Da dove è sorta Eugenia? E’ lei una creazione mia o sono io una creazione sua? O siamo la mutua creazione di entrambi, lei di me e io di lei? Non è forse il tutto creazione di ciascuna cosa, e ciascuna cosa creazione del tutto? E che cos’è la creazione? Chi sei tu, Orfeo? Chi sono o? Spesso mi è accaduto di pensare, Orfeo, di non esistere, e e camminavo allora per la strada supponendo che gli altri non mi vedessero come io mi vedevo, e che quando io credevo di muovermi compostamente, stavo, senza saperlo, facendo il pagliaccio mentre gli altri ridevano e si burlavano di me. Non è capitato qualche volta anche a te? Forse no; sei ancora giovane e non hai esperienza della vita. Però dimmi, Orfeo: qualche volta non capiterà anche a voi cani di credervi uomini, così come vi sono stati uomini che si sono creduti cani?.
Tutto è fantasia e nient’altro che fantasia. L’uomo, quando parla, mente, e quando parla a se stesso, ossia quando pensa, sapendo che pensa, mente. Non vi è altra verità che la vita fisiologica. Le parole, questo prodotto sociale, sono state fatte per poter mentire […]. Non facciamo che mentire e sentirci importanti. La parola fu fatta per esagerare ogni nostra sensazione e impressione … Forse per crearla. La parola, e qualsiasi altro genere di espressione convenzionale, come il bacio e l’abbraccio … Ciascuno non fa altro che rappresentare la sua parte. Tutti personaggi tutti maschere, tutti comici! Nessuno soffre e gode ciò che dice ed esprime, ma piuttosto crede di godere o di soffrire; se non fosse così non si potrebbe vivere. In fondo siamo tranquilli, come me ora, qui, mentre mi rappresento da solo la mia commedia, nello stesso tempo attore e spettatore. Soltanto il dolore fisico uccide. L’unica verità è l’uomo fisiologico, quello che non parla, quello che non mente …
E bisogna corrodere. E bisogna confondere. Confondere, soprattutto confondere tutto. Confondere il sonno con la veglia, la finzione con la realtà, la verità con il falso; confondere tutto in una sola nebbia. La beffa che non è corrosiva e convincente, non serve a nulla. Il bambino ride alla tragedia, il vecchio piange alla commedia.
L’elemento liberatore dell’arte è quello che fa dubitare a un uomo della propria esistenza.
Miguel De Unamuno, Nebbia