Yehuda Amichai
Todunglücklich : malheureux comme les pierres.
Un dizionario e' pieno di poesia
Mi ha assalito
un ' acre nostalgia
Mi ha assalito un’acre nostalgia,
come la gente d’una vecchia foto che vorrebbe
tornare con chi la guarda, nella buona luce
della lampada.
In questa casa, penso a come l’amore
in amicizia muta nella chimica
della nostra vita, e all’amicizia che ci rasserena
vicini alla morte.
E quanto è simile ai fili sparsi la nostra vita
che piú non sperano di tessersi in altro ordito.
Giungono dal deserto voci impenetrabili.
Polvere che profetizza polvere. Passa un aereo
e ci chiude
sotto la lampo di un grosso sacco di destino.
E il ricordo di un viso amato di ragazza
trascorre per la valle, come quest’autobus
notturno: molti
finestrini illuminati, molto viso di lei.
Yehuda Amichai
La traduzione non è citata : blog " Malinconia leggera".
An old toolshed
What's this ?
This is an old toolshed.
No,this is a great
past love.
Anxiety and joy where
here together
in this darkness
and hope.
Perhaps i've been here
once before.
I didn't go near to find out.
These are voices
calling out of a
dream.
No, this s a great
love.
No , this is an old
toolsched.
( Tratte da " Poems of Jérusalem and Love Poems tradotte dall'ebraico all'inglese da Assa Gutnann) 🐦
People use each other.
People use each other
as a healing for their pain.
They put each other
on their existential wounds,
on eye, on cut ?on mouth
and open hand.
They hold each other
and won't let go.
Ogni Cosa è illuminata .❤❤❤ Film tratto dal romanzo omonimo di Jonathan Safran Foer. Esordiente lo scrittore e il registra : Liev Shreiber . Film coraggioso che puo' fare molto male. Capolavoro per immagini e originalità nel trattare i contenuti . Umorismo fresco e sagace. In confronto " La vita è bella" è una simpatica baggianata senza togliere il merito che ha di per sé il film di Benigni. 🐦
Per me una poesia e' come un testo scientifico. Se non e' divulgativo non riesco a leggerlo.
Senza Margherita Hack quanta fatica ad avvicinarsi all'astronomia, senza di lei sono sicura che i quotidiani non avrebbero mai osato pubblicare articoli sui fenomeni dell'universo.
Divulgativo, ossia spiegare qualcosa di estremamente complicato con parole semplici e comprensibili, con esempi efficaci. Ne va' della poesia, quando evoca l'indicibile, il "non so cosa" con un linguaggio quasi scontato, con l'immediatezza delle immagini e la presenza della quotidianita'. Si' perche' scienza e poesia appartengono alla vita di tutti giorni. Solo che facciamo finta di niente. Siamo immersi in fenomeni fisici dalla mattina alla sera e chi ci fa caso ? Siamo immersi nella poesia dalla mattina alla sera e non abbiamo sguardi per vederla. Lo scienziato come il poeta spiegano cosa sta succedendo. Ma se con lo scienziato il discorso si conclude una volta afferrato il concetto, verificato il fatto o saziata la curiosita', con il poeta il discorso non si conclude mai. Si chiudono parentesi tonde e se ne aprono di quadre per un' infinita espressione. Per questo forse leggere una poesia mi da sempre l'impressione dell'incompiuto. Malgrado il punto finale. Come una vita umana che si spegne.
Se scoprissero che l'universo e' infinito non mi stupirei affatto.
Ma se la scienza scoprisse un giorno che l'universo e' un qualcosa di finito - inizia da A e finisce con B - potrei credere che la poesia non sia mai esistita o credere allora che non esista che la poesia. 🐦
Emil Claus et V. Van Gogh
Non c' è posto per la negazione in questo film. Fino all'ultimo non sapremo se il nonno, assunto come guida assieme al nipote, è un ex nazista o no.
Se vogliamo ignorare chi siamo, non siamo nessuno e niente.
Inutile inventarsi identità.
C'è per caso un rimprovero ? Si puo' non essere d'accordo su una certa intransigenza che m'è parsa cogliere. E se si prova un'ombra di rivolta viene subito smorzata anzi "illuminata" dalla luce del villaggio. Annientato durante il nazismo, ha le voci di tutti i suoi panni ad asciugare . Un villaggio senza piu' case e rinchiuso in centinaia di scatole e scatolette che collezionano non tanto oggetti quanto punti d'intersezione, quelli che disegnano le geometrie delle nostre vite. Nel bel mezzo di un campo di fiori i panni asciugano al vento e sembrano i fantasmi degli antichi abitanti che muovono le loro teste seguendo il sole.
Tutto si muove come girasoli e bucato al vento, quando un ricordo viene custodito e quando gli si va incontro per cercarlo. Un villaggio non solo vive ancora, ma fa vivere chi è vivo per davvero.
L'ultimo messaggio del film si trova in un aeroporto, preso come luogo di arrivo, ma si sa essere anche luogo di grandi partenze. Cambiano le divise e i ruoli, cambia la lingua, il paese e la civiltà, il volto rimane quello dell'essere umano. Certo sembra cosi' scontato e cosi' presto dimenticato. 🐦