[Riprendo da L’approccio Nexus (acqua – energia – cibo) nella valutazione dei progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo rurale di Blaise Serge Noubondieu Deussom]
La popolazione mondiale è in aumento e si prevede che possa raggiungere i 9 miliardi di persone nei prossimi decenni. Questo fatto in sé porterà̀ una notevole pressione supplementare sull’acqua, sull’energia e sulle risorse alimentari. Se si considera, inoltre, l’aumento della classe media nelle economie emergenti e della domanda di beni a esso associato, risulta evidente quanto imponente debba essere negli anni a venire lo sforzo atto a soddisfare a livello mondiale il bisogno di acqua, energia e sistemi alimentari efficienti. Basti considerare le seguenti proiezioni.
Crescita demografica. La popolazione mondiale cresce attualmente di circa 83 milioni di individui all’anno, la maggior parte nati nei Paesi più̀ poveri e nelle economie emergenti. La popolazione mondiale totale dovrebbe raggiungere 8,6 miliardi entro il 2030 e 9,8 miliardi entro il 2050.
Domanda energetica. Il consumo globale di energia primaria è destinato a crescere dell’1,6% l’anno dal 2011 al 2030, aggiungendo il 36% al consumo globale entro il 2030.
Domanda di acqua. Entro il 2030, il mondo si troverà̀ a far fronte a un deficit di acqua a livello globale del 40%, se il panorama attuale rimane immutato.
Urbanizzazione. Più della metà della popolazione mondiale vive in città e l’aumento dell’urbanizzazione comporta una maggiore industrializzazione e un aumento dell’uso dell’acqua.
La domanda alimentare e il cambiamento nelle diete. Entro il 2030, la domanda alimentare mondiale dovrebbe aumentare del 35%. La stragrande maggioranza di cibo supplementare dovrà̀ provenire da aumenti delle rese (77%) e dall’intensificazione dei sistemi produttivi (14%); una parte minoritaria dall’aumento delle superfici coltivate (7%). In questa previsione al 2030 non va tuttavia dimenticato o sottovalutato il peso derivante dalla riduzione degli sprechi alimentari. Entro il 2030, l’economia mondiale potrebbe raddoppiare in termini di dimensioni, e l’India e la Cina arriveranno a rappresentare circa il 40% del consumo globale della “classe media”, contro meno del 10% nel 2010. Ciò̀ modificherà̀ in modo significativo la composizione delle diete a livello mondiale.
Il panorama illustrato rappresenta una preoccupazione per i decisori e una vera sfida per la comunità̀ scientifica internazionale. Ci si chiede come sia possibile dare risposta alla richiesta sempre crescente del fabbisogno della popolazione mondiale in termini di acqua, cibo ed energia senza danneggiare il nostro pianeta.
Il “Nexus approach cibo, acqua ed energia” è un approccio metodologico sviluppatosi a partire dalla logica dei “confini planetari” e delle loro interdipendenze, che promuove una visione sistemica della sostenibilità nelle politiche di sviluppo, ancorata al concetto della sicurezza umana. La pietra miliare di tale approccio è rappresentata dal lavoro di Holger Hoff, dello Stockholm Environment Institute, presentato alla Conferenza di Bonn preparatoria di Rio+20, tenuta nel novembre del 2011. Nel quadro della inevitabile traiettoria della scarsità̀ delle risorse, risultano evidenti le ragioni dell’elevato grado di concorrenza-competizione tra acqua, energia e cibo. In sintesi si tratta di adottare sin da ora, tramite il “Nexus approach”, uno schema decisionale che tenga rigorosamente conto dell’interdipendenza tra acqua, cibo ed energia per affrontare al meglio il problema legato al soddisfacimento dei fabbisogni dei popoli del pianeta.