L’Uomo occupa inizialmente il ruolo di consumatore secondario, ma, trasformandosi grazie agli utensili ed alle tecnologie in superpredatore, modifica velocemente gli equilibri naturali, assumendo un’importanza ed un protagonismo che lo pongono in diretta antitesi con il resto del mondo naturale (come se non ne facesse parte).
Direttamente con la caccia e indirettamente con l’occupazione e la trasformazione delle nicchie ecologiche ha provocato l’estinzione di molte specie animali (e vegetali). Inoltre intorno al 5000 a.C. diventa anche un produttore di materiali (sviluppo della metallurgia) e parallelamente, tramite l’allevamento selettivo (o selezione artificiale), inizia a modificare piante e animali.
Con la rivoluzione industriale diventa un superproduttore e sviluppa una fortissima crescita demografica: se fino al 1800 il mondo contava meno di un miliardo di abitanti, sono bastati 12 anni per passare da 7 agli attuali 8 miliardi. Le previsioni sono di raggiungere i 10 miliardi di esseri umani prima del 2100.