🐦 ~ Chi era Veronika Polonskaja ?

Veronika Polonskaja nasce in una famiglia di attori.

Suo padre, Vitold era un interprete famoso in Russia, prima della rivoluzione. Sposa in seconde nozze, Olga Gladkova un'attrice della sua stessa compagnia al < Maly> teatro di Mosca. Nel 1908 la famiglia si allarga.

La loro unica figlia Veronika (chiamata anche Nora) si dedicherà anche lei, interamente alla recitazione.

Il debutto nel teatro e nel cinema

Studia al teatro dell'Arte di Mosca ed entra nella compagnia. E cosi' come avevano fatto i suoi genitori si sposerà con un attore suo collega. Aveva solo diciotto anni, Mikhail Yanshin, suo marito, ventiquattro.

E' facile intuire quanto il teatro fosse la sua vita, pretendere che se ne liberasse - come pretese un poeta a lei molto caro ( Majakovskji) - equivaleva metterla di fronte ad una scelta già decisa a priori.

Oltre al teatro inizia a lavorare per il cinema - all'epoca ancora muto .

Nel 1928 viene scritturata per <Stekliannyi Glaz>, l'Occhio di vetro.

Interpreta un'attrice di quelle che andavano in voga nei lungometraggi sdolcinati.

Il film era una pesante critica del genere in questione ed era diretto da Lilja Brik : una tra le piu' significative figure del periodo, per il suo fascino, cultura e intelligenza.

La casa di Lilja Brik, ospitava artisti confermati o dell'avanguardia russa e lei frequentava gli ambienti culturali europei. In Francia viveva sua sorella maggiore, la scrittrice Elsa Triolet, musa di Louis Aragon.

Veronika Polonskaja , conosce sul set Lilja Brik e suo marito Osip, il quale oltre ad essere poeta, era l'editore di un certo Vladimir Vladimirovic, che stava diventando il grande Majakovskji.

L'incontro con Majakovskji.

Il 13 maggio 1929, sarà proprio Osip Brik a presentare l'attrice al poeta, invitandoli alle corse dei cavalli.

Veronika Polonskaja stava attraversando un momento propizio della sua vita. Era una ventunenne bella, piena di vitalità e aveva appena ottenuto il suo primo ruolo veramente importante per il Teatro dell'Arte di Mosca. E come spesso accade è nei momenti di maggior fiducia in noi stessi che ci si sente pronti per una grande sfida : una nuova storia d'amore. Anche se si sa fin dall'inizio che potrebbe essere molto pericolosa.

La storia d'amore tra i due è probabilmente molto piu' breve rispetto al periodo in cui si sono frequentati. Nell'arco di un anno tra il 1929 e il 1930 solo qualche settimana di intesa.

Per il resto si tratta di una relazione tumultuosa, poco appagante trapuntata di delusioni e morbosità.

Majakovskij dopo il primo incontro, s'interessa alla ragazza la invita a casa sua , nello studio di vicolo Gendrikof.

Veronika ha già frequentato quella casa perché è la stessa della coppia Brik ma non aveva mai incontrato Majakovskij perchè in quel periodo lui, stava in Francia.


Il tempo delle umiliazioni

Stupore : il suo Majakovskiij vive ancora assieme alla donna che ha amato : Lilja Brik, sicuramente non la sola ma una tra le piu' importanti, se non la piu' importante. Perchè è a lei che ha scritto tutte quelle lettere d'amore, è per lei che ha composto tutte quelle poesie, e sarà a lei che Majakovskij vorrà dedicare tutte le sue opere pubblicate. E questo la Polonskaja lo saprà solo alla morte del poeta. Terribile delusione -

Veronika, non conoscerà nessuno della famiglia di Majakovskij nemmeno la madre che si trovava assieme a lei alla mostra dedicata al ventennio dell'attività creativa del poeta. Troppo indaffarato ad accogliere gli ospiti non troverà il tempo di fare le presentazioni malgrado l'intenzione confidata poco prima all'attrice. L'unica che conoscerà e sarà onnipresente - anche quando in viaggio all'estero - è solo Lilj Brik .

Di Tatjana Yakovleva- un'altra fiamma del poeta che s'era sposata in Francia diventando de Plessis -ne aveva sentito parlare ma non era ancora al corrente delle lettere brucianti che il poeta le stava inviando nel corso di quell'estate del 29. - Ancora un'umiliazione -

La Polonskaja si prende la pena di provare che alcuni versi di Majakovskji erano rivolti a lei e getta nella spazzatura certi telegrammi da lui inviati. Contenevano solo insulti ?

Durante la loro relazione si lamenta di Yasmin, il marito , perché diventato geloso. Di una gelosia tale che s'era per giunta addormentato in teatro aspettando il rientro dei due amanti e addormentato rimase fino all'alba, fino al rientro dei due, che presi dalla gestione della loro vicenda redigevano bilanci invece di colmarsi di effusioni. C'era ben poco da essere gelosi e molto per annoiarsi.

Gli appuntamenti tra il poeta e l'attrice proseguono fino a quel fatidico 14 aprile del 1930. Come spesso accadeva, la Polonskaja si reca al passaggio Lubianskij cioè a casa del poeta che da alcuni mesi era diventato insopportabile, dispotico, lunatico e violento. Assiste a una scenata alquanto terrorizzante, lascia l'appartamento e sente lo sparo.

Coraggiosa torna indietro. Non tutti presi dal panico l'avrebbero fatto. Soprattutto se si è stati minacciati poco tempo prima, durante la sfuriata.

Majakovskji s'era sparato al cuore. Un cuore che aveva sofferto per mille ragioni : per temperamento, sensibilità, per ideali e speranze. Di circostanze: una moltitudine.

Veronika Polonskaja si addossa tutta la responsabilità. - Triste esempio di protagonismo - L'esperienza la traumatizza. Malgrado la sua presenza nel momento fatidico di Majakovskji passa inosservata. E anche questo la mortifica.

Il teatro rimarrà la sua vita. E non abbandonerà il cinema.

Nel 33' recita in Konveer Smert, nel 35 in Tri Tovariscchi -(non ho trovato le traduzioni), nel 66 Voyna i mir - Guerra e pace- e l'ultimo nel 1983 Mat Mariya


Majakovskij non puo' sapere che ....

Dopo la morte di Majakovskij scoppia il matrimonio di Lilj Brik. Qualche anno piu' tardi anche quello della Polonskaja.

Yanshin Michael ( 1902-1976), - s'era davvero annoiato - appena avuto il divorzio nel 1934, si risposa con un'altra attrice, per avere subito dopo il suo primo figlio.

L'unica famiglia di Veronika Polonskaja rimane ancora e sempre il teatro.

Si spegne nel settembre del 1994 in una delle due minuscole stanze di un ospizio per artisti.

Alcuni colleghi cercheranno di aiutarla durante la vecchiaia. Viveva di una pensione ridicola. La madre Russia non prese sul serio la lettera testamento di Majakovskij - un po' eccentrica - e la Polanskaja non ebbe alcun sostegno.

Majakovskji oltre alle sue opere lascia due figli ( mai riconosciuti), un maschio Gleb-Nikita Lavinsy (1921-1986) scultore sovietico. Sua madre Lilay Lavinskaya aveva lavorato con il poeta per la realizzazione di una mostra. E una femmina Patricia Tompson, nata dalla relazione con Elli Jones durante un viaggio negli Stati Uniti.


Image de fond : Valloton Laveuses