Siamo tutti indipendenti e capaci di scegliere da soli. Eppure se guardiamo meglio vediamo un esercito di soldatini tutti uguali, come quelli verdi di plastica con cui giocano i bambini. Ci troviamo nella condizione in cui ciascuno di noi non è più se stesso ma si fonde con gli altri in un unico io generico e asettico. Stessa musica, stesso linguaggio, stesso abbigliamento, stessi prodotti di tendenza. Il vecchio detto «l’abito non fa il monaco» non è mai stato tanto inattuale quanto adesso, ormai quel saio e quella chierica classificano in tutto e per tutto il frate, indipendentemente da ciò che si cela sotto le vesti. Di Diana Papi.
Nonostante il grado di sviluppo raggiunto a livello mondiale e la qualità delle nostre vite rispetto a nemmeno un secolo fa, ci troviamo in un Paese caratterizzato dal 46% della popolazione insoddisfatta della propria esistenza, quando, allo stesso tempo, in India, dove la povertà è dilagante e le condizioni di miseria tangibili, il medesimo indicatore riguarda solo il 18% degli individui. Robert Harris, scrittore e giornalista inglese, parla della nostra epoca come «età dell’ansia» e, a quanto pare, non a sproposito. Di IV A Scientifico (con il contributo di Silvia Pagni).
Scriveva Nietzsche: «L’uomo invidia l’animale che subito dimentica e che vede veramente morire, sprofondare nella nebbia e nella notte, spegnersi per sempre ogni istante». A differenza dell’uomo, l’animale non è schiacciato dal peso del passato. Nietzsche era ossessionato dal tempo, in un’epoca a suo avviso strabordante di storia; noi invece viviamo come se non avessimo memoria.
La nostra è una società arrogante. E' arrogante perché convinta di aver sconfitto la schiavitù, arrogante perché pensa di aver debellato il germe del razzismo, arrogante perché crede che mai, nella storia umana, ne sia mai esistita una più aperta, più dotta, più evoluta. Ma soprattutto, mi pare, si mostra in tutta la sua arroganza quando dichiara d'aver superato il dogmatismo e l'oscurantismo e di essere in possesso di una lente, il metodo scientifico, capace di leggere qualsiasi cosa in modo chiaro e distinto. Di Giovanni Parrillo.
Einstein da ragazzo sognava di cavalcare un raggio di luce. Non cessò mai di sognare, e le sue fantasie si risolsero in una teoria che sgretolò la meccanica classica, dimostrando che le sue leggi non erano universalmente valide – lo sbigottimento dei fisici fu totale, Ma davvero questo signor Einstein ha fatto saltare in aria tutta la fisica di Newton?La ricerca scientifica, da allora, si è spinta oltre. Di Maria Chiara Menicucci
Le notizie false e la loro diffusione sono sempre esistite sin da quando esiste la comunicazione verbale, ma se fino a un tempo relativamente recente le informazioni erano veicolate attraverso canali ufficiali e regolari, o comunque centri circoscritti di diramazione, la situazione attuale è quella di un policentrismo anarchico: le informazioni circolano indipendentemente dalla fonte e si diffondono in modo virale e anonimo.
La scuola che ho in mente è un luogo di condivisione di esperienze e buone pratiche; un luogo di crescita per gli studenti, avviati a divenire via via più autonomi, responsabili e partecipi essi stessi del loro processo di formazione; un luogo in cui non esiste dicotomia tra umanesimo e saperi scientifici, perché la conoscenza è una e tutte le discipline concorrono alla formazione della persona. Di David Del Carlo.
Il clima: una partita da vincere. Se fosse un film potremmo riscriverne la fine. Se fosse un gioco potremmo premere il tasto “riprova”. Ma questo non è un videogioco. Di. Sabrina Paolini.
Il muro di mattoni e calce è l’esecuzione materiale di un progetto, e che dunque il muro esisteva ancora prima che esistesse il muro. Parliamo allora del muro di Berlino prima del muro di Berino.
Una lezione, da parte di un ospite illustre, su cosa voglia dire rispettare una regola
È notizia di queste ore che la multinazionale franco-indiana ArcelorMittal, dal 2018 affittuaria dell’ex-Ilva di Taranto, ha ritirato la sua offerta di acquisto.