Quale può essere il contributo della risorsa geotermica per il mix energetico nazionale e, soprattutto, cosa serve per motivare sempre meglio gli imprenditori ad investire anche in un settore del genere?
Grazie Onorevole Battistoni, grazie Forza Italia, grazie Onorevole Squeri che ha organizzato e mi ha invitato. A ottobre dell’anno scorso eravamo qui per gli Stati Generali della Geotermia, quindi attenzione massima data da Forza Italia alla materia, quindi alla risorsa.
Non solo, quello che abbiamo ricordato anche a ottobre, è che la legge che ha fatto poi nascere anche l’associazione della geotermia a zero emissioni, la legge è stata varata nel 2011, un decreto legislativo di conversione di una direttiva europea.
È stata fatta proprio nel momento in cui Silvio Berlusconi era non solo Presidente del Consiglio dei Ministri, ma era anche, ad interim, Ministro dello Sviluppo Economico. E’ una legge che prende il suo nome quella che ha dato l’inizio a quello che è stato lo sviluppo di una seconda idea, quindi una geotermia 2.0, almeno dal punto di vista elettrico. Geotermia nel mix energetico.
Se uno oggi guarda i dati, vede che l’Italia consuma quasi 62 miliardi di metri cubi di gas. In sé, nel corso degli ultimi 25 anni siamo passati da una produzione interna di quasi 19 miliardi di metri cubi a una produzione interna di 2,7 miliardi di metri cubi. E in realtà, questo ci espone tantissimo, perché 58,7 miliardi di metri cubi noi li importiamo.
Quindi vuol dire che noi, principalmente, la risorsa che maggiormente utilizziamo, sia per usi civili che per il termoelettrico, e quindi per l’energia elettrica, è una risorsa non nostra. Noi siamo soggetti e condizionati a quella che è la geopolitica internazionale.
Il contributo che può dare la geotermia... questa importazione di 58,7 miliardi crea un giro di affari per gli importatori di gas di quasi 23 miliardi. Un terzo di questi è per usi civili, quindi vuol dire riscaldamento di acqua e edifici.
Su questa parte qua, in realtà, ci si aspetta che avvenga una sostituzione col geotermico. La geotermia può dare questa tipologia di contributo: quindi 8 miliardi di importazioni di gas potrebbero essere risparmiati e, invece, creato un giro di affari di 2 miliardi per il riscaldamento attraverso pompe di calore.
Questo significherebbe un taglio netto del costo dell’energia per gli usi civili e, parallelamente, creare un mercato italiano e una minor dipendenza dall’estero. Secondo aspetto che ritengo importante è quello relativo ai data center, all’intelligenza artificiale. Notizia di qualche mese fa è che uno dei più grandi operatori del settore, che è Meta, decide di sviluppare i propri data center utilizzando l’unica risorsa, svincolata dal nucleare, che gli può garantire, secondo studi fatti per tre anni, l’energia per tenere in piedi i data center: che è la geotermia. Meta svilupperà questo. In Italia abbiamo tre località dove potrebbe essere fatto lo stesso: una è Catania, una è Napoli e una è Viterbo, dove si potrebbe dare la stessa tipologia di fonte energetica che è necessaria per sviluppare i data center.
Anche perché, come il Ministro ci ha espresso tante volte, abbiamo un consumo di 320 terawattora di energia, abbiamo un fabbisogno di altri 200 terawattora, non sappiamo dove prenderli in questo momento, anche perché la rete nazionale più di 400 terawattora non permette di distribuirla.
Quindi servirà un qualcosa da realizzare sul territorio. Come realizzarlo? Dopo 15 anni che ci occupiamo di questo, io dal 2011, 14 anni, abbiamo pensato che in realtà bisogna tornare indietro per andare avanti.
Che significa tornare indietro per andare avanti? Le centrali geotermoelettriche sono state fatte in passato perché era lo Stato che le faceva, non perché c’era un investitore, una PMI, un piccolo privato che le realizzava. Tornare indietro che significa? Vuol dire che spetta alle Regioni arrivare fino al punto in cui un investimento geotermico è bancabile.
Che vuol dire che il permesso di ricerca... che vuol dire che il pozzo esplorativo lo deve realizzare una Regione, mentre una volta trovata la risorsa si fa la gara, perché saranno tanti i privati che investiranno, come fondi e altro, per realizzare le centrali.
Ecco, questo è un po’ lo schema sul quale noi ci aspettiamo si arrivi a un cambiamento.
Grazie a Forza Italia.