A seguito di un comportamento o di una omissione, più o meno tutti noi diamo un rimando all'altra persona per farle capire il nostro punto di vista rispetto a quanto appena successo.
"Devo sempre ripeterti le stesse cose"
"Bravo"
"Questo non va bene"
Quello che noi diciamo di rimando all'altra persona è detto rinforzo.
Il punto è che:
esistono vari tipi di rinforzi e non tutti sono etici
non tutti i rinforzi etici sono uguali ed ugualmente utili
chi rinforza può avere effetti diversi a seconda del ruolo che assume
per riuscire a dare un rinforzo adeguato, nel momento adeguato e nel modo adeguato occorre tener presente:
a chi lo stiamo dando
perchè lo stiamo dando
dove vogliamo indirizzare i lavori
Inutile dire che, quando siamo arrabbiati (o sotto pressione, o di fretta, o in ritardo, o tristi, o occupati/impegnati, o ...) si fa più fatica a dire cose ragionate.
I rinforzi possono essere:
informativi
vicarianti
controllanti
Intende dare informazioni su come stanno procedendo le cose e/o sulla qualità della prestazione.
non fa riferimento a norme da rispettare
non contiene giudizi o, se proprio è indispensabile, il giudizio è rivolto al comportamento/prestazione e non alla persona
fa riferimento alle strategie adottate, al comportamento manifesto o al suo esito
Es.: "Bravo, hai risolto il problema con fantasia"
Si rivolge ad A, che ha emesso un comportamento, ma rinforza B inducendo in lui l'idea che, comportandosi come A, otterrà lo stesso risultato.
Es.:
la maestra si rivolge ad A dicendo:
"Ho visto che hai dipinto interamente il disegno per casa: ottimo lavoro!"
B è nei pressi, ascolta, ed è indotto a pensare:
"Proverò anche io a dipingere interamente il disegno per casa"
Ha lo scopo di imporre una coercizione esterna che indirizzi il comportamento altrui.
Spesso si accompagna a pratiche educative basate sulla valutazione/svalutazione, imposizione di obiettivi e competizione.
Altrettanto spesso cade in ricatti morali o manipolazione.
Es.:
"Sono proprio contento di te"
"Bravo: stai facendo come dovresti"
"Così mi piace"
"Hai risolto il problema ma non sono d'accordo su come lo hai fatto"
"Mi fai felice se fai così"
.:: QUESTI FEEDBACK NON ANDREBBERO USATI ::.
Il feedback non è utile quando:
è per tutti: è dato indipendentemente dal risultato
è iniquo: a parità di altre variabili di comportamento, qualcuno è premiato e qualcuno no
è miope: si riferisce al comportamento di ora e non al miglioramento/peggioramento rispetto a condizioni precedenti
è vago: non chiarisce cosa intende o a cosa si riferisce (v. oltre: rinforzi inefficaci)
è competitivo: sostiene il confronto coi pari piuttosto che essere teso al miglioramento del comportamento del singolo (in confronto a sè stesso)
è egocentrico: sottolinea il compiacimento/disappunto di chi lo emette piuttosto che l'impegno di chi lo riceve ed ha emesso il comportamento
Quindi è diverso dire:
"Sono proprio scontento di te" (focus: IO parlante)
"Questo che hai fatto mi spiace molto" (focus: IO)
rispetto a dire:
"Alla partita hai insultato un compagno" (focus: TU e ciò che hai fatto)
"Mi hai detto una bugia" (focus: TU)
Facciamo un esempio: cerchiamo gli effetti di "Come sei stato bravo questa volta! vedi allora che se ti impegni puoi farcela come tuo fratello" (come tutti gli altri, come i tuoi compagni, come Mario, come ...)
indirizziamo il rinforzo alla persona e non al suo comportamento (sei stato bravo)
rivanghiamo il passato, che spesso è fonte di frustrazioni (questa volta)
mettiamo in dubbio la persona ed il suo impegno (se ti impegni)
mettiamo in dubbio le capacità della persona (ce la puoi fare)
neghiamo l'unicità della persona, paragonandola ad altri (tuo fratello)
Si hanno quando ciò che diciamo non è sufficientemente chiaro da essere inteso e da avere un impatto.
Nel migliore dei casi non otteniamo risultati; nel peggiore dei casi creiamo danni (frustrazione reciproca, sfiducia, perdita di autorevolezza, ...)
Ne sono esempi (#vaghezza):
Fai il bravo
Comportati bene
Piantala
Non farmi arrabbiare
Ma anche :
Bene
Ok così
Bravo
Ottimo
In tutti questi casi non è chiaro ci che viene comunicato:
"bravo" (per quale motivo?),
"ok così"(così-cosa o così come?),
"fai il bravo" (in cosa consiste fare il bravo?)
...
ok, allora cosa altro potremmo dire?
chiarire chiaramente a cosa ci riferiamo
contestualizziamo la cosa (nel qui e ora)
chiariamo cosa chiediamo e/o quale comportamento sia ok, da perseguire (o non ok, da evitare)
focalizziamoci sulla progressione personale e sull'impegno
riconosciamo che la cosa chiesta può non essere piaciuta a chi l'ha fatta o possa aver chiesto fatica
Esempi:
"Bravo: oggi hai messo i tuoi panni sporchi nel cesto. Ho visto il tuo impegno"
"Oggi ti sei comportato molto bene: sei riuscito a fare i compiti senza far rumore e senza lamentarti"
"Vedo che hai mangiato tutto senza giocare con le posate: molto bene!"
"Hai portato a termine l'esercizio! Non era facile tenere la concentrazione per tutto quel tempo: bravo!"
"Questa parte del compito va bene; quest'altra invece è fuori tema."
Altra cosa difficile ma utile sarebbe evitare le frasi al negativo e preferire le alternative al positivo:
Non urlare --> Parla a bassa voce // Controlla la voce // ...
Non si può giocare in mensa --> Giocare è importante: si può fare in salone o in cortile
Non si balla durante la cena --> Puoi ballare in camera tua, meglio se prima di aver mangiato
E' gratis!
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