Sintesi
Siete solo qualcuno che “va in chiesa” o qualcuno che “è la chiesa”? C'è una grande differenza in questo! Vi sono persone che solo “vanno in chiesa”, parlano di “farci una visita”. Ogni tanto si preparano e si presentano “in chiesa”. Ascoltano la Parola di Dio e la trovano anche, in qualche modo, “interessante”. Poi tornano a casa, e continuano la loro vita come sempre. Siamo solo qualcuno che “va in chiesa”? O qualcuno che "è" la chiesa? Siete dei mattoni nella casa di Dio? Ascoltate la Parola di Dio su base regolare? Allora, se lo fate, Dio non è più per voi uno straniero lontano da voi, ma qualcuno che vive in voi. Lo pregate regolarmente. Lo ascoltate mentre vi rivolge la Sua Parola regolarmente, e quando quella settimana voi vivete la vostra vita, ciò in cui voi credete è differente. La vostra concezione del mondo è differente. Sapete che siete stati perdonati a causa del sangue versato da Gesù Cristo. Allora vivete la vostra vita perdonando gli altri, manifestando loro amore, misericordia e longanimità. Questa è la riflessione che ci suggerisce il testo biblico di questa domenica: Efesini 2:13-22. Vediamo.
Strani materiali
C'è gente che si costruisce la propria casa con materiali raccolti nel deposito dei rifiuti. Nel terzo mondo molti lo fanno perché non trovano altro modo per avere un'abitazione. Ricordate un vecchio film del 1951 di Vittorio De Sica, dal titolo “Miracolo a Milano” ambientato in una bidonville della periferia milanese nel primo dopoguerra? Esso mostra una situazione del genere. Ispirato ad un racconto del 1940 di Cesare Zavattini, il film è una favola sociale sugli "angeli matti e poveri" delle baracche ai margini di Milano che, minacciati di sfratto da un avido industriale, organizzano un'azione di resistenza, animata dall'orfano Totò, che solo un miracolo fa trionfare.
Alcuni oggi credono che riciclare i rifiuti come materiale da costruzione potrebbe essere una buona idea per risolverne il problema. In effetti, se fate una ricerca su Internet digitando “case costruite con rifiuti” troverete gente che si è costruita una casa con le cose più strane. Ho letto di un uomo il cui principale materiale da costruzione erano 2000 pneumatici e 20.000 scatolette d'alluminio: ecco di che cosa si era costruito una casa. Adattata e ricoperta adeguatamente, pare che questa casa sia ancora in piedi e che sia abitata.
Oggi vi vorrei parlare del più strano costruttore che esista, qualcuno che ha costruito la sua casa di materiale ancora più strano che pneumatici e scatolette. Dopo aver messo assieme questo strano materiale da costruzione, egli ancora vive, a tutt'oggi, in questa casa. La persona di cui sto parlando è Gesù Cristo. Egli è davvero un abile costruttore, ed ha costruito per Sé una casa che è chiamata la chiesa cristiana. Per costruirla sceglie il materiale più insolito che potesse essere trovato – sceglie voi. Voi siete il Suo materiale di costruzione. Secondo la Bibbia voi siete i mattoni, o le “pietre viventi” della casa di Dio.
Oggi, così, vogliamo vedere perché sia così sorprendente che Gesù Cristo voglia fare una tale cosa. Perché Gesù ha voluto fare la Sua casa di “materiale umano” come voi? Oggi vedremo come lo fa e come si diventa dei mattoni nella casa di Dio.
Leggiamo prima di tutto il testo biblico sottoposto oggi alla nostra attenzione e che ne parla. Si trova nella lettera ai cristiani di Efeso, capitolo 2, dal versetto 13 al 22. Eccolo:
“Ma ora, in Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo. Lui, infatti, è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di separazione abolendo nel suo corpo terreno la causa dell'inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti, per creare in sé stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace; e per riconciliarli tutti e due con Dio in un corpo unico mediante la sua croce, sulla quale fece morire la loro inimicizia. Con la sua venuta ha annunziato la pace a voi che eravate lontani e la pace a quelli che erano vicini; perché per mezzo di lui gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito. Così dunque non siete più né stranieri né ospiti; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio. Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, sulla quale l'edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. In lui voi pure entrate a far parte dell'edificio che ha da servire come dimora a Dio per mezzo dello Spirito” (Efesini 2:17-22).
Riferendosi alla venuta in questo mondo del Signore e Salvatore Gesù Cristo, questo testo afferma che questa venuta ha realizzato un'autentica svolta storica nei rapporti fra mDio e la creatura umana. La venuta di Cristo è un annuncio di pace: in Cristo le creature umane possono tornare ad essere in pace fra di loro ed armonia con Dio. Questo vale non solo per Israele, il popolo che Dio aveva eletto come Suo tesoro particolare, testimonianza vivente di che cosa significa essere in comunione con Dio, ma anche per tutte le altre genti. Ora sia coloro che appartengono al popolo di Israele, sia chi appartiene a qualunque altra etnia, può avere, attraverso Gesù, l'eterno Figlio di Dio, un comune accesso a Dio Padre. Insieme, per fede in Gesù Cristo, noi formiamo, così, un tempio vivente, l'autentica dimora di Dio in questo mondo. Non è più possibile, quindi, “localizzare” la presenza di Dio in un solo luogo, edificio o nazione: come Dio era presente in Gesù, così Dio è presente nella comunità dei discepoli di Gesù. In Cristo assistiamo ad una vera e propria rivoluzione del pensiero. Superato è il concetto di Israele come popolo eletto, superato è il concetto di tempio di muratura, superati sono i riti e le cerimonie religiose come i sacrifici, superato è il concetto di sacerdote. Il popolo dei credenti in Cristo, la loro comunità e comunione, cioè la chiesa, è l'unico protagonista.
Innanzi tutto liberiamoci da un equivoco molto comune: la chiesa non è una costruzione in muratura, né un'istituzione retta da non si sa bene da chi e perché. Secondo la Bibbia la Chiesa è la comunità dei credenti in Cristo. Il nostro modo di parlare spesso condiziona negativamente il nostro pensiero. In italiano, infatti, è invalsa l'abitudine di dire “io vado” o “non vado in chiesa” intendendo il recarsi nel luogo dove si riunisce la comunità cristiana per partecipare al culto domenicale. Per “chiesa” si intende così l'edificio stesso dove si tiene il culto e, psicologicamente, si fa una chiara distinzione fra me e la chiesa, fra la “casa” e la “chiesa”: io, la mia casa, la mia vita, è qualcosa, e “la chiesa” è un'altra cosa, in una certa qual misura, di esterno a me stesso, di estraneo alla mia vita. Dunque, “vado in chiesa”, diciamo, per un'ora, e poi torno alla mia vita “normale”, quella di tutti i giorni, che è altra cosa.
Nella lingua tedesca questo è ancora peggio. Mi è capitato qualche tempo fa che qualcuno mi dicesse: “Ich bin nicht ein Kirchbesucher”, cioè, letteralmente, “io non sono un visitatore o un frequentatore, della chiesa”. E' peggio perché allora ci si ritiene uno che al massimo faccia una qualche “visita” ogni tanto alla “chiesa”, oppure neanche quella, intendendosi fondamentalmente un estraneo a quella realtà, considerata con disprezzo più o meno dichiarato, o almeno come qualcosa del quale non si ha “interesse”. Senza dubbio, per molti è così, anche se il loro nome compare sul registro della chiesa e sono disposti a dare ad essa un contributo in denaro, non si sa bene perché...
Ancora, anche in ambiente cristiano evangelico si sente qualcuno che chiede: “Che cosa fa la chiesa? Che posizione prende la Chiesa?” come se parlasse di qualcosa di esterno, di estraneo a sé stesso. Bisognerebbe rispondergli: “Come? Non lo sai? Non fai tu parte della chiesa? La posizione che prende la chiesa sono quelle che tu prendi: la chiesa fa ciò che fai tu ...se davvero nei sei membro! Anche la tua indifferenza determina quello che è la chiesa. Quindi, se vuoi criticare 'la chiesa' devi prima di tutto criticare te stesso perché devi valutare quale ne sia il contributo che tu dai!
Ecco, così, che dire “io vado in chiesa” è improprio perché, secondo le Sacre Scritture, la chiesa non è un edificio, e nemmeno un'istituzione, ma una comunità di persone di cui io, come cristiano, ho il piacere e l'onore di farne parte. Alla domanda “Vai in chiesa?”, io allora risponderei: “No, io non vado in chiesa. Non posso andare in chiesa perché io, come cristiano, sono chiesa, faccio parte della chiesa, e la domenica ho il privilegio e la gioia di unirmi ai miei fratelli e sorelle nella fede per rendere a Dio il culto che Gli è dovuto, e quello è solo uno dei momenti, certo importante, del mio essere chiesa”.
Potete capire, allora che la scelta di Dio di costruire la Sua casa con materiali come voi e me beh, ...il minimo che si possa dire è che si tratti di una scelta piuttosto discutibile, ...non certo delle più felici! Si, perché sicuramente non siamo il materiale migliore... Perché? Lo potete immaginare.
Prima di tutto io, voi, e gli altri, non è materiale che stia facilmente insieme. Spesso e volentieri siamo in disaccordo e ci scontriamo per una cosa o per un altra... Il nostro testo biblico fa menzione di questo nel versetto 14 dov'è scritto: “Lui, infatti, è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di separazione abolendo nel suo corpo terreno la causa dell'inimicizia”. Qui l'apostolo Paolo parla dell'ostilità che esisteva fra Giudei e le altre genti, “gli stranieri”, detti allora “i gentili”, dal termine, appunto “gente”. Ai tempi della Bibbia vi era una barriera fra Giudei e Gentili. Questi due gruppi di persone erano molto diversi, religiosamente e culturalmente, tanto differenti da esservi un'ostilità fra i due: i Giudei erano ostili verso i Gentili, ed i Gentili erano ostili vero i Giudei. Per esempio, se foste stati Giudei, invece che camminare per venti chilometri attraverso un territorio gentile per far visita ad un amico, ne avreste percorso 80 chilometri, solo per girarci attorno. Eppure Dio prende Giudei e Gentili, chiamandoli ambedue alla fede in Cristo, e ponendoli assieme come mattoni della stessa Sua casa.
Non è forse vero anche oggi che spesso non andiamo d'accordo? Vi è spesso ostilità fra le persone, persino della stessa nazionalità. Avete mai sentito una tale ostilità? Vi siete mai chiesti il perché? Perché sembra che per un motivo o un altro non si vada mai d'accordo? La risposta più semplice che si possa dare a questa domanda è quella più basilare: a causa del peccato. Siamo diversi l'uno dall'altro, è vero, ma il motivo di base per cui la gente non va d'accordo è il peccato. Lo mette in evidenza Gesù quando discute la questione del divorzio: “Dei farisei si avvicinarono a lui per metterlo alla prova, dicendo: «È lecito a un marito mandar via la moglie?». Egli rispose loro: «Che cosa vi ha comandato Mosè?». Essi dissero: «Mosè permise di scrivere un atto di ripudio e di mandarla via». Gesù disse loro: «È per la durezza del vostro cuore che Mosè scrisse per voi quella norma; ma al principio della creazione Dio li fece maschio e femmina. Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre, e i due saranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne. L'uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito»” (Marco 10:2-10).
Ogni essere umano, inclusi voi e io, lotta con il proprio orgoglio. Ogni essere umano, inclusi voi e me, lotta con l'egoismo. Vi sono, infatti, due peccati di base con i quali noi tutti nasciamo – l'orgoglio e l'egoismo – sono questi che causano nel mondo la maggior parte dei conflitti. Ecco perché è sorprendente come Dio voglia usare materiale umano per la Sua chiesa. Mettete insieme gente orgogliosa ed egoista, e vedrete... Perché mai, allora, Dio farebbe una tale cosa? Perché mai Dio vorrebbe vivere in una casa fatta di gente?`Ricordate che Dio è perfetto. Dio è puro. Pensereste così che il nostro peccato costringerebbe Dio ad andarsene il più in fretta possibile.
Immaginate di traslocare in una casa e la prima cosa che notate è il cattivo odore che proviene dal pian terreno, l'ingresso. Ogni casa ha i suoi odori, ma immaginare proprio un cattivo odore, e certamente l'odore è la prima cosa che notate quando vi trasferite in un'altra casa. Proviene dal tappeto, un vecchio tappeto che per decenni ha assorbito umidità e odore d'animali domestici. Chi vorrebbe vivere in una casa che puzza? Allora vi mettete all'opera e pezzo per pezzo cercate di strappare via quel tappeto, fino al legno su cui è incollato. Poi passate sul pavimento ogni sorta di prodotto chimico per pulirlo bene, e non avrete pace fintanto che quell'odore non ci sia più.
Potreste ben pensare che Dio si sia sentito così avendo attorno esseri umani. Ciascuno di noi “puzza” di peccato – d'ogni tipo d'egoismo ed d'ogni tipo di orgoglio. Potreste ben pensare a Dio che non sopporti averci attorno, tanto “puzziamo”. Potreste pensare che Dio voglia solo liberarsi di noi. E' assolutamente vero: orgoglio, egoismo, ed ogni sorta di quelle schifezze morali che ci caratterizzano, sono un odore orribile per le narici di Dio. La Scrittura dice: “Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio” (Galati 5:19-21).
Perché mai Dio vorrebbe usare proprio noi, la nostra “carne” per la Sua casa?
Il motivo lo troviamo nel versetto 13: “Ma ora, in Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo”. L'Apostolo dice ai cristiani di Efeso: Un tempo voi eravate lontani da Dio a causa del peccato, del vostro peccato. Ora, però, siete stati “avvicinati” mediante il sangue di Cristo. Qualcosa è avvenuto su quella croce, quando Gesù ha versato il Suo sangue. Qualcosa di assolutamente stupefacente.
Anche se voi non eravate nemmeno ancora nati, i vostri peccati sono stati portati via. Tutti i vostri peccati d'orgoglio. Tutti i vostri peccati d'egoismo. Ogni peccato che voi abbiate commesso, non importa quanto grande o piccolo – il vostro peccato è stato levato via, lavato, mediante il sangue di Cristo Gesù, ed ora voi manifestate la vostra fede in Lui. Vi siete mai sporcati le mani di vernice? Sono sicuro di sì. Quando cercate di pulirvi le mani dalla vernice e cercate di farlo con acqua e sapone, che accade? Che lo sporco non viene via. Come si fa per ripulirsi dalla vernice? Si usa un liquido chiamato solvente. A base di petrolio, ha un odore molto strano, ma quando lo sfregate sulla pelle, allora la vernice viene via! Allo stesso modo non c'è niente che noi si possa fare per toglierci di dosso lo sporco dei nostri peccati d'orgoglio e d'egoismo: non vanno via! Potreste anche diventare un fedele musulmano, o un sacerdote buddista, ma i vostri peccati non andranno via. Potreste andare in una cattedrale ed accendere mille candele e dire mille preghiere, ma i vostri peccati non andranno via. Potreste andare a Roma e baciare l'anello e le pantofole del Papa, ma i vostri peccati non andranno via. Non c'è alcuna possibile attività umana che possiate fare che vi possa rendere presentabili agli occhi di Dio.
C'è, però, il sangue di Cristo. Il sangue di Gesù Cristo, Suo Figlio, ci purifica dal peccato, e quando voi riponete la vostra fede nell'efficacia del sangue di Cristo, e non in tutte quelle cose umane – improvvisamente, ecco, i vostri peccati scompaiono. Scrive l'apostolo Pietro: “...sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia. Già designato prima della creazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi” (1 Pietro 1:18-20).Il sangue di Cristo vi purifica da ogni peccato. Ai cristiani di Efeso, l'Apostolo dice: Siete stati purificati dal sangue di Cristo: ecco fino a che punto Iddio vi ama!
Ed ecco perché Egli vi sceglie per essere come mattoni nella Sua casa. Ricordate quando abbiamo parlato di che razza di gente incompatibile noi siamo, di come sia difficile andare d'accordo? Che accade quando tutte queste persone incompatibili si vedono portare via i loro peccati ? Che accade quando essi ripongono la loro fede nel sangue di Cristo?
Guardate alla seconda parte del versetto 15: il Suo scopo era: “... per creare in sé stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace e per riconciliarli tutti e due con Dio in un corpo unico mediante la sua croce, sulla quale fece morire la loro inimicizia”. Ecco ciò che davvero ciò che può fare stare insieme la gente: l'autentica e comune adesione a Cristo, alla Sua Persona ed opera. Quei Giudei e quei Gentili che, un tempo, erano ostili l'uno all'altro, ora molti di loro erano diventati credenti in Cristo e vivevano assieme come membri della casa di Dio. Vedete, non importa quanto delle persone possano essere differenti, quando ciascuna di loro crede di tutto cuore che i loro peccati sono stati portati via, allora si stabilisce fra di loro un legame importante, un legame che può fare stare insieme anche persone molto diverse come mattoni della casa di Dio.
Tutto questo include ciascuno di voi. Guardate il versetto 22: “In lui voi pure entrate a far parte dell'edificio che ha da servire come dimora a Dio per mezzo dello Spirito”. A coloro che hanno accolto Cristo nella loro vita, la scrittura dice: Voi siete entrati a far parte dell'edificio di Dio. Un mattone alla volta, Egli vi sta trasformano in un posto dove Egli vive mediante il Suo Spirito. Oggi siete la casa di Dio. Sulla vostra fronte c'è il Suo marchio.
Quando i cristiani si riuniscono per udire e per vivere la Sua Parola, quando questo accade, Dio vive fra di loro, mediante il Suo Spirito. Voi diventare il mattone della casa più stupefacente che sia mai esistita. Infatti guardate al versetto 20 e 21: “Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare sulla quale l'edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore”. Voi siete mattoni della casa di Dio.
Facciamoci allora questa domanda: Come vedete voi stessi? Siete solo qualcuno che “va in chiesa” o qualcuno che “è la chiesa”? C'è una grande differenza in questo! Vi sono persone che solo “vanno in chiesa”, parlano di “farci una visita”. Ogni tanto si preparano e si presentano “in chiesa”. Ascoltano la Parola di Dio e la trovano anche, in qualche modo, “interessante”. Poi tornano a casa, e continuano la loro vita come sempre. Nulla è cambiato. Nulla è diverso. Ciò in cui credono è lo stesso. Il loro stile di vita non cambia.
Dicono che torneranno ancora una volta in chiesa, un giorno, forse, e qualche volta certamente verranno.
E' questo che descrive chi siamo? Siamo solo qualcuno che “va in chiesa”? O qualcuno che "è" la chiesa? Siete dei mattoni nella casa di Dio? Ascoltate la Parola di Dio su base regolare? Allora, se lo fate, Dio non è più per voi uno straniero lontano da voi, ma qualcuno che vive in voi. Lo pregate regolarmente. Lo ascoltate mentre vi rivolge la Sua Parola regolarmente, e quando quella settimana voi vivete la vostra vita, ciò in cui voi credete è differente. La vostra concezione del mondo è differente. Sapete che siete stati perdonati a causa del sangue versato da Gesù Cristo. Allora vivete la vostra vita perdonando gli altri, manifestando loro amore, misericordia e longanimità.
E' questo che descrive chi siamo? Siamo mattoni della casa di Dio? Forse oggi è giunto per qualcuno di voi il giorno di ravvedervi dal vostro peccato e di volgervi a Gesù Cristo per ottenere il Suo perdono. Voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati dal sangue di Cristo. Dio vi ha preso dal deposito dei rifiuti e vi ha fatti diventare mattoni della Sua casa. Non è forse questa una grazia stupefacente? Possa Iddio benedirvi nel vivere la vostra vita alla gloria di Dio.
Paolo Castellina, predicazione del 17 giugno 2004