🐦 ~ Edna St. Vincent Millay

The world stands out on either side

Il mondo si mette in mostra da entrambi i lati

No wider than the heart is wide;

Non piu' vasto di quanto il cuore sia vasto

Above the world is stretched the sky -

sopra il mondo si stende il cielo

No higher than the soul is high.

Non piu' alto di quanto l'anima sia alta Edna St. Vincent Millay - Renascence (1912)

Greenwich village

A partire dal 1910 e durante tutto il xx secolo, la parte bassa dell'isola di Manhattan, occupata da stradine strette e disordinate rispetto al resto dell'isola, diventa un pullulare di gallerie d'arte, teatri e luoghi d'incontro assolutamente non convenzionali.

E' su quel limitato perimetro, che artisti di ogni genere, attirati anche dai modici affitti, portano una ventata di libertà e originali stili di vita, facendone l'ombelico dell'avant-garde americana.




Il film di Eric Barbier :


< Continuo ad aspettare che qualcuno scriva almeno una biografia di questa  Edna St. Vincent Millay > 

scrive in uno dei suoi articoli degli anni 90 (?) Fernanda Pivano (1917-2009), raccolti in "I mostri degli anni venti" Tartaruga Edizioni. (Articoli su William Faulkner, F. Scott Fiitzgerald, Ernest Hemingway, Edgar Lee Master, Dorothy Parker..)

Vengono pubblicate le prime biografie agli inizi del 2000:

  • "Savage Beauty" di Nancy Milford (2001)
  • " What Lips my Lips Have Kissed" di Daniel Mark Epstein (2001)
  • "Tra breve io ti scordero' mio caro" di Gaia de Beaumont (2004)
  • "Una vita per la poesia EVM" di Lydia Susinno di Stefano(2004) ed. Pontegobbo



Steeplebush o Spirea tomentosa


L'unica raccolta tradotta in italiano :

Io non ti dò il mio amore come fannole altre ragazze, in uno scrigno freddod’argento e perle, né ricco di gemmerosse e turchesi, chiuso, senza chiave;né in un nodo, e nemmeno in un anellolavorato alla moda, con la scritta‘semper fidelis’, dove si nasconde un’insidia che ottenebra il cervello.L’Amore a mano aperta, questo solo,senza diademi, chiaro, inoffensivo:come se ti portassi in un cappelloprimule smosse, o mele nella gonna,e ti chiamassi al modo dei bambini:

“Guarda che cos’ho qui! – Tutto per te”.

Un nome, tutto un programma.....

Cesare Pavese come Fernanda Pivano erano dei grandi ammiratori delle poesie della regina di Greenwich Village: Edna St. Vincent Millay (22.2.1892-19.9.1950) che oggi viene piu' semplicemente siglata all'americana con : EVM.

Emblema della trasgressione sessuale negli anni 20', artista di successo, le sue poesie sono premiate dal Pulitzer e oggi è considerata tra le piu' importanti poetesse americane.

Originaria di quel paese confinante con il Québec e che Marguerite Yourcenar scelse come sua ultima dimora : il Maine, Edna Millay vi trascorre la sua infanzia e adolescenza con la mamma e le sue due sorelle. Un quotidiano, fatto di ristrettezze economiche e lavori duri, non ha impedito un'educazione attenta alla letteratura, poesia, musica e teatro. La scrittura fa, sin dagli inizi, parte dell'universo della bambina Edna o piuttosto, come veniva chiamata : Vincent. St. Vincent è il nome dell'ospedale di New York dove, suo zio, il fratello di sua madre, in seguito a una disavventura, viene ricoverato affamato e disidratato, nel momento in cui lei nasce. Il nome della poetessa porta cosi' in sé il "rimedio", una porta aperta verso la "riabilitazione".

Non si trattava solo di uscire dalla povertà ma di entrare nella creazione artistica. La madre, Cora, non si è risparmiata in ogni genere di sacrifici affinché le figlie (o perlomeno una) potessero far parte di quegli esseri speciali che il mondo terrestre avrebbe immortalato. Il legame tra madre e figlia si tesse d'intrecci indissolubili. Per analogia mi viene in mente la relazione con la madre descritta nel romanzo autobiografico di Romain Gary " La promesse de l'aube " (1960) e apparsa sul grande schermo diretta da Eric Barbier (2017)

Se per la madre, Edna rappresentava una potenziale salvezza d'ordine sociale, economico e culturale, allo stesso modo Cora ha rappresentato per Edna una forza che ha dato nutrimento alla sua forma artistica.

Scriverà al momento della morte di Cora (1931) :

In this mound, and what's beneath, is my cure, if cure there be;

In questo tumulo e in quello che c'è sotto, è la mia cura, se cura c'è;

I must starve, or eat your death till it nourish me.

Devo morir di fame o mangiare la tua morte fino a quando mi nutrirà.

Solo il suo talento le permetterà di frequentare l'università, il Vassar College, la stessa che avrebbe visto tra le sue allieve Janes Fonda, Meryl Streeep o la futura signora Jacqueline Kennedy.

Dopo la laurea si trasferisce, intorno al 1917, nella " Rive gauche" americana. Il villaggio di Greenwich è il trampolino di lancio per una personalità fuori dal comune e per una poetessa che firma già i primi contratti con l'élite della stampa culturale americana : il Vanity Fair. Le sue poesie e prose verranno pubblicate accanto a quelle di T.S. Elliot, agli scritti di Thomas Wolfe o alle critiche caustiche di Dorothy Parker.

Il 1923 è l'anno delle prime grandi soddisfazioni sul piano artistico, riceve il premio Pulitzer per la raccolta " New grass to feed on" e sul piano sentimentale perché incontra Eugen Boissevain, l'uomo d'affari che sposerà e che le starà accanto sostenendola nella sua impresa letteraria. Un marito- amico- alleato.

Due anni piu`tardi la coppia ha un colpo di fulmine per una tenuta in campagna a qualche ora da New York, sulla punta di una collinetta nella località di Austerlitz. Una tenuta da rimettere in sesto che spuntava nel mezzo di una marea di arbusti selvatici dai fiori a grappolo rosa acceso, i rustici steeplebush del Canada e dell'America del Nord.

D'ora in poi la tenuta avrebbe avuto un nome : Steepletop. Steeple per il fiore top per il cucuzzolo della collina.

Iniziava una nuova vita, in un posto da inventare di giardini ed erbe aromatiche, piscine fontane, campi da tennis e angoli paradisiaci da poter condividere con gli amici.

Steepletop si puo' visitare anche oggi. Nella casa tutto è rimasto, mobili e libri compresi, come se Edna vivesse ancora là.

Fino all'ultimo respiro, un verso.

Malgrado la delicatezza del posto la poetessa rimane una donna tormentata e avida di nuove esperienze.

La morfina e altri tipi di stupefacenti la costringeranno ripetutamente a disintossicarsi il decennio 1935-1946 è particolarmente provante. Morto il suo compagno d'avventura, di un cancro ai polmoni, la ritroveranno un anno dopo, nella sua casa di quell'angolo di paradiso in cima alla collina.

Il corpo vestito di una vestaglia di seta, la testa in una pozza di sangue. Giu`in fondo alle scale.

In mano ancora stretto un pezzo di carta con le ultime tre righe cerchiate, i suoi ultimi versi :

I will control myself, or go inside

Controllero' me stessa o rientro

I will not flew perfection with my grief

Non riusciro' a catturare la perfezione con il mio dolore

Handsome this day : no matter who has died

Bello quest giorno : poco importa chi è morto

Quel giorno era il 19 ottobre 1950.

Non siamo d'accordo sul "no matter who has died".

Siti consultati :

https://it.wikipedia.org/wiki/Edna_St._Vincent_Millay


Le traduzioni dei versi che non sono stati pubblicati in Italia sono mie 😏

« La mia candela brucia dalle due estremità. Non durerà fino al mattino, ma almeno così, sia pure per poco, essa dà una luce splendente. »

< Quando l'amore è romanzo > è un film sulla vita della cantante jazz degli anni 20' ,Helen Morgan, il titolo originale infatti è : The Helen Morgan Story.

Uscito negli Stati Uniti nel 1957 , ha come interpreti Paul Newman e Ann Blyth nel ruolo della cantante.

Per raccontare la sua vita in poche battute chiederà in prestito i versi di Edna St Vincent Millay, che oramai sono diventati l'emblema di quelle vite brevi ma vissute intensamente e senza formalità perché impregnate di passione artistica.

La poesia è tratta dalla raccolta pubblicata intorno agli anni venti "A Few figs from thistles" . (fichi tra i rovi, thistles sono anche i cardi)

First Fig

My candle burns at both ends;

La mia candela brucia dalle due estremità

It will not last night;

Non durerà tutta la notte

But, ah my foes and oh my friends

Ma, ah miei nemici e oh miei amici

It gives a lovely light.

Essa dà una bella luce.

Cesare Pavese si ricorderà di questa poesia in una lettera scritta prima di girare e per sempre, il suo ultimo angolo di strada.

< ....Non si puo' bruciare la candela dalle due parti - nel mio caso l'ho bruciata da una parte sola e la cenere sono i libri che ho scritto. [...]> -

Cesare Pavese (9.9.1908 - 27.8.1950)

Edna St.Vincent Millay sceneggiatrice

Nel 1942 Edna cura la sceneggiatura per Hitler's Madman. E' un film di grande valore storico. Durante la seconda Guerra mondiale i resistenti cechi ammazzano il capo delle SS della Boemia, il "mad " ( pazzo) uomo di Hitler: Heydrich Gauleiter. Seguono le rappresaglie naziste. Annientate famiglie e case di due villaggi vicino a Praga, Lidice e Lezaky. I loro abitanti uomini, sterminati le donne e i bambini deportati .

🎬 📹 : http://www.youtube.com/watch?v=kT1l76yKlY4

Le musiche sono di Mario Castelnuovo Tedesco.

Vedi la sua partenza da Trieste in Platero e io