Una donna “non bianca” per la prima volta Vice Presidente d’America
di Maria Chiara Contino 3D
In questi giorni, tutto il mondo parla delle nuove elezioni del presidente degli Stati Uniti d’America che vedono vincitore Joe Biden affiancato alla prima vicepresidente donna: Kamala Harris. Una vera soddisfazione per una donna di origini non americane, aver ottenuto un ruolo tanto di rilievo.
La Harris è nata da madre indo- americana e padre di origine giamaicana, entrambi immigrati, ha studiato alla Howard University e all’ Hastings Collage of the Law di San Francisco. Subito dopo gli studi Kamala ha lavorato come procuratrice distrettuale di San Francisco, come procuratrice generale della California, prima senatrice di colore a rappresentare la California al Congresso di Washington, il 12 agosto 2020 è stata scelta dal democratico Joe Biden come candidata vice presidente in vista delle elezioni presidenziali. La stessa Kamala Harris confessa di aver dovuto lottare spesso contro gli stereotipi, per sua fortuna, sempre supportata dalla famiglia, descrive la madre come una donna determinata, intenzionata ad assicurarsi che, sia lei che le sorelle, crescendo, diventassero donne fiere, sicure e intraprendenti. Kamala, nonostante le discriminazioni razziali con le quali ha dovuto convivere giorno dopo giorno, non si è mai fermata. Nel suo discorso non fa mancare i ringraziamenti verso coloro che l’hanno sostenuta e hanno permesso che la sua vittoria desse vita a una nuova era per l’ America. La nuova vice- presidente ha parlo di democrazia, promettendo maggiori garanzie perché venga attuata, sostenendo che, seppur ci vorrà forza e resilienza si andrà verso il progresso che è gioia perché ci concede il potere di costruire un mondo migliore. Le parole che Kamala pronuncia nel suo discorso, rendono orgogliose in maniera particolare le donne che vedono ancor più vicino e reale il traguardo dei “pari diritti”. Basterebbe fare un piccolo passo indietro nel tempo per capire che, non molto lontano negli anni, una cosa del genere non sarebbe stata possibile; solo nel 1920 è stata data la possibilità alle donne di esprimere il loro voto in America, ma molti pregiudizi continuavano a persistere. Le lotte per poter avere finalmente giustizia sono state molteplici e anche se, fortunatamente, oggi questi pregiudizi si sono quasi estinti in tutto il mondo, vedere concretamente i risultati di tanta fatica, suscita felicità, commozione e partecipazione. Sicuramente, vi è molta gente che non condivide la posizione intrapresa da Kamala, probabilmente anche donne, ma se solo si fermassero un attimo a cercare di capire ciò che Kamala ha dovuto affrontare per raggiungere il suo obbiettivo probabilmente, potrebbero non condividere i suoi ideali, ma apprezzare comunque la sua storia e la sua forza.