🐦 ~ Jean Clopinel o Chopinel - elogio alla donna -

E' un signore d'altri tempi, che abitava nella Parigi del 1250, morirà nella stessa città a novembre del 1305.

Ha avuto il tempo di tradurre alcune opere e di scriverne una in particolare. Aveva deciso di continuare il romanzo della Rosa di Guillaume di Lorris, romanzo rimasto incompiuto. Cosi' s'è dato da fare. Ha composto una caterva di versi, ne e' uscito con un altro romanzo della rosa che non c'entra niente con il primo e s'è firmato Jean de Meung.

Malgrado i suoi sforzi rimane un Clopinel. E' passato pero' alla storia anche del ventunesimo secolo. Lasciamo perdere il suo romanzo della rosa che non legge più nessuno se non qualche malcapitato in qualche corso di letteratura francese stile voglio fustigare i miei allievi alla morte. Ma dicevo e' passato alla storia per alcuni suoi versetti "satanici ", puo' esserne fiero e visto il numero di Clopinel che si trovano ancora in giro : e', sarà , ed e' stato un poeta sempre di grande attualità.


Chi si fida delle donne è perduto poiché nessuno è ardito nel mentire quanto una donna.

Tutte siete, sarete e foste per necessità o volontà puttane

https://fr.wikipedia.org/wiki/Jean_de_Meung

Qui se fie en fame il se pert

Car riens ne jure ne ne ment de fame plus hardiment

Toutes estes sereiz et fustes de fait ou de volonté putes.

Jean Clopinel

Virginia Woolf qualche secolo più tardi, ebbe la certezza di avere - come molti di noi - per antenato Jean Clopinel e capi' allora all'istante che per le donne ci sarebbero state ben poche alternative :

" Noi le figlie degli uomini colti, ci troviamo tra Scilla e Cariddi.

Dietro di noi sta' il sistema patriarcale : le pareti domestiche, con il loro nulla, la loro immoralità, la loro ipocrisia, il loro servilismo.

Dinnanzi a noi si apre il mondo della vita pubblica con la sua possessività, la sua invidia, la sua aggressività, la sua avidità.

L'uno ci tiene prigioniere come schiave nell'harem; l'altro ci obbliga come bruchi l'uno in fila all'altro, a fare il girotondo attorno all'albero sacro della proprietà privata.

La nostra è una scelta tra due mali, l'uno peggiore dell'altro. "

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Images de fond : Marianne von Werefkin