Dio ha una visione che ha bisogno di una comunicazione (verbale) per diventare dapprima espressione, poi manifestazione ed infine realizzazione. Egli, dando forma al proprio pensiero con la parola, ORDINA l’ORDINE.

La creazione del mondo è un pensiero che viene espresso e che si concretizza con una sequenza di azioni (scegliere, nominare e creare entità separandole dalla materia informe e stabilendo confini e limiti) la creazione di un ordine armonico ed equilibrato laddove fino a quel momento era il caos. 

I filosofi greci definirono queste azioni come logos.


[Riprendo da Cathopedia] Il campo semantico del verbo greco lègein passa dal significato originario di "raccogliere" a quello di "radunare", e quindi "scegliere", e poi "collegare", "contare", "enumerare", e infine, in senso figurato, "passare in rassegna", "esporre". Il sostantivo lògos è di formazione più recente, e nasce quando lègein aveva già il valore di "esporre". Dopo Omero esso si contrappone a mythos: questo designa una parola che si ammanta di verità senza esserlo, mentre quello viene usato in riferimento alla verità: il lògos portatore di verità contrapposto al mythos come possibile inganno. Lògos non è la parola singola, ma il discorso risultante dal concatenarsi di parole. Lo stoicismo pone al centro della propria filosofia il concetto di Logos, che viene inteso non solo come pensiero razionale, ma anche come principio costitutivo della vita cosmica e della vita etica. Dunque per gli stoici la scienza e la vita morale hanno un medesimo fondamento, il Logos: l'ideale del saggio stoico è scegliere come norma e fine della propria vita l'obbedienza alla ragione. Come per gli animali è naturale seguire gli istinti, così per l'uomo lo è seguire il Logos. Nel medesimo atto con cui riconosce il proprio Logos, l'uomo ne dà una valutazione positiva ed è spinto a conservarlo e a potenziarlo: in questo potenziamento del Logos consiste il bene dell'uomo.



Dio affida il mondo appena creato all’uomo conferendogli un potere pressoché divino che l’uomo sciupa, perché immaturo ed incapace di equilibrio e rispetto dei limiti.

Anche l’uomo sceglie: travalica l’unica regola impostagli da Dio (non mangiare il frutto dell'albero della conoscenza del Bene e del Male), non gli basta la sapienza divina, vuole decidere da sé il bene e il male, prescindere dal logos che Dio gli ha proposto per attuare un proprio progetto alternativo: un bene proprio opposto al bene comune. È questo peccato di individualismo che gli alienerà il paradiso terrestre. Sempre in Genesi c’è una analogia inversa: Dio risolve la sfida dell’umanità che sta costruendo la torre di Babele punendola in modo che non possa procedere oltre: dividendola in popoli che parlano linguaggi (logos) diversi.



[riprendo da Wikipedia] Logos (in greco antico: λόγος, lógos, corrispondente al latino verbum e all'ebraico דבר  davar) deriva dal greco légo (λέγω), che significa scegliere, raccontare, enumerare, parlare, pensare, e quindi è traducibile come «parola», «discorso», o «ragione». I termini latini corrispondenti (ratio, oratio) si rifanno con il loro significato di calcolo, discorso, al senso originario della parola che successivamente ha assunto nella lingua greca molteplici significati: «stima, studio, apprezzamento, relazione, legame, proporzione, misura, ragion d'essere, causa, spiegazione, frase, enunciato, definizione, argomento, ragionamento, ragione, disegno». Particolare rilievo ha assunto il termine nello stoicismo, passando infine a indicare nella letteratura giudaica e nella teologia cristiana il significato di sapienza divina, e in particolare in quest'ultima quello di Verbo (o Parola di Dio), incarnatosi nel Cristo (il Logos, infatti è lo strumento con il quale Dio ha fatto tutte le cose ed è la Luce divina offerta agli uomini. Nella dottrina di Filone Alessandrino si riconoscono temi e concetti che poi torneranno nel Cristianesimo.)

Sembra possa attribuirsi ad Eraclito un significato del Logos come "legge universale" che regola secondo ragione e necessità tutte le cose: «Nessuna cosa avviene per caso ma tutto secondo logos e necessità.» Agli uomini è stata rivelata questa legge ma essi continuano ad ignorarla anche dopo averla ascoltata. Il Logos appartiene a tutti gli uomini ma in effetti ognuno di loro si comporta secondo una sua personale phronesis, una propria saggezza. I veri saggi invece sono quelli che riconoscono in loro il Logos e ad esso s'ispirano come fanno coloro che governano la città adeguando le leggi locali alla razionalità universale della legge divina.


Un ulteriore significato del logos inteso come "ascolto» è nella affermazione di Eraclito di Efeso che sostiene che molti non capiscono la sua "oscura" dottrina poiché si sforzano di ascoltare lui invece che il logos.

Una vera e propria "filosofia del logos" la si ritrova invece nello Stoicismo: Cleante, richiamandosi ad Eraclito, afferma la dottrina del logos spermatikòs, la "ragione seminale", un principio vivente ed attivo (poioun) che si diffonde nella materia inerte animandola e portando alla vita i diversi enti. Il logos è presente in tutte le cose, dalle più grandi alle più piccole, dalle cose terrene sino alle stelle garantendo così l'unità razionale dell'intero cosmo: «[il logos] attraversa tutte le cose mescolandosi al grande come ai piccoli astri luminosi».

Esiste dunque un comune sentire, ovvero una συμπάθεια (sympatheia) o "simpatia") universale, una legge naturale seguendo la quale lo stoicismo insegna a «vivere conformemente alla natura».


[riprendo dalla Treccani] lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che si esprime attraverso la parola. Una precisa affermazione del lògos come «ragione» si ha in Eraclito: principio di razionalità universale, legge di armonia e insieme principio dinamico del divenire (anche principio materiale, «fuoco»). In Platone ricopre i significati di «discorso» come espresso nelle parole e come «procedere del pensiero»; in Aristotele è «discorso», con i concetti che esprime, e «facoltà di pensare, ragione». Grande sviluppo ha la teoria del lògos nello stoicismo: in logica (termine, questo, che, come scienza del lògos, è di origine stoica) ha valore centrale la distinzione tra l. interiore e l. esteriore (il primo, oggetto della dialettica, il secondo della retorica); in fisica, il lògos è il principio razionale e fisico («fuoco») che governa la realtà.

Nella letteratura sapienziale greco-ebraica la sapienza divina è il lògos, che nel filosofo Filone (c. 30 a. C - c. 45 d. C.) assume una precisa personalità come prima potenza espressa da Dio, con funzione mediatrice fra il creatore e il molteplice. Nella letteratura cristiana antica il lògos è, secondo il Vangelo di Giovanni, il verbo di Dio (lat. verbum Dei) che si è fatto carne, il Cristo. 


« In principio era il Logos

e il Logos era presso Dio
e Dio era il Logos
Questi era in principio presso Dio.

Tutto è venuto ad essere
per mezzo di Lui,
e senza di Lui
nulla è venuto ad essere
di ciò che esiste.

In Lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini
e questa luce splende ancora nelle tenebre
poiché le tenebre non riuscirono ad offuscarla. »  

( Giovanni 1:1-5 )