🐦 ~ Stendhal da Trieste a Civitavecchia 1.

Trieste il 14 e 15 gennaio 1831

"Non avendo niente da leggere, scrivo. E' lo stesso genere di piacere ma piu' intenso.

La stufa mi disturba molto. Freddo ai piedi e male alla testa."

"Le Juif Filippo Ebreo" si tratta di una cinquantina di pagine scritte da Stendhal durante il suo soggiorno nel porto degli Asburgo. Uno dei periodi piu' tristi e sconsolati della sua vita.

Peccato che le sue vicende personali e politiche non abbiano reso giustizia ad una città bella quanto Trieste.

Le premesse.

Capita di voler dare a tutti i costi un significato alle vicende storiche. Eccone uno : la caduta di Napoleone doveva esserci perché ci fosse poi anche " Il Rosso e il Nero " o " La Certosa di Parma " e i Borboni dovevano riprendere il trono di Francia perché Henry Beyle diventasse il grande scrittore Stendhal.

E' a partire dalla disfatta di Waterloo nel 1815 che il signor Beyle originario di Grenoble, dal cuore bonapartista e l'animo liberale si ritrova disoccupato all' età di trentadue anni. Lavorare di penna diventa l'unica risorsa per far quadrare i conti nella morsa borbonica. Collabora con quotidiani e inizia a pubblicare saggi, un primo romanzo Armance e una bozza nel cassetto che s'intitola - per il momento - Julien. Dalla penna non spuntano i quattrini e gli anni passano.

Il 27 ottobre 1830, Henry Beyle intravede all'orizzonte una nuova terra che gli permetterà forse, di porre fine al suo prolungato "precariato", con un incarico tutto per lui. La terra si chiama Trieste, l'incarico Console.

Il Ministro degli Affari esteri il conte Molé nominava Henry Beyle console di Francia nell'unico porto di mare dell'Impero Asburgico : Trieste. Un colpo di fortuna per il non piu' giovane "disoccupato" che la miseria terrorizzava ancor piu' della vecchiaia.

Ne era contento quanto preoccupato. Aveva già avuto a che fare con la polizia asburgica due anni prima a Milano, tanto da essere stato espulso come

"soggetto pericoloso, autore di diversi scritti fortemente perniciosi" .

Ora rientrava in territorio Austro-ungarico1 investito di un' alta carica. L'avrebbero mai accettato ? Urgeva ottenere l'autorizzazione - nel linguaggio amministrativo l'exequatur - del governo austriaco per poter svolgere le sue funzioni. Senza quel maledetto exequatur non solo risultava console a metà ma correva il rischio di essere rinviato in qualsiasi momento.

Con questi tormenti il grande Stendhal s'appresta alla partenza per Trieste.

1. L'impero Austro- ungarico, al tempo di Stendhal non esisteva ancora, sarebbe nato dopo il 1860. Trieste all'epoca faceva parte della "confederazione germanica".



































🎬 : la straniera di Bellini trailer


Uno tra i passatempi favoriti di Stendhal era andare a teatro. Non farà eccezione quello di Trieste che lo accoglierà spesso e volentieri, specialmente da quando il cartellone degli spettacoli contempla " La straniera " di Vincenzo Bellini. Allora, la presenza di Stendhal è a prova di bora. Attirato dall'opera "in testa alle hit", ma ancor piu' dalla sua interprete : Carolina Ungher, che gli aveva fatto un po' perdere la testa.

Partenza da Parigi :

6 novembre 1830


Fa giusto in tempo, ancora ignaro della sua prossima partenza, a tirar fuori dal cassetto il manoscritto "Julien " e davanti al suo editore di Parigi, Levavasseur, decide d'intitolarlo " Le Rouge et le Noir " (ci aggiunge due sottotitoli).

Il tempo di apportare alcune modifiche e il primo volume esce fresco di stampa a inizio luglio del 1830 con lo pseudonimo (che aveva già utilizzato) di Stendhal.

Stendhal dopo l'espulsione da Milano, città che adorava, s'era stabilito all'hotel de Lillois a Parigi nel 1821.

Da quel momento non aveva smesso di frequentare caffé e saloni letterari di gran moda per incontrare i suoi amici. S'era fatto un amico di vent'anni piu' giovane di lui, Prosper Mérimée, con cui condivideva tra i molti interessi, quello per l'archeologia.

Ma di grande aiuto ai fini della sua prossima partenza sono stati, una scrittrice girovaga Lady Morgan e un musicista tedesco di grande successo : Jakob Meyerbeer.


A caccia di indirizzi utili

Tramite le loro lettere di presentazione e l'elenco di persone a cui rivolgersi, avrebbero reso meno ostile l'approdo - dell'apparente timido e impacciato Signor Beyle - in "terra barbara". Se Lady Morgan da "intrepida viaggiatrice aveva relazioni in ogni paese" Trieste compresa, il famoso musicista aveva un padre - Jacob Judah Herz Beer - ancora piu' esperto della zona in questione. Questo ricchissimo berlinese oltre a gestire le banche della moglie, possedeva numerose raffinerie di zucchero. Una tra le tante stava vicino alla destinazione del futuro console, si trattava di una piccola cittadina : Gorizia.

(vedi gelocal archivio del Piccolo articolo di Stefano Cosma).

Henry Beyle ha gia' le valige pronte, tiene stretti in tasca i suoi preziosi indirizzi assieme al biglietto da viaggio1. Puo' salpare da Marsiglia verso il grande porto sull'Adriatico.

1. In realtà - Vedi l'articolo su Vikipedia, -Stendhal va via terra fino a Venezia, a Venezia prende il traghetto vedi Dollot per Trieste.


Arrivo a Trieste : 25 novembre 1830


L'entrata mozzafiato nel golfo di Trieste acceca per un momento la bandiera tricolore stampata negli occhi di Henry Beyle. Posare i piedi a terra è un'altra cosa. Sono i piedi di un carbonaro, di un franco-massone, di un appassionato conversatore amante della polemica, dalle prese di posizione giacobine e atee. Le uniche prese di posizione che potrà prendere a Trieste saranno contro la "borra due volte alla settimana e il grande vento le altre cinque".*

D'altronde per lui non si tratta nemmeno di Trieste ma di Amburgo "Hambourg" nome ben simile a "Habsbourg" Asburgo : un rospo in gola. Ed è con quel rospo in gola che parlerà di Trieste e dei suoi abitanti fatta eccezione per qualche raro momento magnanimo. Si sente ben lontano dalla "vera Italia", forzatamente esiliato come Napoleone su un'isola.

Soggiorno all'Aquila Nera

Alloggia i primi tempi nella locanda Aquila Nera (divenuto Hotel Milano) gestita dal signor Conrad Dornbusch che malgrado si dimostri gentile e servizievole, ispirerà solo diffidenza. Anzi Stendhal si scoccerà presto anche della sua cucina, tanto da preferire alle gustose salsicce, insipide uova alla coque.

Gli indirizzi dei suoi amici gli saranno utili, certo, ma la sua posizione di console non ancora ufficializzato dal governo austriaco non gli permetterà di frequentare i saloni e le personalità che contano davvero.

I piaceri

L'unico piacere che potrà concedersi oltre alle case d'appuntamento sarà l'Opera.

Nell'antico teatro di San Pietro occupando uno degli ottocento posti, apprezzerà la cantante Caroline Ungher e non solo per la sua voce.

Tenterà di conquistarla inutilmente. Ne resterà un ' amicizia che riprenderà piu' tardi a Civitavecchia.

Appena puo' Henry Beyle se ne scappa di nascosto a Venezia. Su quattro mesi di soggiorno triestino riesce a ripararsi nella laguna per ben un mese e mezzo.

Si fermerà poi qualche giorno a Fiume che preferisce di gran lunga "alla colonia dove si va solo a far fortuna" (Trieste).

Non rimarrà molto in quella colonia il "console a metà". Metternich a capo del governo austriaco chiede finalmente di ritirare il signor Beyle dalle sue funzioni e "nominare un altro console il cui modo di pensare e d'agire non presentasse gli stessi inconvenienti".


Le cattiverie su Trieste


*Le cattiverie che Stendhal scrive sulla "nuova terra" sono sicuramente molte piu' di quelle che si riescono a individuare.

Sono troppi gli accenni a modi di dire consueti della combriccola parigina. Non poteva esprimersi liberamente perché sapeva che la corrispondenza veniva controllata dalla censura. Veniva letta ancor prima che giungesse al destinatario. Percio' sotterfugi a tutto spiano. Depistaggi temporali attraverso le date, pseudonimi, soprannomi, giochi di parole, divertimenti franco-inglesi e chi ne ha piu' ne metta.

Qualche esempio :

< Il n'y a pas de cheminée dans " ce port de mer " et je gèle > Non ci sono caminetti in " questo porto di mare " - in realtà mare sta per mer... [pronuncia mer / merd ] e gelo.

< Quand ce pays a fait fortune vers 1818* l'architecture n'était pas à la mode >

< La cerimonia è tutto per questi popoli, cosi' come una donna è considerata carina solo se ha un vestito nuovo ad ogni ballo >

< Qui vivo in mezzo a contadini che conoscono un'unica religione : i soldi >

< Tutto il mio affetto all'eccellente Dottor Edwards. Trieste ha cambiato volto > Il dottor Edwards procurava i preservativi a Stendhal via posta, poiché a parere suo non aveva modo di procurarseli sul posto ...

. Trovo che siano stati usati poco .... molto poco.


per la corrispondenza : http://gallica.bnf.fr a cura di Henri Martinau

*Libri Google René Dollot " Les journées adriatiques de Stendhal Paris Argo 1920

XI edizioni de le vie del caffé a Trieste a cura di Cammarata 2008