d’imposta strutturale ma modulare, cioè basato sul tipo di intervento che vado a fare. Faccio un intervento base, non so, cambio gli infissi, le caldaie, eccetera, però un credito d’imposta basso.
Aggiungo delle tecnologie più complesse, avrò qualcosa di intermedio. Arrivo fino a fare un edificio NZEB, cioè Nearly Zero Emission Building, allora avrò un credito d’imposta molto più alto. Una seconda proposta potrebbe essere quella di utilizzare il modello che è stato fatto per il Medio Credito Centrale durante il COVID, anche per creare dei meccanismi di garanzia per dei mutui, per agevolare anche questa transizione.
Il secondo pilastro è quello dell’efficienza delle imprese, e quindi, da un lato, anche qui continuare su un credito d’imposta per l’efficienza industriale, potenziare e snellire anche le tematiche di certificati bianchi, fino ad arrivare invece a una proposta nuova, che è quella delle CER per le aree produttive.
Noi siamo abituati a pensare alle CER come a un produttore e dei consumatori. Perché non immaginare delle CER dove io posso avere più imprese che si mettono insieme per risolvere il problema di un’azienda che ha tanto tetto, tanta copertura e pochi consumi, messa insieme ad altre imprese?
L’ultimo pilastro potrebbe essere proprio quello delle CER nel modello classico, quindi sostanzialmente quello di poter creare un fondo rotativo gestito da Cassa Depositi e Prestiti che in qualche modo agevoli nell’avere un finanziamento a tasso zero per poter fare queste CER.
Quindi, l’ultima idea potrebbe essere quella di creare un fondo rotativo ma con quali soldi? Noi in realtà abbiamo ancora, se guardiamo FESR, REPowerEU e PNRR, ci sono ancora circa 10 miliardi. Il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica ne ha ancora tre, che sono praticamente inutilizzati. L’ETS2 genererà introiti per circa, è stato stimato, 15-20 miliardi.
Quindi sono a tutti gli effetti utilizzabili. E poi, non da ultimo, quello che appena è stato detto: un co-finanziamento utilizzando ESCo, famiglie, banche. Attivare incentivi che siano virtuosi.
Grazie.