🐦 ~ Pilota di guerra

[...] perché non esiste azione del singolo che non impegni altri.

Antoine de Saint- Exupéry








Le frasi che hanno fatto centro :

(su di me)

< D'improvviso mi viene un'immagine assurda. 
Quella degli orologi guasti. Di tutti gli orologi guasti. 
Orologi  delle chiese di villaggio. Orologi delle stazioni.
Pendole da caminetto nelle case vuote. E in quella vetrina
di orologiaio fuggiasco, un ossario di pendole morte.
La guerra.......non si caricano piu' le pendole. > 

(p.27)


< Nella tale cittadina silenziosa, sotto il grigiore di un giorno di
pioggia, scorgo un'inferma reclusa che medita alla finestra.
Chi è ?
Che cosa hanno fatto di lei ?
Per me, giudichero' la civilta' della piccola città secondo la densità di quella presenza.
Qual'è il nostro valore, una volta immobili ? >


(p.94)





< Rifiutero' ormai, di giudicare l'uomo dalle formule che giustificano le sue decisioni. Ci si sbaglia troppo facilmente sulla cauzione delle parole, come sulla direzione degli atti. Ignoro se colui che cammina verso la sua casa cammini verso il disaccordo o verso l'amore.
Mi domandero' : " Che uomo è costui ? ". Soltanto allora conoscero' dove si orienta  il suo peso e dove andrà.
Alla fine dei conti si va sempre là verso dove pesiamo.> 

 
(p.166)
....si va sempre là verso dove pesiamo

Quanto e come pesiamo ?

Il peso dei bipedi senza ali, sembra andare tutto nelle scarpe.

Siamo una questione di equilibrio e consapevolezza. L'unico modo per convincere una balena del suo peso sarebbe quello di pescarla.

Impossibile smentire il nostro peso sul pianeta terra, la scarpa né è la prova scientifica, l'evidenza.

Una stagione raccontata su un vecchio sandalo 38, dei mocassini 44 sudati di fabbrica, una suola bucata di uno stivale 36 che ha ricevuto chissà quale offesa, un campionato glorioso di un paio di scarpe da ginnastica.

Ritrovarsi sotto gli occhi la scarpa di una persona un tempo amata è un tuffo al cuore.

Il peso si vede. Lo si guarda attraverso una sagoma sformata verso l'interno o l'esterno, una bossa di un alluce valgo, un solco scavato da chissà quale ansia. Pesi che hanno camminato chilometri, aspettato rassegnati o impazienti, pesi abbandonati alle danze o a qualche sbronza.

Pesi radiografati di persone che non ci sono piu', diventano scarpe tenute in soffitta come reliquie. Sono vecchie pellicole, ogni segno di usura è un momento di vita.

Mi viene in mente una frase di Michelstaedter :

< So che voglio e non ho cosa voglio. Un peso pende ad un gancio, e per pender soffre che non puo' scendere : non puo' uscire dal gancio, poiché quant'è peso pende e quanto pende dipende. >

L'acqua da' una bellissima sensazione di libertà proprio perché sbarazza della zavorra. Nell'aria ci vorrebbe sempre un vento favorevole e un bel paio d'ali. I nostri amici pennuti hanno fatto sicuramente i conti con il loro peso : il vento soffia come gli pare.

Siamo gli esseri piu' pesanti sulla terra perfino piu' pesanti degli elefanti che poggiati sulle quattro colonne d'Ercole sono convinti d'essere dei pesi piuma, cosi' piuma da spaventarsi di un topo.

Condivido gli elogi a scarpe e ciabattini sono convinta che si vada là dove si pesa, restringo pero' il perimetro alla taglia di una scarpa.

🐦🐦 erifra


[...] *Ma questa notte forse, un cane da guardia si sveglierà e abbaierà. Ho sempre gustato la magia di un villaggio che sogna ad alta voce, attraverso la voce di un solo cane da guardia, nella notte chiara. Saint-Exupéry

(p.55)


....si va sempre là verso dove pesiamo