🐦 ~ Paul Morand a Trieste

Paul Morand (1988-1976) a cavallo. L'equitazione, la sua passione. Rinuncerà alla sella dopo l'ottantina. Paul Morand al volante di una meravigliosa Bugatti, sfreccia attraverso l'Europa in compagnia del gentil sesso che molto spesso non ha le sembianze dell'adorata moglie.

Paul Morand il brillante protagonista della vita mondana. Si gonfia il petto dell'amicizia di Proust e ancor piu' delle attenzioni che il grande scrittore riservava alla sua futura consorte, fiero di ammettere che < A l'ombre des jeunes filles en fleur > era dedicato a lei.

Paul Morand diplomatico, dedito agli affari esteri per godere delle partenze, tutte le partenze disponibili. O allora per godere degli sfarzi in divertimenti che di certo non erano a spese sue.

Paul Morand fedele fino all'ultimo a Pétain e al Regime di Vichy, pronto a combattere a suon di brindisi i nemici della patria.

Paul Morand scrittore. Pagine di letteratura, e pagine per accendere caminetti o stufe dei tempi di crisi .

E infine, Paul Morand a Trieste.

Trieste retroscena di ingenti affari appare nel 1924 in < Lewis e Irene>.

Una tristissima parodia della sua unione con la signorina Hélène Chrissoveloni.

Una coppia paragonata alla fusione di due banche.

Il romanzo finisce con l'annuncio dell'informazione finanziaria : descrizione del loro rapporto.

Potrebbe anche fare riferimento alle grandi alleanze tra le famiglie ebraiche dell'alta finanza come quella tra i Cahen e i Morpurgo


Trieste dal sapore ammuffito delle acque stagnanti, una Venezia prolungata fino all' < alta coscia > della gamba che indossa lo Stivale.

In < Venezie> Morand descrive Trieste < con le orecchie basse >,

imbarazzata per la sua latinità ( ?????)

Trieste appare e riappare in diverse Novelle, sempre portatrice di una certa atmosfera consumata melanconica e stanca. E Trieste sarà l'ultima destinazione di Paul Morand. Per suo volere.

Perché Trieste ?

Ad avere tutti gli onori che si aspettava in patria le sue ultime volontà probabilmente sarebbero state differenti. E' vero che alla fine è stato ammesso all'Académie Française ma molti francesi non avevano perdonato il suo passato " collabo'" propositi antisemiti inclusi.

Un personaggio baciato dal talento e dalla doppia fortuna. Quella di essere nato in un ambiente imbevuto d'arte che l'ha viziato del meglio, sul piano culturale, grazie al padre, poi dal prestigio e la ricchezza che l'ha viziato ancora del meglio, grazie alla moglie.

Dalla sua posizione privilegiata e di potere in cui si trovava, da diplomatico a Bucarest (1942-1944) in uno dei periodi piu' bui della nostra storia, , ha come unica preoccupazione : banchettare.

Unica urgenza : riempire il suo < Giornale inutile > (e non si tratta purtroppo solo di un titolo) di appunti su < spettacoli nauseanti > come quello di una donna incinta < una donna che porta il suo uovo sulla pancia >.

Nessuna contraddizione, amante di cavalli e macchine, le ferrovie lo lasciavano completamente indifferente. I vagoni zeppi, li dipingeva di trasparente e si sturava le orecchie.

E quanto patetico risuona il suo appello (in Venezie) di poter riposare in pace vegliato da < quella fede ortodossa> < che parla ancora il primo linguaggio degli Evangelisti>

Dunque meglio l'oblio sotto una lapide scritta in greco, piuttosto che il disonore di una tomba ignorata dai piu' in patria. Il pretesto, un ultimo atto d'amore : voler mescolare le sue ceneri a quelle della sua principessa, sepolta nel cimitero Greco-ortodosso di Trieste. Ed è li' che oggi giace.

E ancora oggi riceve Fiori che non appassiscono perché di < Fumier >. Inviati con un " interflora " che si chiama le < Magazine Litteraire > e un bigliettino firmato Pierre Assouline : Fiori di letame .

< Fiori, per quello stile brillante, vivace acuto cosi' volentieri messo al servizio di .....lordure.>


Chi era la sua principessa ?

La principessa Soutzo di mamma " triestina"

La sua non era piu' principessa da un bel pezzo.

Da quando aveva divorziato dal principe Soutzo nel 1923. La vanità è piu' forte di ogni legame. Il legame si scioglie la vanità resta a vita. Splende su di lei e ancor piu' di riflesso fa risplendere il successivo marito : Paul Morand. Per niente a disagio che sua moglie porti il nome del passato perché oramai entrato nella leggenda. Nella leggenda della Belle Epoque, della vita mondana, dei salotti parigini che ospitavano l'élite intellettuale. Gli permetteva di riempirsi la bocca del piu' bel titolo aristocratico e nello stesso tempo riempirsi le tasche di quattrini. La Signorina Elena o Hélène Chrissoveloni, principessa di Soutzo e signora Morand, apparteneva da parte di padre e di madre a due tra le famiglie piu' ricche e potenti d'Europa. I Chrissoveloni vivevano a Bucarest , e gli Economo o Economou a Trieste.

Prima ancora della lapide, tra Paul Morand e Trieste, c'era di mezzo una donna con la sua enorme ricchezza.

Image de la bannière : F. Hodler : le 3e jour