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Finestre a ordine multiplo

"ancora le parole... parole vecchie e nuove” Gioco a tessere pagine nuove sui fili antichi. Anch'io ho voglia di tramare i grovigli dei tuoi pensieri.

Da A. Colamonico, Le stagioni delle parole. Il filo - © Il Filo 1994.

Personaggi in ordine di apparizione

Agnese Enrico Elena Carmen e Agnese Alessandro Mario Regina e Rachele Agnese 2 Agostino Elena 2 Regina e Sonia Luca Cristina Alessandro 2

“Continuità dei tempi... il bandolo” Tra le ombre di una ragnatela smossa l'ago, paziente riportava da una stoffa antica la traccia di una presenza

Da A. Colamonico, Le stagioni delle parole. Il filo - © Il Filo 1994.

Personaggi in ordine di apparizione

Enrico Agnese Giulia Cristina Mario Giacomo Agostino Enrico 2

"Il dono... la porta ” Misuravo le stanze della mia memoria, parete per parete. Appendevo le pagine delle mie consapevolezze, ad una a una. Spingevo i divani delle mie comodità angolo per angolo...

Da A. Colamonico, Le stagioni delle parole. Il filo - © Il Filo 1994.

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Giacomo Cristina Alessandro I profughi Luigi Rita Sandra e Agnese Agostino

"Fu così che l'abito vecchio cadde sopraffatto da quella duale dimensione ” … col suo occhio in negativo tutto imparò sulle miserie e sulle povertà, sulle delusioni e sugli inganni, sui tornaconti e sulle uccisioni

Da A. Colamonico, Le stagioni delle parole. Ed altro. - © Il Filo 1994.

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Cristina Alessandro Mario Irene Rachele Caterina Elena Carmen e Agnese

"Ordine del Caos... perdita del Tempo... ” Vorrei essere la chiave della perdita del tuo tempo. Vorrei essere il tuo sogno.

Da A. Colamonico, Le stagioni delle parole. Le filastrocche di Spazioliberina. - © Il Filo 1994.

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Luca Alessandro Enrico Agnese Agostino Cristina Cinzia e Isabella

"Cambiamento di stato... essere colore.” Voglio sfondare le linee e gli angoli, le strutture e gli schemi, essere io punto..

Da A. Colamonico, Le stagioni delle parole. Le filastrocche di Spazioliberina. - © Il Filo 1994.

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Regina Eleonora Ernesta Agnese Luigi Enrico Cristina

"I diversi mente... cuore...” Non interrogare la fredda mente se vuoi la vita, essa potrà darti solo versioni di mondi, non il Mondo

Da A. Colamonico, Le stagioni delle parole. Le filastrocche di Spazioliberina. - © Il Filo 1994.

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Agnese e Giovanni Mauro e Agnese Salvatore e la “Famiglia” Alessandro Alessio e Agostino Cristina

"Trasmissioni... giochi di intese. ” Ho steso in ogni stanza i fili delle parole... per schermare l'ombra dei tuoi timori.

Da A. Colamonico, Le stagioni delle parole. Il filo - © Il Filo 1994.

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Enrico Agnese Marcello Cristina Caterina

"Voce ai silenzi... Ricami di voli ” Nella notte... Orditi non gridati si tendevano alle bigamie dei pensieri per essere intessuti, come voci dei silenzi, nelle trame di poesie non ancora nate.

Da A. Colamonico, Le stagioni delle parole. Il filo - © Il Filo 1994.

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Domenico Angela Rossana Mattia Cristina Giacomo

Gioco caleidoscopico


Il grido, scritto nell'arco di un mese nel 2011, è uno spaccato di vite, di diverse quotidianità spicciole, che intesse un gioco caleidoscopico, di una molteplicità di stati d'animo, elaboratati intorno a dei fatti dalle ampiezze differenti, che in questa narrazione biostorica, fanno da contorno alle aspettative-ansie-speranze dei vari personaggi che ragionando sul significati dei perché e dei come, avvolgono i fatti in quel respiro primordiale che apre alla vita.

Le narrazioni hanno un differente canovaccio espositivo rispetto ai saggi-quaderni, sono veloci sequenze che aprono-chiudono le varie scene, come una molteplicità di fotografie, disposte in ordine non cronologico e con una veste a finestre, che richiamano l'ordine dei racconti Ed altro (1993-1994) per cui il lettore dovrà necessariamente misurarsi con la sua curiosità a voler aprire-chiudere gli spazi narrativi e a sapere ricucire le trame che prenderanno spessore-ordine in relazione ai suoi viaggi di lettura.

Vuole essere Il grido un esempio di romanzo svincolato dalla struttura a libro.

E per chi avrà voglia di leggerlo e giocare ad aprire e chiudere le finestre-maglie, va il mio grazie.

Nella democrazia dello sguardo-mente non si impongono le letture, ma si porgono come folate scomposte, fogli sparsi, tracce di seminati che aspettano di essere raccolti e sistematizzati dallo sguado-mente del destinatario che assume un ruolo attivo nella narrazione medesima.

Ogni scrittura è un seme e ogni lettore è un campo, in cui quel seme mette radici aprendosi alle nuove gemmazioni e fioriture.

Acquaviva delle Fonti, 29 Ottobre 2015

Antonia Colamonico

Carta di organizzazione del pensiero multi-proiettivo

Le carte biostoriche


per un Pensiero multi-proiettivo


Antonia Colamonico



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