Il Quattrocento fu, non solo in Italia, un secolo di grandi trasformazioni politiche realizzate attraverso guerre devastanti che spinsero gli inventori a sperimentare e innovare anche nel settore delle armi. Già nel Trecento l'uso e il perfezionamento della balestra, molto più micidiale dell'arco e capace di perforare le corazze dei cavalieri, aveva rivoluzionato le tecniche di combattimento, ma un'evoluzione ancora più radicale fu determinata dall'invenzione delle armi da fuoco.
La polvere da sparo era stata scoperta nel X secolo dai Cinesi, che lo usavano soprattutto per fare i fuochi d'artificio. Quando gli europei ne vennero in possesso attraverso gli Arabi, pensarono subito di impiegarla per lanciare proiettili a grande velocità e a grande distanza e, dopo un intero secolo di tentativi falliti, verso la fine del Trecento inventarono il cannone realizzato paradossalmente dai fabbricanti di campane. Per fondere questo simbolo di pace, infatti essi usavano una lega di bronzo così resistente da poter funzionare senza esplodere , anche come camera di scoppio. Seguirono il moschetto, usato dalla fanteria, che riusciva a sfondare una corazza da più di 200 metri di distanza, la pistola studiata apposta per i cavalieri, e la mina, una carica di polvere collegata a una miccia con cui si potevano far saltare mura e castelli.
L'uso progressivo delle armi da fuoco rivoluzionò anche la tecnica di costruzione delle fortificazioni che rischiavano di non riuscire più a resistere agli assedi. Le armi da fuoco produssero anche un'altra conseguenza: l'aumento del numero dei morti.
La prima immagine conosciuta del cannone risale alla metà del Trecento , il proiettile è ancora una freccia e la forma ricorda una campana, da cui esso è derivato
Miniatura del Trecento che rappresenta un esperto che ottiene la polvere da sparo mescolando in un mortaio, in quantità accuratamente pesate con la bilancia, salnitro, zolfo e carbone di legna.
L'archibugio è l'antenato del fucile, era ancora pesantissimo tanto che per trasportarlo occorrevano due uomini e perché si potesse puntare prima di sparare bisognava appoggiarlo su una forcella
Il cannone lanciava proiettili di pietra