Imperativo categorico del Principio Responsabilità (nuovo riferimento etico della venustas bellezza)
Il progresso tecnologico ha reso l'uomo più pericoloso per la natura di quanto essa fosse un tempo per lui; «si è quindi trasformata l'essenza dell'agire umano, e poiché l'etica ha a che fare con l'agire, ciò esige anche un mutamento nell'etica». Di fronte al progressivo degrado dell'ecosistema terrestre causato dall'uomo, alle fratture nella società e alla terribile contraddizione tra il mondo di oggi e quello di domani, Hans Jonas individua nel principio responsabilità la base di un'etica contemporanea che ha come obiettivo non solo la sopravvivenza della vita umana sulla Terra, ma anche la sua unità e dignità. Richiamando l'uomo alla responsabilità verso i suoi simili e l'ambiente naturale in cui vive, e insistendo sull'importanza della razionalità e della capacità di fare previsioni responsabili per il futuro, Jonas fornisce degli strumenti concettuali fruttuosi per immaginare una forma di convivenza tra gli uomini e, tra loro e la natura, ben più desiderabile delle catastrofi intollerabili di cui siamo quotidianamente spettatori. Egli stabilisce un'etica cosmica basata sul “dovere della paura” rispetto ai possibili esiti catastrofici delle nostre azioni e sul “coraggio della responsabilità” come passo necessario per affrontare e cercare una soluzione politica agli enormi problemi attuali: sovrappopolazione, esaurimento delle risorse naturali, produzione di energia e degrado ambientale. Definendo il principio responsabilità, Jonas ci ricorda il dovere di perseguire il bene comune: un imperativo adeguato al nuovo tipo di agire umano e orientato al nuovo tipo di soggetto agente potrebbe essere formulato così: “Agisci in modo che gli effetti della tua azione siano compatibili con la permanenza di un'autentica vita umana sulla terra”, o, tradotto in negativo: “Agisci in modo che le conseguenze della tua azione non distruggano la possibilità futura di tale vita”, o semplicemente, “Non mettere in pericolo le condizioni della sopravvivenza indefinita dell'umanità sulla terra”, o più in generale: “Nelle tue scelte attuali, includi l'integrità futura dell'Uomo come oggetto della tua volontà” [Jonas, H., (1979). Das Prinzip Verantwortung, Insel Verlag].
Questa urgente ed irrinunciabile responsabilità verso le generazioni future era stata preavvertita anche da Bonhoeffer, come ho già detto qui: "Per chi è responsabile la domanda ultima non è: come me la cavo eroicamente, ma: come dovrà continuare a vivere una generazione futura. Solo da questa domanda possono nascere soluzioni feconde."
Quesiti filosofici che hanno spinti all'agire, mettendo a repentaglio le proprie vite e le proprie certezze, coloro che li hanno formulati: Jonas e Mourin, ebrei, durante il secondo conflitto mondiale combatterono per i diritti non solo a parole, il primo, sugli Appenini tosco emiliani con la brigata ebraica, il secondo in Francia come partigiano. Loro due sopravvissero. Bonhoeffer, pastore pacifista e teologo protestante di nobile famiglia tedesca, fu giustiziato nel 1945 per aver cospirato contro Hitler.