🐦 ~ Tonino Guerra - Il libro delle chiese abbandonate

Le cose succedono cosi' come succedono i giochi tra bambini.


















Il libro delle chiese abbandonateTonino GuerraMaggioli Editore






































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Un giorno - racconta Tonino Guerra - mio padre, grande amico degli animali, mi mando' nella nostra vecchia casa di Santarcangelo a dare da mangiare al gatto, che scappando come sfollati avevamo abbandonato. Cosi' sono stato deportato. Dal 43' al 45' passa i suoi giorni internato a Troisdorf, nella Vestfalia tedesca. E' là che inizia a scrivere le prime poesie, in dialetto romagnolo.

Una volta libero ecco la sua prima impressione. E` diventata una poesia : "La Farfalla".

< Contento, proprio contento sono stato molte volte nella vita, ma piu' di tutte quando mi hanno liberato in Germania, che mi sono messo a guardare una farfalla senza la voglia di mangiarla >

Le farfalle un po' come simbolo della sua creatività, ricordano che oltre al mondo che conosciamo ce n'è un altro parallelo.

Le vediamo apparire in testi e scenaggiure. Non a caso un film di Jacques Deray si è intitolato " La farfalla sulla spalla", Nel 78' Tonino Guerra ci metteva lo zampino.

E' nel 46' che pubblica a proprie spese " I scaraboc " la raccolta di versi in romagnolo composte durante la prigionia.

Piu' tardi nel 52' il suo primo romanzo : "Storia di Fortunato", l'anno seguente parte per Roma dove vivrà per quasi trent'anni. Il cinema allora diventerà la sua principale attività. Scriverà un centinaio di sceneggiature per i piu' importanti registi di tutto il mondo. Negli anni ottanta rientrerà nella sua amata terra : la Romagna e vi resterà un'altra trentina d'anni, fino a quando l'abbandonerà per sempre.

< Io abbandono Roma I contadini abbandonano la terra

Le rondini abbandonano il mio paese

I fedeli abbandonano le chiese

I mugnai abbandonano i mulini

I montanari abbandonano i monti

La grazia abbandona gli uomini

Qualcuno abbandona tutto >

Bellissima l'introduzione di Roberto Roversi :

< [...] Le "chiese abbandonate" non sono cattedrali spente in un deserto né umide pietre sparse dagli inverni : neanche luoghi di un desolato mormorio della memoria - contrassegni di una devozione ormai consumata. Ma risultano, ad apertura di pagina, come luoghi ancora vivi di verità e di attese sopravvissute ad ogni vicenda di fame e di guerra. Sul serio, anche se disadorne, ancora luoghi di riparo, di drammatico conforto. Navi di pietra che il mare del tempo è riuscito ad offendere ma mai ad affondare nonostante le tempeste.

Cosi' resistono ad ogni massacro e sono centro di nuove vicende, straordinarie, nelle quali è sempre protagonista la gente, sia di Romagna che di fuorivia, unita a calcare con piedi giusti l'erba del mondo.>

Alcuni passaggi tratti da "Il libro delle chiese abbandonate" :

Il solco

(p.49)

Da quando le è morto il marito la Bice si è ridotta a parlare con una gallina. Le dà da mangiare in un tegame della crusca bagnata e lei sta seduta a farle compagnia sul gradino della porta di casa.

Poi la gallina va a spasso e ogni tanto si ferma in piazza o dove le pare. Piu' tardi la Bice va a chiedere a quei ragazzi se l'hanno vista passare. Tutte le mattine entrano insieme in chiesa dov'era dipinta sul muro la Madonna seduta che nel millonovecentoquattordici aveva pianto perché stava per scoppiare la prima guerra mondiale. Allora tutte le donne di Rimini e Ravenna venivano a pregare per figli e mariti che erano in pericolo.

Poi è finita la guerra e chi s'è visto s'è visto. L'acqua sgocciolava dal soffitto e patatrac, la neve ha sfondato tutto.

Cosi' la chiesa è finita nell'abbandono e la pittura piano piano si è cancellata dal muro è diventata polvere. E' rimasto soltanto l'intonaco fatto dalle lacrime della Madonna nei giorni del pianto.

La Bice si mette in ginocchio davanti a quella riga storta e la gallina si accovaccia vicino a lei. >

La colazione

(p.27)

< A due passi da Sogliano il padrone della bottega dove si vende di tutto, ha comprato una piccola chiesa abbandonata nel bosco che gli serve da magazzino per i water da vendere agli alberghi del mare.

Una domenica mattina apre il lucchetto e si chiude dentro per contare le pile dei water che coprono le pareti e gli affreschi rosi dalla muffa.

Finito il controllo va a riposare sul gradino dell'altare e trova che li' vicino c'è un vassoio con una tazza fumante e delle fettine di pane con burro. Si guarda intorno con occhi smarriti perché proprio quella mattina non aveva fatto colazione. " Dunque, sono entrato da solo e mi sono chiuso dentro col catenaccio. E allora chi è stato ? " Da quel giorno la sua testa è piena di pensieri che prima non aveva. >