3.2 Programmi PASM
I programmi di scatto più evoluti e fruibili sono i PASM:
Molte macchine fotografiche oltre a questi programmi ne hanno molti altri che molto spesso non sono nient’altro che uno di quelli citati con dei valori preimpostati.
Quando utilizzare un programma od un altro?
Programma P:
Non è la modalità automatica in quanto si deve impostare la sensibilità ISO e decidere se utilizzare o meno il flash. Utile per il punta e scatta. Quello che va tenuto in considerazione sono le condizioni di luce, se buone si imposta la sensibilità ISO al minimo (o quasi), viceversa se c’è luce scarsa si cresce con gli ISO finché possibile (attenzione all’effetto “sgranato”).
E via ci si sbizzarrisce ad immortalare scene qui e lì. Questa modalità verrà presto abbandonata per privilegiare le due che seguono.
Programma A (Aperture priority):
L’utente decide l’apertura del diaframma e la fotocamera varia il tempo di esposizione automaticamente, da utilizzare se quel che conta è la messa a fuoco (agendo sulla profondità di campo).
Esempio 1: voglio fare un ritratto di un soggetto sfuocando lo sfondo.
Esempio 2: voglio fare una panoramica mettendo tutti gli oggetti della scena fuoco.
Come procedere?
Programma S o T (Shutter/Time priority):
L’utente decide il tempo di posa e la fotocamera varia l’apertura del diaframma automaticamente, da utilizzare se quel che conta è il movimento.
Esempio 1: voglio fotografare un oggetto in rapido movimento congelando la scena.
Esempio 2: voglio fotografare un oggetto in movimento introducendo l’effetto mosso per rendere più dinamica la scena.
Come procedere?
Programma M (Manual):
Qui l’utente decide tutto, è senza dubbio la modalità dell’utente esperto, il rischio di sovraesporre o sttoesporre la foto è alto in quanto la fotocamera scatterà senza tener conto dell’esposimetro (che comunque può essere monitorato).