de Morpurgo : Trieste nella Parigi di Zola


Da nessun'altra parte, come in questi balli, si sarebbe potuto trovare, nel cuore della Parigi di fine secolo, un elogio piu`brillante del cosmopolitismo. Questi balli ne sono stati la sontuosa illustrazione. Qualsiasi nozione di durata sembrava sospesa, come abolita da questa eccezionale riunione di potenza, ricchezza e bellezza. Si capisce come alcune persone siano venute a cercare il tempo perduto..... "

Pierre Assouline

« Nulle part ailleurs mieux que dans ces bals on n’aurait pu trouver au cœur du Paris de cette fin de siècle un plus brillant éloge du cosmopolitisme. Il en était la somptueuse illustration.Toute notion de durée semblait être en suspens, comme si elle avait été abolie par cette exceptionnelle réunion de puissance, de richesse et de beauté. On comprend que certains y soient venus rechercher le temps perdu… » Le dernier des Camondo, Pierre Assouline

E' l'opera di Louise de Morpurgo. Una padrona di casa che dalla sua sua città natale Trieste, porto asburgico cosmopolita per eccellenza, porterà con sé quella ventata cosmopolita, esaltandola con eleganza e fasto per farla rivivere nella grande capitale francese.

L'alleanza di due famiglie ebraiche nella città di Trieste:

I Morpurgo e i Parente

Quando nel 1830, muore il padre Isacco (1764), i due figli Elio , e Giuseppe Morpurgo ereditano una fortuna consolidata dall'alleanza in affari e in amore con una tra le piu' antiche famiglie triestine, ebraiche come la loro, i Parente. Parente è il cognome da nubile della madre Regina (? tra 1743 e 1803), sorella di Marco (1786-1840) il socio in affari di papà Isacco e sarà il cognome delle loro future spose. Entrambi sposeranno una delle figlie di Marco, le loro cugine germane.

I due fratelli Elio e Giuseppe, continuano con successo l'opera paterna, come la banca fondata nel 1812, che nel 1834 s'ingrandisce per diventare banca e impresa commerciale la Morpurgo & Parente. Nel 1833 si costituisce il Lloyd austriaco capeggiato da Elio, per assicurare il florido commercio marittimo del porto austro-ungarico, Giuseppe assumerà invece la direzione delle Banca commerciale triestina per un periodo delle Assicurazioni generali . Trieste diventerà la capitale del campo assicurativo istituendo relazioni con l'alto mondo finanziario europeo e del vicino oriente. Giuseppe si dedicherà inoltre alla politica, farà parte del parlamento austriaco distinguendosi, tanto che Francesco Giuseppe nel 1869 gli conferisce il titolo di barone.

Le molteplici imprese finanziarie e commerciali dei due fratelli prosperano quanto la città di Trieste.

Lo zio Elio e i genitori di Luisa de Morpurgo

Elio (17/9/1805 TS - 18/8/1876 FR) sposa Nina Parente (1809-1849 morta di colera a Trieste) mentre a Giuseppe (4/2/1816 - 28/2/1898 TS) è destinata la sorella di Nina, Elisa (6/1/1818 TS - 26/8/1874 Parigi). Le rispettive famiglie si stabiliscono in due palazzi posti uno di fronte all'altro in Largo Papa Giovanni XXIII. Il palazzo di Elio è oggi divenuto la biblioteca statale Stelio Crise di Trieste.

La casa di Elio e Nina Morpurgo

Il Barone Giueseppe de Morpurgo si stabilisce invece nel palazzo dirimpetto a quello del fratello. Non v'è piu' traccia della casa dove ha abitato con la moglie Elisa Parente e i suoi 5 figli' : un solo maschio e tra le femmine, due di loro, Luisa e Irene entreranno nella scena parigina del Secondo Impero. Louise, specialmente lascerà la sua impronta negli arredi di fastosi palazzi , nella vita mondana dell'epoca attraverso il suo salone e i lussuosi ricevimenti.


Luisa de Morpurgo diventa la contessa Louise de Cahen d'Anvers


Luisa lascia Trieste intorno al 1870 per convolare a nozze con Louis de Cahen d'Anvers. Farà parte di una tra le piu' prestigiose e ricche famiglie del regno di Napoleone III, giunto oramai al capolinea. Louis proviene anche lui da una famiglia ebraica del Belgio, che il re Carlo Alberto di Savoia ha reso nobile con il titolo di conte per ringraziare del contributo finanziario che questa famiglia aveva apportato nel 1848 al futuro regno d'Italia. Il padre di Louis è uno dei fondatori della Banca di Parigi e dei Paesi Bassi (la banque de Paris et des Pays Bas 1869), la stessa che nel 1982 si chiamerà Paribas e che infine nel 2000 diventerà l'attuale PNB-Paribas.

La famiglia de Cahen rappresenta il mondo dell'alta finanza dell'epoca, al pari dei Rothschild, non solo sono smisuratamente ricchi ma sono estremamente sensibili all'arte in tutte le sue espressioni, compresa quella del buon vivere.

Louise si trova a suo agio nella Parigi in piena rivoluzione, quella dettata dal Barone Haussmann, la Capitale lascia le vesti del Medio Evo , piccole vie strette poco illuminate e malsane, per indossare l'abito che le conosciamo, le grandi arterie, come l' Avenue de l'Opéra, fiancheggiate dai regolari immobili ordinatamente terrazzati, sinonimi di grandezza e armonia. Parigi si estende a Nord e ad ovest dove le nuove residenze dell'alta borghesia o dell'aristocrazia, gli "hôtels particuliers" spuntano come funghi.

Tra queste, la nuova residenza di Louise e della sua famiglia. Nel 1880, il marito decide di farsi costruire un hôtel particulier che farà scalpore. Louise si diletterà nell' arredarlo, aumentando la sua collezione di vasi blu cinesi, e di mobili e quadri del XVII e XVIII secolo, scegliendo i tendaggi i decori degli ambienti affidandosi ai migliori artigiani dell'epoca. Vi terrà un famoso salone letterario e politico.

La dimora di Rue de Bassano 2 nel sedicesimo arrondissement, comprendeva tre edifici su 1400 metri quadri due entrate, una raffinata corte e degli interni mozzafiato. Oggi il palazzo ospita un liceo privato (alcune aule hanno conservato gli arredi scelti da Louise) una scuola di lingua e uffici. Negli anni 40' era stato confiscato dalla Gestapo come tutti i beni di ebrei, per farne una sua sede e un campo per la deportazione.

L'angolo tra rue de Bassano rue Bizet, stile Louis XIV
Entrata rue Bizet
La dimora è progettata daGabriel-Hippolyte Destailleur(1822-1893), architetto in voga presso le famiglie aristocratiche dell'epoca.

Il castello di Champs-sur-Marne


Una decina d'anni piu`tardi, nel 1890 sotto il governo della Terza Repubblica francese, la famiglia Cahen cresce. Louise che ha avuto 5 figli pensa a sistemarli e stanno arrivando i primi nipoti. Niente di meglio che investire in una bella dimora in campagna, protetta da un'ansa del fiume la Marne, per riunire i parenti e il gran mondo di fine secolo.

Ci sono voluti 4 anni di restauro dal 1891 al 1895 per ridare splendore all'antica dimora del XVIII secolo che ha visto vivere tra le sue mura, tra i tanti nobili, la famosa M.me de Pompadour.

Louise appassionata del Grande Secolo quanto il marito, fanno ricostituire gli antichi decori con rigore senza tralasciare le comodità che i progressi tecnologici dell'epoca permettevano, come il riscaldamento o l'elettricità. Tra le stanze piu' originali, il salone cinese di Huet Christophe (1700-1759), celebre per le sue scimmie nel Castello di Chantilly o quelle della dimora Rohan a Parigi e di cui non si hanno altre testimonianze artistiche.

La coppia affidera' i lavori allo stesso architetto che aveva progettato la loro residenza a Parigi, per il parco manterranno un giardino all'inglese e uno alla francese realizzati dai Duchêne padre e figlio.

I ricevimenti quelli piu' fastosi prevedevano fino a 200 domestici al servizio della famiglia. Personaggi come Marcel Proust e Isadora Duncan sono stati assidui ospiti, mentre il re Alfonso XIII (1866-1941) re di Spagna aveva una stanza tutta per lui, la stanza d'onore, divenuta appunto, in suo onore, la stanza reale.


Charles, uno dei figli di Louise farà dono nel 1934 allo Stato francese della dimora a condizione che tutto rimanga , arredi compresi inalterato.

Ai primi sentori di antisemitismo e leggi razziali, Charles parte con moglie e figli in Argentina scampando cosi`alle future persecuzioni.

Il ritratto : sempre piu` in voga nelle ricche famiglie del XIX secolo

Ritratto di Victor Hugo - Léon Bonnat ( 1833- 1922)

Tutti i componenti delle famiglie aristocratiche o dell'alta borghesia, usavano farsi fare dei ritratti, per poi metterli in mostra all'interno dei loro palazzi. I Cahen non scappano alla regola.

Il marito di Louise, il barone Louis Cahen d'Anvers - Léon Bonnat

I ritratti di Louise e suo marito sono stati commissionati a pittori rinomati come Bonnat, tutti riconosceranno il ritratto di Victor Hugo incontrato nei manuali scolastici, o il pittore Carolus-Duran, autore del ritratto di Louise in apertura

Léon Bonnat : M.me Louise Cahen d'Anvers


Per i ritratti delle figlie, Louise, consigliata dal suo caro amico Charles Ephrussi, critico d'arte, si rivolge ad un artista dell' avanguardia : Auguste Renoir.

Nel 1880 Renoir realizza il ritratto di Irene piu`conosciuto come la ragazza dal nastro azzurro, qui a fianco, Irene diventerà e ne resterà brevemente, la moglie del conte di Camondo, un altro rappresentante dell'egemonia finanziaria ebraica.


Le due ragazze in basso sono Elisabeth la piu' grande vestita di azzurro che morirà in un campo di concentramento e Alice la piu`piccola, in rosa, che sposando un inglese e vivendo in Inghilterra non correrà alcun rischio durante il periodo nazista.

I ritratti di Renoir, considerati oggi dei capolavori, non piacquero ai Cahen. Nemmeno Louise seppe apprezzarli, non vennero mai esposti nelle sale da ricevimento anzi si dice venissero conservati in un armadio.

Renoir ricevette a stento 1500 franchi dell'epoca, una miseria in confronto ai prezzi di Bonnat o Duran.


Louise sopravvive al marito per quattro anni, muore nel 1926 a 81 anni, dopo essersi concessa qualche piacevole avventura con personaggi che si dedicavano all'arte come Ephrussi, o alla politica come il re di Spagna piuttosto che alle finanze.

Molti di loro non seppero resistere al suo fascino Marcel Proust tra questi.

Il nome di Louise Cahen d'Anvers ricorre in tutta la corrispondenza dell'élite parigina dell'epoca. Tutti, letterati, diplomatici, politici o la gente del bel mondo sembrava non avere che una preoccupazione : essere invitati e apprezzati dalla padrona di casa.

Da viva il suo carisma, la sua bellezza accompagnati da un'incredibile ricchezza devono aver riempito d'invidia piu' di qualche grande dama e sicuramente qualche distinta famiglia triestina.





Tra le tante proprietà dei Cahen d'Anvers c'era il castello della Jonchère a Bougival:un villaggio a 20 km da Parigi e a nord di Versailles. Bougival era frequentato da molti artisti, oltre che dagli impressionisti.
Anche Bizet (1838) il compositore di Carmen vi soggiornava nella sua villa in riva alla Senna. E' qui che ha trovato la morte il 3 giugno 1875.
Bizet oltre a Carmen la sua ultima composizione, è l'autore di " Les pêcheurs de perles" opera meno conosciuta, eppure racchiude delle arie straordinarie soprattutto se trovano la giusta interpretazione come questa di Villazon in " Je crois entendre encore".
Sono stati consultati :Pierre AssoulinePietro Spirito : I Morpurgo, l'alba della grande Trieste - Il Piccolo - 2010http://www.museomorpurgo.it/Louis Cahen D'Anvers -Wikipédia