Un viaggio dentro al viaggio

Il Lorenzini e la Divina Commedia nel giorno di Dante

L’attuale situazione di quarantena forzata ha mostrato che un’alternativa è possibile, che, quando le strade consuete non risultano più percorribili, si può esplorarne di nuove. Così è anche, e forse soprattutto, per la didattica.

Lo scorso 25 marzo si è celebrato il Dantedì, la giornata dedicata a Dante nella data simbolica dell’inizio del viaggio ultraterreno della Commedia. La celebrazione è stata istituita dal Consiglio dei ministri in occasione del settecentesimo anniversario della morte del poeta, che cadrà il prossimo anno. L’intento è promuovere attraverso la figura di Dante il momento fondativo dell’identità italiana ed europea, nelle sue componenti classiche e cristiane, nel suo rapporto dialettico con la Chiesa e la fede.

La prima edizione ha avuto luogo nei giorni del Covid 19. Non un buon auspicio, eppure un’occasione, sia pur dolorosa, di riflessione sul senso dell’arte e sulla via di salvezza che offre, la stessa via che tra tormenti e speranze compie Dante nella Commedia. È un viaggio che riguarda tutti noi, sia come singoli sia come comunità; un viaggio che in questi mesi ha sconvolto certezze e ridefinito aspettative, un viaggio non ancora concluso e dall’esito incerto. Perciò il giorno dedicato a Dante si è reso tanto più necessario. Alle 12 del 25 marzo, a unire idealmente l’Italia nel nome di Dante, è stato letto nel corso delle lezioni a Distanza il canto XXVI dell’Inferno. Sugli account social del Mibact, del MIUR, della RAI e delle biblioteche sono proposti video, immagini, opere d’arte, rare edizioni della Commedia. «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza», dice Ulisse ai compagni prima di sfidare la Natura. Se anche l’uomo dovesse soccombere, l’umanità rimarrebbe intatta, superiore di una forza creatrice che si riflette nelle opere di genio; la natura avversa desta, deve farlo, «quella forza che è in noi, a considerare come insignificanti le cose di cui ci preoccupiamo, e perciò a non vedere nella potenza della natura un impero cui doverci piegare, quando si ha in gioco l’affermare o il rinnegare i nostri più alti principi».

Il Liceo Lorenzini ha partecipato con un viaggio nel viaggio realizzato attraverso la piattaforma Thinglink, un software per rendere interattive le immagini che consente di creare mappe interattive avendo come fonte una immagine statica. Gli studenti della IV B Scientifico e della IV B Linguistico hanno simulato un incontro con alcune delle personalità più iconiche del poema, attraverso una rete di rimandi che attraverso la lettura drammatica dei canti conduce da Caronte a Manfredi, da Brunetto Latini a Pier delle Vigne, da Ciacco a Cacciaguida, da Gemma Donati fino alla visione di Dio del canto XXIII del Paradiso.

Di per sé un risultato non scontato, che ha messo alla prova, e con successo, le potenzialità della didattica a distanza, ma che è stato coronato da un ulteriore motivo di soddisfazione: Ulla-Maaria Koivula, fondatore e CEO della finlandese ThingLink, con sede a Los Angeles, premio Unesco per l’educazione digitale, ha ringraziato pubblicamente il nostro liceo e il promotore del lavoro, David Del Carlo, in un post dedicato agli esempi virtuosi della didattica a distanza nel nostro Paese.

La didattica a distanza ha un futuro, al di là del carattere emergenziale del momento. È vero, la didattica è relazione, ma «relazione» si apre a numerose accezioni, e non è escluso che si possa esprimere in forme non consuete. Anzi, è auspicabile.

Redazione