🐦 ~ Il fiume di Norman MacLean. Il nostro fiume.

< Tanto tempo fa quand'ero piccolo mio padre mi disse : - Norman ti piace scrivere storie ? E io : - Si' mi piace. Allora mi disse : - Un giorno quando sarai pronto, potresti scrivere la storia della nostra famiglia. Solo allora capirai cos'è successo e perché. >

(In mezzo scorre il fiume - A river runs Through it - La rivière du sixième jour)

Della raccolta di racconti uscita nel 1973 negli Stati Uniti con il titolo :< A river runs through it - In mezzo scorre il fiume >, il piu' riuscito - un vero capolavoro di solo un centinaio di pagine - è proprio quello che racconta le vicende della famiglia MacLean legate al corso d'acqua con i suoi tesori : le trote, le sponde, il rumore di quel fiume.

Il racconto seduce talmente Robert Redford - e non a torto - da volerne realizzare il film. Non parteciperà come attore, da regista, veglia di rispettare il testo. La realizzazione non sarà facile, Norman è diffidente fa il ritroso. Si decide a cedere i diritti un po' troppo tardi.

Norman MacLean muore nel 1990, non vedrà mai la pellicola del 1992. Un vero peccato, ne sarebbe stato fiero. Un grande omaggio ai sentimenti dei MacLean, ai paesaggi del Montana, alla natura e alla vita. Una pellicola degna dell'omonimo racconto.


E` un canto dedicato alla natura intimamente legata all'animo dell'essere umano incantato dalle sue bellezze.



La corrente dei ricordi

Cosi' Norman MacLean (23.12.1902 - 02.08.1990), una volta in pensione e lasciato il suo posto di professore di lettere all'università di Chicago, si mette a scrivere pazientemente questo libro intitolato : "In mezzo scorre il fiume"

Ricordi di quand'era ancora un ragazzo e viveva con la sua famiglia in quella cittadina di allora, che si chiama Missoula nel Montana.

E la sua famiglia comprendeva papà, mamma, il fratello Paul e un fiume : il Blackfoot River.

Che si tratti di boschi, picchi o immense distese, per MacLean la natura - e in questo caso il Big Blackfoot River - rimane prima di tutto il luogo della memoria.

E' il testimone di sentimenti, parole e momenti purtroppo effimeri ma racchiusi per sempre nel suo flusso.

Il mormorio dell'acqua nasconde voci care del passato come un giorno nasconderà le nostre.

Ricorda anche questo : il nostro passaggio è estremamente breve ma qualcosa di molto piu' grande lo custodisce

< Alla fine tutte le cose si fondono in una e un fiume la attraversa.>

Il padre, un reverendo presbiteriano e i suoi due figli Paul e Norman, sono tre esseri completamente differenti, non hanno niente in comune se non la pesca con la mosca.

La loro vita è legata a destini e posti lontani ma hanno il loro punto d'incontro : il fiume.

Com'è il tuo lancio ? Com'è il tuo slancio ?

Sulle sponde di quel fiume compiono i loro lanci di pescatori che assomigliano agli slanci nella vita. Lanciano il filo della lenza e per farlo ci vuole maestria grazia e ritmo.

Non sempre acchiapperanno una trota - otterranno un risultato - ma sempre ne avranno la possibilità.

Che importa cosa succederà a Paul, di lui resta il suo lancio da pescatore come metafora dello slancio dell'essere umano, espressione unica dell'individuo .

E l'arte risiede nel lancio o nello slancio se preferiamo non nella vita stessa.

<possiamo amare completamente senza completamente capire>


Le differenze che ci sono tra i due fratelli possono creare incomprensioni,

le differenze che ci sono tra gli abitanti americani e indiani di Missoula

possono creare discriminazioni,

ma niente di tutto questo impedisce l'amore.

E' un sentimento che pervade tutti i personaggi e

di conseguenza anche il paesaggio, il contesto,

e senza retorica ma in modo semplice il film, come il libro, è una dimostrazione continua di questo sentimento.

Per quanto si tratti di una famiglia osservante, la religione con le sue strette regole e dogmi non contamina l'intelligenza e il buon senso dell'essere umano.

Insomma una visione estremamente positiva di noi mortali ; un inno alla vita anche se la condizione è che prima o poi debba finire.

La piu' umana tra tutte le amarezze.


Durante una serata a quattro, i due fratelli assieme alle rispettive innamorate, Norman brinda con i versi di EMV Edna St Vincent Millay :

<La mia candela brucia alle due estremità non durerà fino al mattino ma ai mie nemici e ai miei amici dona una bellissima luce>.....

Il film diretto da R.Redford con Brad Pitt e Craig Sheffer

🎏 Pescare con la mosca : l'etica del vero pescatore a canna.

Dopo la pubblicazione del libro e ancor piu' dopo l'uscita del film, le povere trote del Blackfoot hanno subito un vero e proprio assedio da parte di pescatori venuti da ogni dove. Era diventato il posto per eccellenza dei virtuosi dediti alla pesca. Ce ne sono di sopravvissute ?

I virtuosi pescano solo ed esclusivamente con la mosca e disprezzano qualsiasi altro metodo, del tipo : l'uso del verme o del cucchiaino. Per una questione d'onore e d'etica. Risulta difficile da capire ai profani ma da figlia (animalista) di un pescatore assolutamente virtuoso sono in grado di spiegare la differenza.

Un predatore come "il munito di Canna" ha come obiettivo di dimostrarsi superiore in astuzia rispetto alla sua preda, ne deve essere degno per avere soddisfazione. Per questo ci vuole una forte dose di empatia - (sembra quasi impossibile).

Allora facciamo finta di essere una trota. Bella e furba guizzante tra le dolci acque a caccia di un prelibato boccone : una mosca. Deve essere appetitosa e non destare alcun sospetto, galleggiare in un certo modo e stare in un certo punto del nostro territorio. Controlliamo bene ci giriamo un po' intorno e poi op.... scopriamo che ci hanno fregato in pieno .... eppure non siamo state stupide o incoscienti. Nessuno sberleffo al nostro essere pesci. E' lecito confondersi con un' imitazione cosi' perfetta. L'imbroglio sta in un ottimo plagio. Anche i critici d'arte cadono nella trappola dei plagi se sono fatti bene.

Furba la trota ma un maestro il suo predatore.

Quando mai si è visto galleggiare un verme ? Come si fa a essere cosi' ingorde e sprovvedute. Si tratta di una trota viziosa esattamente come il suo predatore.

Abbocchiamo a un volgare cucchiaino? Siamo una trota allodola che s'è fatta accecare da uno specchio. Una mistica visionaria vittima di un santone che si diverte a giocare con gli effetti della luce. Un venditore di fumo un "ciarlatano" è il pescatore in questione.

Onorare la propria vittima significa onorare se stessi. Ecco l'etica del pescatore.


Dai pescatori del Big Blackfoot River agli antichi pescatori della Loira in un castello da favola

Nel Loiret, poco lontano da Orléans in Val di Loir, sorge un castello da favola (un po' meno per i pesci ?) dedicato ai pescatori. Ci si trova il loro museo, il museo della pesca ad acqua dolce situato nel bel mezzo di uno stagno. Antichi usi , costumi e prede dell'uomo a canna. Da cornice fa uno splendido parco di Le Nôtre. E`il château de la Bussière dove la pesca è pero`....... vietata.

I due fiumi di Jean Tardieu : il Rodano e la Valserina

Arrivate le vacanze estive, Jean Tardieu (1903-1995) studente, si godeva i paesaggi dei dintorni di Bellegarde nella regione Rodano-Alpi, dove suo zio lo ospitava.

Paesaggi disegnati dalle bizarrerie dei due fiumi che rimasero impresse nell'intimo dell'autore

" Toute ma vie est marquée par l'image de ces fleuves, cachés ou perdus au pied des montagnes. Comme eux, l'aspect des choses, pour moi, plonge et se joue entre la présence et l'absence. Tout ce que je touche a sa moitié de pierre et sa moitié d'écume."

J. Tardieu. La Part de l'ombre