RITRATTO DI PIERO DELLA FRANCESCA
Questo è uno dei quadri più famosi del Rinascimento, ed è uno di quei ritratti che, anche se visti di sfuggita, rimangono impressi per la precisione dei tratti fisionomici, per l’aspetto particolare del personaggio che cattura la nostra attenzione per l’aria solenne e per un dettaglio somatico non comune e unico: il naso spezzato in seguito ad un incidente in un torneo.
La figura è immersa direttamente nella pienezza dell’aria, in un paesaggio lieve, minuto da cui il personaggio si staglia molto deciso per quel suo profilo particolare con il naso spezzato, per il rosso dell’abito e del cappello, per la sicurezza del portamento.
Il personaggio presenta occhi bovini appesantiti da palpebre grevi, collo carnoso, capelli bruni e ricciuti, una costellazione di verruche sulla guancia sinistra. Federico era stato vittima, in giovane età, di un'infezione cutanea al volto che aveva messo a rischio la sua vita. Grazie alla cure amorevoli di Giovanna Alidosi (sua futura suocera, alla cui tutela era stato affidato) riuscirà a salvarsi, sia pure marcato dalla verruca che sarà, nella tradizione iconografica, un suo segno caratteristico.
L’immagine del condottiero quindi è indagata con minuziosa attenzione fin nelle rughe e nei difetti della pelle.
Mirabilmente brutto, il nostro personaggio doveva essere uno di quei brutti che emanano però una loro luminosa determinazione, una sicurezza di sé incrollabile tanto da non aver preteso dal ritrattista un’attenuazione dei difetti e delle imperfezioni fisiche.
Il ritratto di Federico costituiva un dittico con quello della moglie Battista Sforza della quale sono riprodotti i gioielli preziosi, l’elaborata acconciatura, il tessuto prezioso della manica dell’abito.