I sistemi europei d’istruzione e formazione devono essere adeguati alle esigenze della società dei saperi e alla necessità di migliorare il livello e la qualità dell’occupazione. Quest’indicazione, contenuta nella strategia di Lisbona del 2000 e nel successivo Trattato di Lisbona del 2007, è stata fatta propria dal Parlamento italiano nel 2008. Le misure messe in atto individuano nel Life long learning («formazione permanente») l’obiettivo primario dell’attività educativa scolastica, nel cui ambito il legislatore individua quattro assi fondanti, definendone e precisandone le conoscenze, le capacità, le abilità e le competenze. Le competenze linguistiche rappresentano una voce fondamentale del portfolio educativo standard europeo.
L’accoglimento delle normative italiane ed europee e il superamento di una concezione puramente trasmissiva del sapere, cui subentra invece il concetto di competenza, trova nel sistema scolastico un’applicazione non sempre continua e sistemica. Nel territorio pistoiese un esempio virtuoso in tal senso è il Liceo linguistico dell’Istituto Lorenzini di Pescia. Il Liceo fa suo l’impegno di Lisbona e promuove l’inserimento dei suoi studenti nel contesto formativo e lavorativo europeo, fornendoli degli strumenti necessari alla cooperazione interculturale e alla promozione delle competenze. Nella società della complessità l’insegnamento curricolare non è sufficiente. Occorrono esperienze, e a questo compito è chiamata innanzitutto la Scuola in quanto agenzia formativa per eccellenza. In tal senso, il Linguistico promuove con successo l’attivazione dei percorsi per il conseguimento delle certificazioni linguistiche.
A dimostrarlo sono le cifre. Senza contare il ruolo di polo di formazione linguistica anche per studenti esterni, nello scorso anno scolastico 2018/2019 le certificazioni linguistiche per la lingua inglese sono state rispettivamente 11 e 26 per il livello B1 PET e per il livello B2 FCE . Per il solo indirizzo linguistico, sono state 8 le certificazioni CAE di livello C1 e 2 le certificazioni CPE. Quest’ultimo rappresenta il riconoscimento più alto che consente l’immissione nelle facoltà e nel mondo del lavoro dei Paesi anglosassoni. Ad ottenerlo sono state le alunne Michelle Santamaria e Fabienne Cioci. Per la lingua spagnola, la terza più parlata al mondo dopo cinese ed inglese, si sono contate lo scorso anno 120 certificazioni di esterni alla scuola. Il percorso ESABAC, infine, prevede 4 ore di Lingua e Letteratura francese a settimana e due ore di Storia, in lingua francese, secondo una didattica di stampo più europeo: gli studenti che superano l’esame di Stato raggiungono automaticamente la certificazione linguistica di livello B2 avanzato. Altrettanto significative per il conseguimento delle competenze linguistiche risultano le esperienze di scambio e soggiorno all’estero – in Scozia, Germania e Spagna – e i programmi di mobilità studentesca anche annuali in Uruguay, Germania, Stati Uniti e Gran Bretagna.
Tuttavia, chi pensasse che il Linguistico vuol dire solo lingue, si sbaglierebbe. Lo testimonia il successo ottenuto dalla classe 3B nel concorso “Sì … Geniale!”, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia per promuovere l’interesse scientifico nelle nuove generazioni, e che ha visto partecipare 95 classi distribuite tra 26 istituti pistoiesi, per un totale di circa 2000 alunni. La giuria presieduta dalla matematica Eleonora di Nezza, Maître de Conference alla Sorbona di Parigi, ha conferito un premio speciale di 1000 euro per la capacità inventiva anche alla classe 3B del Liceo Linguistico, per il progetto «La giusta proporzione», un percorso multilinguistico tra arte, scienza e letteratura. I prodotti di ingegno realizzati dai partecipanti sono stati esposti nel corso della mostra «Il Giardino delle invenzioni», che si è tenuta a Pistoia dall’8 all’11 maggio.
Questi sono solo alcuni degli interventi intrapresi per lo sviluppo delle competenze chiave; altri sono attualmente in corso e produrranno, senza ombra di dubbio, risultati altrettanto eccellenti, non solo nell’ambito ristretto dell’istituzione scolastica ma più in generale del territorio in cui è inserita. Come dire, al Lorenzini the best is yet to come.