Erano gli anni ’30 del Novecento quando Célestine Freinet, padre della cosiddetta scuola attiva, introduceva nelle sue classi una piccola attrezzatura tipografica. Non più libri e manuali ma uno strumento pratico e cooperativo che consentisse agli allievi di crearsi testi su misura. La sua era una scuola rurale in cui la pressa da stampa rappresentava una tecnologia avveniristica, eppure i suoi ragazzi si appassionarono perché per la prima volta non percepirono la Scuola come un museo di nozioni astratte.
A più di un secolo di distanza da questo primo approccio tecnologico, le competenze informatiche e digitali sono al centro della discussione pedagogica e della sperimentazione didattica. Nel mese di ottobre si sono succeduti a breve distanza l’uno dall’altro due eventi patrocinati dal MIUR e dedicati all’uso delle nuove tecnologie a scuola. In entrambi i casi era presente, e non in un ruolo secondario, la città di Pescia con il suo liceo.
A Didacta 2019, la fiera della didattica innovativa che si è svolta tra il 9 e l’11 ottobre a Firenze, figurava tra i conferenzieri il prof. David Del Carlo, docente di italiano e formatore, che da anni prosegue nella sua a volte donchisciottesca avventura nell’innovazione didattica. Donchisciottesca perché animata da una visione, quella di una scuola veramente incentrata sull’alunno, una scuola del fare, che spesso è intralciata da visioni contrapposte e retrive, per non menzionare la carenza di mezzi messi a disposizione della scuola. Del Carlo, insieme alla dirigente scolastica, Maria Rosa Capelli, sono riusciti in questi anni a dotare il Lorenzini di due aule 3.0 – ambienti dotati di spazi e arredi che consentano la sperimentazione delle nuove metodologie didattiche (cooperative Learning, classe capovolta, classe scomposta ecc.). Nella sua lezione di giovedì 10, «AR&VR: Nuovi scenari didattici», Del Carlo ha approfondito i temi che mette in pratica da anni con successo: realtà aumentata e realtà virtuale attraverso web tool, applicazioni e software gratuiti.
Il Lorenzini è stato inoltre tra i protagonisti della giornata regionale «Apprendimento digitale», che ha avuto luogo a Prato giorno 12. Qui, lo stesso Del Carlo e le colleghe di matematica e fisica Sandra Annibali e Cinzia Gonfiotti hanno presentato il progetto «Mutatis mutandis. Viaggio immersivo nelle trasformazioni», della classe 5A scientifico, che lo scorso anno scolastico si è classificata al secondo posto nel concorso «Sì … Geniale!», emergendo tra le 95 classi partecipanti. Un’altra classe del Lorenzini – l’attuale 4B Linguistico - ha ottenuto, nella medesima occasione, il premio speciale della giuria per la capacità inventiva per il progetto «La giusta proporzione», un percorso multilinguistico tra arte, scienza e letteratura. Nel complesso i due premi sono valsi alla scuola la cifra di 3000 euro da investire nel potenziamento della dotazione tecnica e didattica.
Chi pensa che l’innovazione tecnologica sia propria solo dei centri metropolitani e delle realtà più blasonate si sbaglia. È proprio dal basso, dal territorio, che talora cominciano le rivoluzioni. L’assenza di risorse e la scarsa considerazione sociale spingono i docenti italiani a innovare e a sperimentare nuove pratiche al fine di rendere la didattica più attraente per se stessi e soprattutto per gli alunni. «Ristabilendo i circuiti di vita e motivando il lavoro – scriveva Freinet –, superiamo la scolastica per raggiungere un’altra ideale forma di attività, che arricchisce e ridona equilibrio, così da preparare la vera cultura».
GS