🐦~ Garrel si`, ma quale ?

Con il 2015 non basterà piu' dire : < Ho visto l'ultimo film di Garrel. Perché "Philippe", non sarà piu' evidente.

Philippe Garrel è Il regista della Nouvelle Vague - viene definito cosI'- ma per me che non sono addetta ai lavori, rimane il regista dei primi piani in bianco e nero che ti ci tuffi dentro e credi avere lo stesso viso dell'attore. Delle porte e finestre grandi ,piccole o delle scale, come disegni della vita. E ci cammini e ti affacci dentro solo che nella vita in quella vera non ci fai caso. E dilata il tempo delle grande emozioni quelle che nella vita vera, durano un attimo e lasciano cosI' confusi da non capirci niente e da averne una paura matta. La tragicità dei film di Garrel mi piace perché mi fa vincere questa paura o almeno mi sembra di poterla vincere. Ed è vero a volte i dialoghi sono piuttosto scarni, essenziali ma poi ci mette improvvisamente una citazione , una frase che colpisce come una cometa precipitata a tutta velocità. ...... < Comète à toute vitesse échoue >.

Garrel chi, padre o figlio? Il figlio si chiama Louis, è da anni che si prepara al grande sguardo dall'altra parte della scena e il suo primo, vero e proprio film è pronto ad accogliere il nuovo anno. (2015)

Louis sul palcoscenico del teatro è sconosciuto in Italia, dobbiamo spostarci a Parigi per andarlo a vedere.

Questa primavera, all'Odeon, indossava Dorante alle prese con un' Araminte che assomigliava come una goccia d'acqua 😉 a Isabelle Huppert. La commedia, di Marivaux - il raffinato dei raffinati del dialogo teatrale - che dal 700' non smette d'incantare, è stata adattata e messa in scena da Luc Bondy. Sono già dieci anni che - da quando si è diplomato al conservatorio d'Arte drammatica di Parigi - Louis frequenta l'Odéon non solo da spettatore.

Louis, attore di cinema , è famoso ormai, anche qui da noi. Anche se le sue scelte artistiche non sono mai rivolte al grande pubblico.

<The Dreamers> di Bernardo Bertolucci è stato uno tra i film piu' controversi del grande regista, ed è questo film che ha segnato il suo debutto italiano nel 2003. Quello francese, da attore adulto, è del 2001 in < Ceci est mon corps> ( Questo è il mio corpo), diretto da Rodolphe Marconi con Jane Birkin. E sarà l'inizio di una lunga serie, che comprende oltre alle realizzazioni di suo padre, quasi tutte quelle di Christophe Honoré❤❤❤. E cito Christophe Honoré, perché è stata una rivelazione.

Detesto i film musicali. Una canzone in una pellicola ha lo stesso effetto di uno spot pubblicitario nel bel mezzo della visione. Uno spillo sotto l'unghia. L'unico modo di avvicinarmi al genere di Honoré è stato quello di scoprirlo per caso, attraverso la musica. Sono inciampata nelle canzoni su You Tube e poi ho " "investigato" sui film che le contenevano, - di mia spontanea volontà, non ho subito coercizioni. ...

Incredibile ma vero è stata una grandissima sorpresa. La musica e i testi si fondono talmente bene nelle scene di Honoré che mi dispiace non essere brava ad inventarmi le canzoni - quando ce ne sarebbe bisogno- nel mio quotidiano. Ho una parte di me (insospettata) "usignola", probabilmente canto spesso anch'io, ma in silenzio. E chissà quanti di noi lo fanno.

Di Christophe Honoré consiglio : <Les Chansons d'amour> ( 2007) < La belle personne >( 2008) <Les Bien- Aimés > (2011) con Chiara Mastroianni e Louis cantante.


Si tratta di bellezza?

31 anni (nel 2015) di bellezza prorompente e vicino alla mitologia.Potrebbe essere il figlio di Enea scampato alla leggenda di Roma e di una Didone che corona il suo sogno...Ci ha pensato Valentino a romanizzare il Greco-Cartaginese, vestendo il profumo Valentino Uomo dell' <allure> di Louis Garrel. L'immaginazione si sbizzarrisce solo a guardarlo e inventa origini di lontane civiltà e paesi.
Una cosa è certa : la sua famiglia e i suoi amici sono sinonimi di Cinema. Tanto da non capire dove inizia e finisce l'uno e l'altro.
Un papà regista Philippe, e una e una mamma - Brigitte Sy - attrice e sceneggiatrice - per citare i parenti piu' stretti.
Il talento non è una questione di geni.
Cresce come una pianta nella casa dove si vive, se ce n'è una. In casa Garrel è cresciuto bene, in tutte le direzioni, spaziando nei quattro punti cardinali attorno al palcoscenico; a nord e a sud della cinepresa.
Louis alla direzione si mette alla prova con venti minuti di cortometraggio nel 2008 con <Les Copains> (gli amici), Nel 2011 si dilunga un po' di piu' con < La règle des trois > ( la regola die tre). Tra i due invece c'è < Le Petit Tailleur > del 2009, il mio preferito.

Non è esattamente una canzone romantica. Disincantata piuttosto, un po' cinica.

Il cinismo a volte sta dalla parte della purezza.

Il Piccolo sarto ( Le Petit Tailleur) : il cortometraggi

In bianco e nero - evoca l'impronta di Philippe. Ma il tono è differente tra il canzonatorio e il cinico.

Si percepisce la voglia di giocare dietro la macchina da presa, Louis schizza l'occhio allo spettatore con i suoi : "Ma andiamo a vedere cosa succede intanto..", e lo spettatore per un attimo accompagna il regista nella sua passeggiata tra i bar e le vie di Parigi. Sembra prendere in giro gli eventi che a loro volta beffano i personaggi. Il Piccolo sarto, piccolo perché apprendista di mestiere e di vita, lo si guarda mogio mogio riprendersi il vestito che aveva cucito per il suo amore. E scappa da ridere e fa tenerezza. Un amore scoppiato come un ordigno a salve pieno di rumore. Gli effetti di un botto e l'ordine si ristabilisce immediatamente.

Ordine? Non proprio. Il finale è un bitter di comico. Si fa solo una gran confusione a essere troppo impegnati a non farne.

Les deux amis ( I due amici) Primo film come regista

Louis questa volta non ha giocato sui tempi. I minuti sono quelli del lungometraggio e la distribuzione quella di un vero film. S'intitola <Les deux amis> ispirato alla trama della commedia di Musset < I capricci di Marianna>.

Un innamorato chiede aiuto all'amico per conquistare la sua bella (Marianne nell'opera di Musset). Louis oltre a dirigere recita. Non sarà l'innamorato, l'ha già fatto negli < Amants Réguliers>, ma l'amico.(innamorato)

Il retroscena è la Parigi di oggi.

Incoraggiato dalla Fondazione Gan per il Cinema ce l'ha fatta 🎆 🎆🎆 Il film è in uscita nel 2015 e parteciperà al Festival di Cannes. Philippe farà lo spettatore e forse anche il critico....