Luca

Intonò una marcetta, mentre pedalava. Quella campagna la conosceva in ogni piega. Era come Giulia, piena di avvallamenti e insenature da percorrere con l'indice della mano.

Respirò la primavera, lei rideva. Non si cattura la luce, è lei che ti cattura.

Luca svoltò a sinistra nel viale, raggiunse il muro, scese, accostò la bicicletta.

- Le ho preparato dei narcisi, quest'oggi! - Con un sorriso, Albina, gli porse avvolto in una pagina di corriere il fascio di quel mercoledì.

Non ebbe voglia di rispondere al sorriso, pagò in fretta.

Ebbe uno scatto d'insofferenza a quel profumo intenso e a quel giallo di corolla che lo richiamavano alla vita.

Se n'era andata una notte di agosto, con lei era partito anche il suo cuore. Non ti accorgi della vita sino a quando non ti si scioglie, come ceralacca che aspetta il timbro che sigilla la fine.

Giulia Cesarotti * 21 settembre 1946 -13 agosto 2003 *

Sistemò i fiori, ora che erano stati recisi anche loro si avviavano alla decomposizione. Il tempo di un fiore si consuma in una manciata di ore, peccato che la sua manciata era così interminabile. Era da più di sei anni che la sua attesa non aveva requiem.

Il custode gli si era accostato, aspettando che finisse. Praticando quelle tombe aveva finito con l'assumerne l'aspetto.

Una cella di terra e marmo priva di respiro! - Pensò guardandolo.

E quello a lui: - C'è stato il furto di una salma, ha saputo? Neanche i morti vengono più lasciati in pace!

Certo che aveva sentito, non si parlava d'altro in paese. Di furti ce n'erano stati all'ufficio postale, al banco popolare, a casa del sindaco.

- Che cosa se ne faranno di uno scheletro anonimo, non si leggeva più neanche il nome! Continuò quello, incurante del silenzio.

- Sicuramente un ornamento per la scrivania di qualche imprenditore - gli rispose – ho letto che è di moda avere un cranio come posacenere.

Uscì in fretta, si rimise a pedalare verso la collina che stava cambiando colore.

Gli tornò la marcetta di prima, così come torna un bambino da scuola, con lo zaino sulle spalle, i calzettoni arrotolati e i segni di lapis intorno alla bocca.



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