02. Osservare cosa
In classe e dintorni
La domanda posta ai ragazzi è: cosa vedi davanti a te?
L'obiettivo è riflettere sulla relatività del punto di vista dell’osservatore, sulla posizione relativa degli oggetti.
I ragazzi registrano su una "scheda di osservazione" ciò che vedono davanti a loro, prima in un luogo chiuso e poi in cortile. Durante la discussione in classe vengono poste le seguenti domande:
Come devono essere gli oggetti affinché si possano vedere?
Vediamo tutti le stesse cose?
Le risposte fornite sono le più diverse. Perché gli oggetti si possano vedere devono:
N.: Occupare spazio
S.: Essere colorati, cioè non trasparenti
S.: Essere sopra il banco
J.: Essere illuminati
A.: Non essere coperti da altri oggetti
Tutti: Essere riconoscibili per la posizione occupata ( davanti, destra, sinistra…)
In generale
Questo può essere un modo per introdurre il concetto di orizzonte.
Ci sono dei movimenti che aiutano a guardare: "in un primo tempo ciascuno osserva, ruotando lentamente su se stesso, i 360 gradi dell'orizzonte intorno a sé, prova ad alzarsi sulle punte e ad abbassarsi a terra, prestando attenzione a ciò che cambia. Quando si vede più cielo e meno terra? Ciascuno prova a spostarsi di qualche passo: l'orizzonte visibile cambia al cambiare del punto di vista dell'osservatore? (...) In un secondo momento, per aiutare l'occhio a seguire esattamente la linea dell'orizzonte senza fermarsi sui dettagli del paesaggio, si gira su se stessi con il braccio teso e un dito puntato, guardando con un occhio solo, come se si disegnasse nell'aria con il dito la curva dell'orizzonte." (N. Lanciano, Strumenti per i giardini del cielo. Scarica il capitolo 5)