🐦 ~ Storie di metrò e di sorrisi

Patrikios - Engelhard - Saint-Exupéry

La prima metropolitana del mondo

La prima a investire in un' impresa che sembrava all'epoca impossibile, è la Metropolitan Railways. Londra e' tra le città le piu' popolate del mondo con 28 milioni di abitanti, e non vuole smettere di lievitare. Oramai le strade sono impraticabili, urge trovare una soluzione.

La soluzione arriva, se là sopra, c'è poco spazio ce ne sarà sotto. Bisogna scavare e dare fiducia a quel matto di Charles Pearson e al suo progetto. Alle 6 del mattino nella Bishop's road c'è un sacco di gente in coda e non.

Il 10 gennaio 1863 rimarrà nella storia : s'inaugura il primo tratto di metropolitana. Un treno a vapore, negli intestini di una Londra stravolta dalla Rivoluzione Industriale. Malgrado i problemi di areazione tutto procede per il meglio. Quel giorno quasi trentamila passeggeri percorrono il tratto Paddington - si chiama cosi' oggi la vecchia fermata di Bishop's- fino a Farringdon Street .

Circa sei chilometri di pura avventura ! Il biglietto ? No con il sottosuolo non voleva averci niente a che fare, il biglietto era alle stelle !!

Altre città confortate dall'esito positivo della temeraria impresa, l'adottarono a loro volta, Atene nel 1869, segue Istanbul nel 1875, Budapest nel 1896. Bisognera' aspettare il 900' per la metropolitana di Parigi e il 1904 per quella di New- York.

Per chi vive nelle metropoli prendere la metro, il metro' o il subway, e' storia piu' che ordinaria che pero' puo' riservare brevissimi momenti straordinari.

Accade cosi', in una poesia di Tito Patrikios, dove uno scompartimento troppo affollato puo' trasformarsi in un posto estremamente intimo a due perfetti sconosciuti. Un attimo riassunto in un gesto apparentemente insulso riassume invece una persona e una vita intera. Lo stesso acccade in una novella di Engelhard adattata al cinema da Adrian Lyne. In una scena bella quanto il testo, lei si siede di fronte a lui, si strappano di nascosto qualche sguardo e non una parola. Ma una volta sceso, quando le porte si richiudono, perché la metro riprenda il suo viaggio, lei spalanca su di lui il suo sorriso... E' anche per quel sorriso che Saint- Exupéry ha scritto.

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Metro'


Gli anni poi passeranno masse di monti e pietra si frapporranno

tutto sarà dimenticato come si dimentica il cibo quotidiano che ci tiene in piedi.

Tutto, tranne quell'istante in cui sul metrò affollato

ti aggrappasti al mio braccio.


Titos Patrikios

Il film è Proposta indicente, del 93 ♥♥♥(snobbato dalla critica per la trama poco credibile) con Demi Moore e Robert Redford. Questo e' lo script del film che racconta un ricordo. Un ricordo di un'emozione nata nella metro.

I remember once when i was young, I was coming back from someplace. A movie or something... I was on the subway. There was a girl sitting across from me. She was wearing this dress that was buttoned...clear up right to here. She was the most beautiful thing I'd never seen. I was shy then So when she would look at me.. I would look away. Then afterwards when I would look back..she would look away. Then I got to where I was gonna get off. Got off, the doors closed and as the train was pulling away she looked right at me...and gave me the most incredible smile. It was awful I want to tear the doors open. I went back every night, same time , for two weeks. But she never showed up. That was years ago...and I dont think there's a day that goes by.. that I dont think about her.

(Nessuna sindrome di Korsakov la fantasia non ha rimpiazzato la perdita di memoria).

" L'essenziale il piu' delle volte non ha peso.

L'essenziale qui in apparenza non è stato altro che un sorriso.

Un sorriso è spesso l'essenziale.

Si è ripagati da un sorriso.

Si è animati da un sorriso.

E la qualità di un sorriso puo' far si' che si muoia>

Lettera a un ostaggio - Saint-Exupéry -

(Bompiani tascabile p.210)

L'opera di Tito Patrikios, poeta greco, è stata riconosciuta soprattutto per il suo impegno politico. Resistente durante l'occupazione fascista rischia l'esecuzione capitale nel 44. Vive da deportato negli anni della guerra civile (1951-1954) e infine dopo il colpo di stato dei colonnelli nel '67, da esiliato in Francia e in Italia. I temi delle sue poesie sono fortemente segnati dalle esperienze che ha fatte, come la prigionia, la sofferenza del corpo, la morte dei suoi compagni, l'esilio. E' poesia che difende i valori che fanno di un individuo un uomo libero.