2.2 Variare il tempo di esposizione (effetto mosso)
Il tempo di esposizione è quanto l’otturatore rimarrà aperto e si misura in secondi.
I valori tipici variano da decine di secondi a centinaia di micro-secondi.
Nella pratica cosa varia nella fotografia aumentando/diminuendo il tempo di esposizione?
Come già detto più volte cambia la quantità di luce che incide il sensore e qui entra in gioco il concetto di “mosso”. L'idea di mosso è di per sè naturale ed abbastanza chiaro. Più tempo espongo un oggetto più luce arriva al sensore (e questo è un bene) ma se l’oggetto o il fotografo è in movimento creo un effetto “scia” dovuto al fatto che durante l’esposizione la scena è variata!
Attenzione, molto spesso scattando a mano libera, specialmente con distanze focali elevate, si introduce il “micromosso” dovuto al fatto che, per quanto si possa avere la mano ferma, si inducono sempre delle leggerissime variazioni di posizionamento della camera durante lo scatto; in questo caso vengono in aiuto le ottiche stabilizzate che tendono a eliminare per quanto possibile questo effetto.
La domanda a questo punto sorge spontanea :” Non voglio l’effettto mosso, quale tempo debbo usare? ”
C’è una regola semplice ed antica che è una delle regole fondamentali della fotografia detta regola dell’inverso della distanza focale :
il tempo di esposizione massimo tale da evitare l’effetto mosso è pari all’inverso della distanza focale
Dunque, ad esempio, se scatto una foto ad un leopardo in corsa con una distanza focale di 300 millimetri è bene impostare il tempo di apertura ad 1/300 di secondo.
Questa legge empirica è un pò riduttiva, ad esempio con l’utilizzo di ottiche stabilizzate, ma rende comunque l’idea dando un tempo d’apertura di riferimento facilmente calcolabile.
Un’ultima nota, non sempre è da evitare il mosso, a volte conferisce un effetto dinamico allo scatto decisamente piacevole ed artistico!
Nella porzione di foto (brutta) che segue si trova un esempio di tempo di esposizione alto; pur essendostata scattata in piena notte e con una scarsissima illuminazione si scorge nello sfondo il monumento ed è molto chiaro l'effetto scia provocato dalle lanterne di carta lungo il buio viale d'accesso. Si nota anche l'effetto "sgranato" che è dovuto ad un'impostazione troppo alta della sensibilità ISO di cui si parlerà tra due paragrafi.
FOTO 1: Si nota l'effetto scia dovuto alle lanterne, ad una mano ballerina ed ad un tempo di esposizione alto (1/2 secondo), nonchè l'efetto sgranato dovuto ad una sensibilità ISO elevata (con sensore da 1/2.3"). Cliccare per ingrandire.