Nella parete dedicata agli effetti del Buongoverno la campagna occupa una superficie pittorica pari a quella della città, a simboleggiare la collaborazione simbiotica tra i due ambienti e l'uguaglianza di fronte alla legge dell'epoca tra cittadini e contadini: questi ultimi infatti potevano presentarsi con gli stessi diritti dei cittadini all'udienza pubblica settimanale dei Nove.
[Riprendo da Wikipedia] In campagna si vedono cittadini e contadini che viaggiano sulle strade, giovani a caccia con la balestra tra vigne ed ulivi, contadini che seminano, zappano ed arano la terra, tenute dominate da vigne ed uliveti. Sono riconoscibili anche case coloniche, ville, borghi fortificati. In aria vola la personificazione della Sicurezza, che regge un delinquente impiccato, simbolo di una giustizia implacabile con chi trasgredisce le leggi, e un cartiglio: ‘Senza paura ogn'uom franco camini - e lavorando semini ciascuno - mentre che tal comuno - manterrà questa donna in signoria - ch’el alevata arei ogni balia’. Ovvero che, fintanto che regnerà la Sicurezza, ognuno potrà percorrere la città e la campagna in piena libertà. L'ideale del Lorenzetti per un Comune forte e giusto è mostrato dal contrasto tra la sensualità della figura allegorica e la cruda allusione alla pena di morte: proteggere coloro che agiscono bene e punire chi non rispetta le leggi.
Le attività contadine raffigurate riguardano periodi diversi dell'anno, come l'aratura, la semina, la raccolta, la mietitura, la battitura del grano. Evidentemente il pittore era più intenzionato a mostrare la condizione di floridezza e di sicurezza della campagna in tutti i suoi aspetti piuttosto che ad offrire una fotografia realistica di un preciso momento.
A partire dalla porta delle mura della città possiamo seguire il tragitto lastricato della Via Francigena che porta alla campagna del contado. La percorrono dei nobili a cavallo che si stanno recando a caccia col falcone in campagna mentre incrociano due borghesi ben vestiti, anch'essi a cavallo, che stanno rientrando in città. Uno dei signori a cavallo, quello sulla destra, è una dama, a dimostrare come la campagna sia talmente sicura che le donne possono tranquillamente percorrerla per diletto e svago. Un contadino entra in città a piedi conducendo una cinta senese (anch’essa bianca e nera, colori di Siena), un altro conduce un mulo con un sacco ed una cesta, mentre altri ancora più in basso recano sulle some dei loro muli sacchi di farina o granaglie, tutta merce da vendere in città. Ancora più in basso due contadini camminano e conversano, portando in città delle uova. Sul ciglio della stessa strada, all'altezza dei cacciatori a cavallo, troviamo un mendicante seduto, a significare che anche il più umile e svantaggiato, grazie alla pace e all'ordine garantiti dalla corretta amministrazione, trova il suo posto e può vivere in sicurezza, dimostrando che il governo dei Nove non appiattiva le disuguaglianze ma assicurava la stabilità per ogni ceto sociale.