🐦 ~ Per Olov Enquist : Il libro di Blanche e Marie









Nessuna prosa

Si finisce di leggere, si posa il libro chiuso e lo si guarda con sospetto. Si vorrebbe quasi nasconderlo da qualche parte. Si vorrebbe. Invece si decide di custodirlo nella propria biblioteca come fosse la prova tangibile di un delitto. Dacia Maraini nella postfazione parla della prosa di Per Olov Enquist : faccio fatica a trovarla.

Utilizza - l'autore - piu' tecniche narrative, di cui una, puo' risultare assolutamente spiacevole : interviene nella narrazione.

La vicenda è lanciata. Si è completamente immersi nella lettura, si percorre veloci la strada in macchina , curiosi e ansiosi di vedere il punto di arrivo e sul piu' bello .... la brusca frenata. Si sbatte la testa. La vicenda s'arresta, come la macchina, e lo scrittore irrompe , spiegando che ha deciso di non raccontare niente su un certo personaggio, con una scusa puerile tra l'altro. Viene da prenderlo per il collo.

Enquist un nome a metà tra l'inchiesta e l'inquisizione. Se dà prova di saper coinvolgere, di trascinare il lettore come in un torrente in piena , si fa apprezzare ancor piu' per la sua capacità di organizzare il testo, è un vero stratega. Raccoglie dati, documenti, informazioni su personaggi realmente esistiti per poi inquadrarli nel suo progetto narrativo. Il lettore ha pochissimo spazio, è obbligato a percorrere lo stretto sentiero che l'autore con maestria traccia nella foresta di biografie e della Storia.

Il libro racconta di donne. Il tema è l'universo femminile. Detto cosi' puo' sembrare noioso. Se poi si aggiunge che uno dei fili conduttori è l'amore potrebbe sembrare ancora piu' noioso.

Non si dice forse, che la donna è la regina della casa, l'angelo del focolare ? Per Olov Enquist sfiora solo l'argomento puntando i fari su un angelo del focolare tradito .

Lui, sceglie altre regine, testimonianze storiche, provenienti dal nostro diretto passato. Diretto perché appartengono entrambe alla fine 800 inizio 9oo.

Due esemplari femminili : Blanche e Marie

Una, Blanche, era la regina di un'istituzione particolare : La Salpêtrière di Parigi. Ospitava all'epoca circa seimila donne. Un posto rivoltante. Un grandioso asilo per poveri e un manicomio che si specializzava, proprio in quel periodo, nella cura dell'isteria. Isteria deriva dal greco e significa utero. Blanche si prestava benissimo agli esperimenti scientifici in voga - l'ipnosi - ed era un esemplare notevole delle crisi isteriche.

Marie è la regina di un'altra istituzione anch'essa particolare, la ricerca scientifica. Particolare perché al contrario della Salpêtrière era sprovvista di personaggi femminili. Le donne non avevano nemmeno accesso all'Università , figuriamoci ai premi Nobel.

Marie, di premi Nobel ne prese due. Assieme al marito Pierre di fisica in seguito sola, di chimica. Esemplare notevole delle capacità intellettive.

Denominatore comune di questi due esseri, la diffidenza che generavano attorno a loro. Una, in qualità d'isterica avrebbe potuto uccidere o allora da mirabile attrice, imbrogliare le ricerche scientifiche sull'isteria. L'altra in qualità di sapiente, doveva esser per forza invasa da poteri soprannaturali. Una specie di strega, passibile d'operare l'imbroglio pure lei. Lascio sottinteso che tipo di angelo, cioè donna fosse l'unica - forse- meritevole di fiducia.

Altro denominatore comune di queste due donne : amavano. L'indagine di Per Olov Enquist non è solo sociale ma si addentra nell'animo femminile. Blanche s'innamora del suo aguzzino : Charcot , l'emerito professore che da' una svolta alla psicoanalisi, (Freud era suo allievo) proprio tramite gli esperimenti fatti su Blanche e altre di loro.

Marie, ormai vedova di Pierre che la lascia ancora in giovane età, s'innamora e intreccia una relazione con un suo collega ricercatore e scienziato. Piccolo neo : lui, Paul Langevin è sposato e padre di famiglia. I due amori hanno entrambi epiloghi tragici. Prevedibili, visti gli ambienti dove sono sbocciati.

Storicamente niente prova che le due donne si siano conosciute. Per Olov Enquist invece, le mette addirittura a vivere insieme (ispirato forse dal fatto che il nome anagrafico di Blanche era Marie identico a quello della signora Curie) e immagina una grande amicizia. Ambigua.

Un'amicizia malsana ?

L'autore fa lavorare Blanche come assistente della Signora Marie Curie. L'incarico nasconde nefaste conseguenze, a causa delle radiazioni ancora insospettate, di quel "fango d'uranio" - la pechblenda - che le due, per molti anni manipoleranno.

Blanche ne esce ridotta piuttosto male, molto peggio di Marie. Le viene amputato prima il piede poi le gambe e infine le braccia. Di lei non resterà che un torso. Per muoversi nella casa della scienziata utilizzerà un carretto di legno. Un'angoscia solo a guardarla.

Anche se inconsapevoli le due conviventi saranno l'una vittima dell'altra. Blanche per la concretezza delle sue amputazioni Marie le subiva con lo sguardo. Eppure legate in maniera indissolubile, da veri e propri alter - ego.

Da queste due donne rappresentative : una, del mistero intorno al sesso femminile, l'altra del mistero intorno alla mente femminile, scaturisce tutto l'orrido che la donna di oggi si trascina nolente o dolente addosso, "ereditato" dalle sue recenti antenate.

La donna "mostrificata" finisce, nella vicenda narrata, per divenire realmente mostro . Questo romanzo è un dito nella piaga, fa davvero male. Cio' non toglie che suggerisce degli ottimi spunti di riflessione . Se il lettore è soggiogato da un autore tiranno durante la lettura, una volta terminata lo aspettano lunghe digressioni a briglia sciolta 😵

La pressa ovarica

< Secondo le prime righe del protocollo, Charcot aveva parlato con Blanche prima del trattamento pubblico. Le aveva mostrato la pressa ovarica che forse avrebbe utilizzato. Era uno strumento di cuoio con delle viti metalliche. Veniva posizionato sull'addome della donna e fissato dietro la schiena con cinghie di cuoio. Le due viti erano provviste di cuscinetti protettivi in cuoio. Quando venivano avvitate, comprimevano lentamente l'utero della donna. L'attrezzo veniva applicato sul ventre scoperto e premuto sul centro isteroide per bloccare l'attacco.

Cosi' la povera donna tormentata ritrovava la calma grazie a un'invenzione passata alla storia della medicina con il nome di pressa ovarica.

La pressa ovarica - spiegava Charcot - non è un rimedio miracoloso, serve solo a bloccare gli attacchi. E ci sono tanti malintesi a proposito di questo mezzo puramente meccanico. Non ho intenzione di utilizzarlo oggi. Poi aveva proseguito sempre piu' infuriato. Questa fissazione con le ovaie ! Come se tutto il male avesse origine nelle ovaie e nell'utero. E potesse essere asportato ! >

Sulla pubblica piazza

La scandalosa Sklodowska (tratto dal libro)

< Si potrebbe riassumere quella che forse non era la verità, ma l'opinione generale a Parigi sulla situazione di Paul Langevin e Marie, per esempio nell'autunno 1910, dicendo senza esagerazioni e con un riassunto fedele di cosa si scriveva nella pubblica piazza . Paul Langevin, era un rispettabile scienziato francese, padre di quattro figli, il cui matrimonio e la cui famiglia felice erano stati distrutti da una donna straniera, che da nubile si chiamava Sklodowska, una donna di probabili origini ebree! [...] In ogni caso polacca. E chiaramente questa straniera Sklodowska, che si era sposata per assumere il nome francese Curie, chiaramente non era solo una donna, ma anche un'intellettuale blasfema in contatto con circoli emancipati, per esempio quelli dell'Inghilterra! come le famigerate suffragette che aveva frequentato ! una donna che, quando il suo comportamento scandaloso era stato reso noto, aveva cercato di nascondersi, ma alla fine era stata costretta ad affrontare la stampa, davanti a tutti, l'onta pubblica che si meritava, in seguito anche per la " scandalosa assegnazione di un secondo premio Nobel " premio di cui non era degna e che a suo modo mise fine alla relazione con quel Paul Langevin fondamentalmente innocente.... >

Le famigerate suffragette e il diritto di voto alle donne

< Hertha Ayton era una fisica di fama internazionale che aveva dato contributi determinanti nel campo della propagazione delle onde magnetiche nell'acqua [..]

Era una delle leader del movimento suffragista inglese, che a quell'epoca viveva la fase piu' brutale della lotta per il voto delle donne. Qualche tempo prima Marie aveva firmato un appello di sostegno alle suffragette che facevano lo sciopero della fame nelle prigioni di Londra, ma ora era solo una fuggiasca colpita dallo scandalo che cercava di nascondere la sua vergogna.

L'appartamento di Hertha Ayton < che fungeva da rifugio alle suffragette ridotte in fin di vita dallo sciopero della fame in prigione, e liberate quindi per motivi politici, perché riprendessero a mangiare e si rimetessero in forze in modo di poterle di nuovo arrestare > ( p.211)

- Giuro che andro' a votare anche con quaranta di febbre ! Anche se oramai il voto in alcuni paesi purtroppo, è come una parola dal significante ben visibile ma priva di significato, l'hanno fatto scappare piano piano.

Il diritto di voto delle donne si estende un po' in tutti i paesi dopo la prima Guerra mondiale

Bisognerebbe pero' spiegare, Stato per Stato, l'organizzazione delle sue istituzioni governative. In Svizzera, Stato federale, dove i cantoni godevano di grande indipendenza, il suffragio femminile esiste già a livello cantonale dal 1860. il primo sindaco di una tra le piu' grandi città, Ginevra, è una donna nel 1968. Ma il diritto di voto femminile alle elezioni federali è solo del 1971 !! (nel frattempo i cantoni hanno perso poco a poco la loro indipendenza originaria).




















Amore a lieto fine con quasi due generazioni di ritardo

Se l'idillio d'amore tra Marie Curie e Paul Langevin si frantuma in uno scandalo internazionale, il corso della storia prende le sue rivincite. Una giovane ricercatrice della scuola di fisica di Parigi s'innamora di uno studente. Lei si chiama Helène Joliot Curie ed è nientedimeno che la nipote di Marie Curie e lui ? Lui non poteva essere altro che il nipote di Paul Langevin : Michel.

Ed era proprio destino - si usa dire cosi' - che una Curie diventasse signora Langevin. Solo che i tempi sono un po' cambiati e lei non si chiama piu' Marie.

(14.11.2012 Le Monde Science.)
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