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EREDE Federico ebbe, come tutti i Signori del tempo, il problema di designare un erede maschio che gli succedesse nel dominio dei territori della casata. Per i Montefeltro avere un erede maschio era una necessità ancora più impellente in quanto, essendo vicari del Papa, il territorio da loro amministrato, in mancanza di successori, sarebbe automaticamente tornato alla Chiesa.
Federico ebbe vari figli illegittimi, a corte nel 1444 ne erano presenti due: Antonio e Buonconte. Quest’ultimo, il preferito dal padre, era già designato alla Signoria, ma morì ancora adolescente nel 1458 e la sua morte fu, probabilmente, il fatto che spinse Federico al secondo matrimonio con Battista Sforza. Dopo undici anni di matrimonio e sei figlie femmine, Battista, che nelle sue preghiere si era raccomandata a Sant’Ubaldo protettore di Gubbio, riuscì a mettere al mondo il tanto sospirato figlio maschio che sarà chiamato Guidobaldo. Era il 24 gennaio 1472 e Federico, nella sua città natale, riesce a coronare il suo sogno.
In tutto il Ducato i festeggiamenti si protraggono a lungo e in particolar modo a Gubbio.
Dieci anni dopo il figlio succederà al padre Federico nel dominio del Ducato. Quella di Guidobaldo fu un’eredità difficile, era un compito sicuramente arduo essere all’altezza di un padre così importante.
Il giovinetto, dopo la morte di Federico, venne affidato alle cure del fedele Ottaviano degli Ubaldini già consigliere e luogotenente del Duca.
Guidobaldo era di natura mite e arrendevole, di salute cagionevole, fin da giovane venne colpito dalla gotta, la stessa malattia che aveva tormentato suo padre.
A 18 anni sposò Elisabetta Gonzaga, figlia del Marchese di Mantova, ma, essendo impotente, non ebbe eredi e adottò il nipote Francesco Maria della Rovere, figlio di sua sorella Giovanna.
L’aquila dei Montefeltro si era trasformata, come Battista Sforza aveva visto nel sogno annunciante la nascita dell’erede, in una fenice che il sole illumina e brucia.
Guidobaldo, seguendo le orme del padre, mise il suo esercito al servizio dei vari Signori d’Italia ma con minore successo. Nel 1502 fu costretto a fuggire da Urbino occupata da Cesare Borgia, il famoso Duca Valentino, figlio del Papa Alessandro VI, che occupò anche di Gubbio. Guidobaldo rientrò in possesso dei suoi territori dopo la morte del Papa che portò alla decadenza dell’astro del Valentino.
Sull’esempio del padre, Guidobaldo fece della corte di Urbino un cenacolo di artisti, di grandi uomini dell’aristocrazia, di nobili ingegni.
L’11 aprile 1508 Guidobaldo, a soli 36 anni, muore a Fossombrone.
Baldassare Castiglione nel suo “Cortegiano” così si esprime ricordando l’ultimo Duca dei Montefeltro: “Quando il Signor Guidobaldo di Montefeltro, Duca di Urbino passò da questa vita, io, con altri cavalieri che l’avevan servito, restai al servizio del Duca Francesco Maria della Rovere, erede e successore di quello nello stato…. e fui stimolato dalla memoria del Duca Guido a scrivere questo libro del Cortegiano.”
Piero della Francesca, Guidobaldo bambino, Thyssen Bornemisza Museum, Madrid
Bartolomeo della Gatta, Guidobaldo adoescente, Galleria Colonna, Roma
Domenico Rosselli, Bassorilievo con ritratto di Guidobaldo, Palazzo Ducale di Urbino
Federico e Guidobaldo, bassorilievo,ca.1482, Detroit Istitute of Art
Raffaello, Guidobaldo da Montefeltro, Galleria degli Uffizi, Firenze
Busto di Guidobaldo, Palazzo Ducale di Urbino
Anonimo, Cesare Borgia, il Valentino, Museo Palazzo Venezia, Roma