[Riprendo da Wikipedia] La città è dominata da una moltitudine di vie, piazze, palazzi, botteghe, tutti ricchi di ornamenti: un lusso che solo il Buon Governo può assicurare. E' popolata da abitanti laboriosi, dediti all’artigianato, al commercio e all’attività edilizia. In primo piano vediamo una bottega di scarpe dove l'artigiano vende ad un compratore accompagnato da un mulo. In alto si vedono alcuni muratori impegnati nella costruzione di un edificio. Non manca neppure un riferimento allo studio, come dimostra un signore ben vestito in cattedra che insegna di fronte ad un uditorio attento.

Ci sono anche attività non lavorative, come è logico aspettarsi in una città pacifica e florida. Una fanciulla a cavallo con la corona in testa si prepara al matrimonio, osservata da due donne che si stringono l'una all'altra e da un altro giovane di spalle, e seguita da due giovani a cavallo e, più indietro, da altri due giovani a piedi. Molto bello è il gruppo in primo piano composto da nove danzatrici (come i Nove consiglieri al governo) che si tengono per mano e ballano al ritmo dato da una cantante e suonatrice di cembalo, allusione al tema della Concordia, virtù indispensabile per la convivenza pacifica. Infatti la città rappresenta l'unione armonica delle  Virtù civili: Sapienza, Coraggio, Giustizia e Temperanza.

La città è delimitata e separata dalla campagna del contado dalle mura rappresentate di scorcio. E proprio in prossimità delle mura la piazza sembra popolata da quelle attività lavorative cittadine che più hanno legami con la campagna: in basso a destra un pastore sta lasciando la città per dirigersi in campagna insieme al suo gregge di pecore. Più in alto due muli sono carichi di balle di lana, altri recano fascine, mentre un signore ed una signora a piedi portano, rispettivamente, un cesto di uova ed un'anatra. Tutta merce proveniente dalla campagna per essere venduta in città.

La disponibilità pubblica di acqua potabile, risorsa essenziale e indispensabile per la salubrità, prosperità e sicurezza di una città come Siena, nell'affresco è data per acquisita (proprio i Nove ordinarono la costruzione dell'acquedotto che terminò nel 1343 in Piazza del Campo con la Fonte Gaia) ed esplicitata in un piccolo dettaglio: la donna che si concede lo svago (un lusso?) di innaffiare un vaso di fiori su una terrazza. Una ennesima, acutissima ed elegante dimostrazione di come il Signorelli pittore e politico precorra lungamente i tempi ritraendo una figura non a caso femminile che ha raggiunto il diritto al perseguimento della felicità individuale (che sarà descritto come diritto inviolabile solo con la Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America del 1776, e il cui livello viene monitorato ogni anno dall'ONU con il World Happiness Report) insieme e oltre all'indispensabile per la sussistenza (il Pane e le Rose, celebre slogan del 1911 del femminismo operaio); in un'epoca in cui l'uguaglianza di genere non era certo all'ordine del giorno, sono numerose le figure femminili che egli dipinge sia in primo piano che sullo sfondo, tra cui la donna nel gruppo dei muratori in alto.