🐦 ~ Albert Camus - Marcello Fois

Futilità del termine "esperienza”. L’esperienza non è sperimentale. Non la si provoca, la si subisce. [..] e se sento di comprendere e di gustare questo sapore delicato che svela il segreto del mondo, sono ancora io ciò che trovo in fondo all’ universo. Io, cioè questa immensa emozione che mi libera dall’ambiente. Tra poco altre cose e gli uomini torneranno ad afferrarmi. Ma lasciatemi ritagliare questo minuto dalla stoffa del tempo, come altri lascerebbero un fiore fra le pagine per racchiudervi una passeggiata in cui li ha sfiorati l’amore [...]

e il mio cuore muove incontro a se stesso. A. Camus

Taccuini Vol 1 p.12 - Tascabili Bompiani

Lunedi', 4 gennaio 1960, ora 13 : 54 sulle strade della Borgogna ( Yonne) nei pressi di Sens.

Ho trovato a volte duro il mio mestiere, perché costretto a frequentare la società intellettuale, che si fa onore della slealtà, che confonde riflesso e riflessione pensando a colpi di slogan e tenta di far passare la cattiveria per pura intelligenza.


Marcello Fois

Il titolo Gente del libro mi piaceva. Per questo l'avevo comprato. Da solo si apre su una pagina. Camus : c’era scritto in alto e subito sotto : uno scrittore. E’ Camus che parla di sé, lui che aveva detto : “ mirabile cosa non dover parlare di sé ” .

Ricordo d' infanzia.

“ AL liceo Bugeaud di Algeri facevano finta di non sentire il puzzo di officina che emanavano i miei indumenti, ma non avrebbero ignorato le macchie. Nonostante la borsa di studio per meriti speciali. Nonostante la composizione letteraria più premiata nella storia dell’istituto. La povertà esibita non è quello che si dovrebbe regalare a chi ci fa’ dono del sapere. Anche quando non si ha una giacca, o scarpe di ricambio. Per le camicie andava meglio. Fu solo necessario adattare al mio corpo di quindicenne le poche possedute da Lucien Camus, prima di morire in guerra. Camicie che avevano quasi vent ’anni ma erano di stoffa solida. Camicie che avevano assorbito il sudore di mio padre.

Ora, appariva chiaro che se mia madre le aveva conservate con cura era stato per la sua capacità di prevedere il futuro; capacità sempre schernita, anche quando Lucien, suo marito, le apparve in sogno mostrando la propria testa fra le mani. Così quando arrivò il telegramma del comando Militare e la medaglia, Cathérine Sintès, la spagnola, radunò le poche cose di Lucien Camus, l’alsaziano, e decise di spostarsi verso la capitale.

Andammo di casa in casa : i francesi più poveri che Algeri avesse mai conosciuto. Fino ad arrivare gomito a gomito con gli arabi più poveri che si potessero conoscere.

Ecco la scrittura di Camus essenziale di poesia lucida e disarmante. Davanti un testo simile ci si arrende. Viene spontaneo cercare il nome del traduttore che è riuscito a restituire così intimamente Camus. Viene in mente la parola aderenza . Come guardare nello spogliatoio l’amica che si prova il vestito e dirle “ It suits you !”. Marcello Fois è stampato sulla copertina. (Fois è un francesista si pensa.)

Non ci vuole molto, proseguendo la lettura , per rendersi conto che Camus non poteva stare li’ a raccontare i minuti che hanno preceduto il suo schianto in macchina . E allora batte forte il cuore si cercano indizi sul testo - ora che appare chiaro che non si tratta di un inedito. Si corre alla fine del libro, fino a trovare “ Note in forma di avvertimento dell’autore” .

Tutto si spiega. Per un attimo ci si sente terribilmente imbrogliati. L’avvertimento dell’autore fa :“ Spero di non aver offeso Albert Camus e la sensibilità di coloro che l’hanno amato come uomo, e lo amano, io fra questi, come scrittore .” Firmato : Marcello Fois. Che lo abbia amato s’è notato. Lui , il traduttore, lo scrittore l’autore - Camus

M’ha fatto rivivere un Camus più vero che mai un Camus che avrei ripreso a leggere. In letteratura capita che si perdoni di buon grado chi ci “imbroglia”. Bellissimo omaggio a Camus . Grazie Fois.

< Il fatto è che la bellezza è insopportabile ci riduce alla disperazione è l’eternità di un minuto che pure vorremmo dilatare nel tempo >

( Taccuini Vol.1 -p.10)