Francesco riformula (quasi riprende per mano) le gerarchiche e rigidamente piramidali elencazioni della Genesi, del Salmo 148 e del Cantico di Daniele (Dn 3, 51-90) e le converte con dolcezza nell'armonica e fraterna circolarità del Cantico delle Creature.
Il senso della sua conversione è quello di ridimensionare il ruolo dell’uomo nel contesto naturale, ricordargli il senso del limite ed il rispetto delle regole per vivere (e perfino morire) in armonia con l’universo circostante ed il proprio credo.