L’Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo è un ciclo di affreschi eseguiti da Ambrogio Lorenzetti nel 1338-39 nella Sala del Consiglio dei Nove (detta anche della Pace) all’interno del Palazzo pubblico di Siena.
[Riprendo e riassumo da Wikipedia] Gli affreschi hanno un chiaro effetto didattico, e confrontano l'allegoria del Buon Governo con quella del Cattivo Governo, entrambe popolate da personaggi simbolici facilmente identificabili grazie alle iscrizioni. A queste seguono due paesaggi di una medesima città (Siena), su cui visualizzare gli effetti del Buon Governo dove i cittadini vivono nell'ordine, nell'armonia e nella ricchezza (sulla parete laterale destra, lato del sole nascente), e quelli del Cattivo Governo dove si vede solo violenza e rovina (sulla parete laterale sinistra, lato del tramonto). Le immagini sono integrate da una canzone in sessantadue versi divisi in sei strofe che commenta il significato degli affreschi.
Un denso manifesto programmatico ed ideologico che doveva indirizzare l'operato dei governatori che qui si riunivano, ma anche educare qualsiasi visitatore della sala. Il risultato appare infatti denso di riferimenti storici artistici e letterari e nasce da un progetto molto ambizioso con toni polemici e perentori nei contenuti, che intendeva coinvolgere il pubblico in riflessioni che investivano direttamente il coevo contesto socio-politico.
Nella storia dell'arte italiana è una delle prime opere di contenuto non più solo (anzi quasi per niente) religioso ma fondamentalmente politico e filosofico. L'assunto dottrinale si rifà al pensiero di San Tommaso d’Aquino in quanto riflette la gerarchia dei princìpi e dei fatti, delle cause e degli effetti ed anche poiché pone come motivi fondamentali dell'ordine politico l’autorità (nelle allegorie) e la socialità (negli effetti), insistendo in particolare sul concetto aristotelico della naturalità della socievolezza umana.
Nell'affresco venne rappresentato il paesaggio rurale ed urbano, quasi assoluta novità nel panorama artistico dell'epoca (presente già in alcune miniature di ambito federiciano, ma molto più stilizzato), con una cura del dettaglio, una vastità ed una credibilità mai toccate finora. Tuttavia questa rappresentazione non era fine a se stessa (volontà di portare una testimonianza di un paesaggio) ma fa parte di un preciso messaggio politico, veicolato dal paesaggio: la campagna qui illustra allegoricamente un concetto (di effetto di un regime politico), e non un paesaggio.
Moltissime sono le pubblicazioni e le ricerche su questa opera. I testi più recenti, completi e aggiornati sono Paradiso Vista Inferno di Chiara Frugoni (2019) e Operazione Buon Governo di Gabriella Piccinni (2022), a cui rimando per ulteriori approfondimenti, e da cui ho tratto molte delle note delle prossime pagine. A pag. 42 del secondo testo trovo menzione dell'ottimo filmato intitolato Dall'Agenda 1338 all'Agenda 2030 realizzato dal Santa Chiara Lab in occasione della Bright-Night 2020 dell'Università di Siena, a me sconosciuto fino all'acquisto del libro nel dicembre 2022. Una conferma di quanto l'Allegoria sia un lazo sapientemente lanciato nel futuro.