1 Tessalonicesi 5:1-11

Le conseguenze del dormire…

Presentazione'. Dormire è una funzione essenziale per la nostra vita, ma dormire troppo o dove non è opportuno può essere molto rischioso. Dormire è pure una metafora per altre forme di inattività: c’è il dormire della mente, il dormire dello spirito, e c’è anche, come si dice, il sonno della morte. Ai cristiani della comunità di Tessalonica l’Apostolo diceva: “Noi non dormiamo come gli altri” ed è il testo biblico che esaminiamo quest’oggi, 1 Tessalonicesi 5:1-11. Che vuol dire? Ci sono cristiani svegli, attivi ed operosi. Ci sono cristiani, però, che dormono. Di quale tipo siete e quali ne sono le conseguenze?

Vi piace dormire?

Vi piace dormire? Certo, è importante dormire abbastanza. Conseguenza del dormire è un corpo ed una mente rigenerati, riposati ed efficienti. C’è però chi si addormenta in chiesa quando sente una predica. Potrà magari essere colpa del predicatore che è noioso e dalla voce monotona, ma si viene in chiesa per incontrarci con il Signore Iddio ed essere istruiti dalla sua Parola. Quindi è solo giusto prestargli attenzione ed anche prendere appunti su quanto dice, il che potrà aiutarvi anche a restare vigili. In ogni caso, anche fuori da questo contesto, vi sono casi in cui dormire non è bene, ed ha conseguenze negative.

Ascoltiamo che cosa ci dice il Signore Iddio oggi attraverso il testo biblico di 1 Tessalonicesi, al capitolo 5 dal versetto 1 a 11

“Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza. Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, ll quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate” (1 Tessalonicesi 5:1-11).

Noi non dormiamo come gli altri!

Ai cristiani della città di Tessalonica, e ad ogni cristiano degno di questo nome, l'apostolo Paolo dice, l'abbiamo sentito, "Noi non dormiamo come gli altri". …noi non dormiamo come gli altri! Evidentemente quest'espressione non va intesa letteralmente: è solo un modo di dire per parlare di chi moralmente e spiritualmente non dorme, ma è ben sveglio, vigilante, attento, per non essere colto di sorpresa quando il Signore Gesù Cristo, come ha promesso, tornerà.

Chi non dorme…

Dire però: "Noi non dormiamo come gli altri" mi fa venire in mente varia umanità che, di notte, è molto attiva. Penso a quei giovani che passano la notte a divertirsi tra musica assordante, fumo ed alcool, salvo poi a dormire quando, di giorno, dovrebbero invece stare ben svegli. Oppure mi fa venire in mente chi di notte deve lavorare, per esempio, negli ospedali, per vegliare sui bisogni dei pazienti. Non è facile, perché alterare il ritmo fisiologico sonno-veglia è duro. C’è poi anche chi non dorme, lo cita lo stesso nostro testo biblico, perché vorrebbe nascondere col buio le proprie attività illecite.

In ogni caso permettetemi di dire sin dall'inizio, che il sonno è importante, essenziale, ed ha conseguenze del tutto positive, e certamente il nostro testo biblico questo non lo vorrebbe negare!

Che cos'è il sonno?

In termini scientifici, il sonno è una temporanea e periodica sospensione dell'attività psicofisica con conseguente perdita parziale o totale della coscienza e della volontà e riduzione delle funzioni organiche: pressione sanguigna, respiro, battiti cardiaci. Per l'essere umano possiamo pure dire che il sonno sia un'interruzione spontanea, reversibile e periodica dell'attività intellettiva, sensoriale e critica. Il sonno è importante perché l'organismo possa reintegrare le proprie energie. Si muore più rapidamente per mancanza di sonno che per mancanza di cibo. Un individuo, tenuto sveglio per lunghi periodi, diventa sempre più disorientato ed esausto, sia psichicamente che fisicamente. Dopo dieci giorni di mancanza totale di sonno, può sopravvenire il decesso. Circa un terzo della vita di un uomo passa in questo stato di semi-incoscienza. Il bisogno di dormire varia a seconda dell'età: 18-20 ore al giorno per un neonato, 12-14 ore nel fanciullo, 7-9 ore nell'adulto, e minimo nell'anziano, 5-7 ore. Sembra però che non dormiamo solo perché abbiamo bisogno di riposo fisico. È il cervello che, per svolgere le sue complesse attività, abbia bisogno del sonno e di sognare. La mancanza di sonno provoca irritabilità, irrazionalità, allucinazioni, disturbi mentali e, alla fine, la follia, prima di giungere alla morte. Questo è il sonno con il quale abbiamo familiarità.

Io non ho problemi con il sonno fisico, ma c'è un tempo in cui sarebbe meglio non essere colti a dormire. Vi sono momenti in cui dormire comporta conseguenze negative. Nella Parola di Dio trovate la parola "sonno" menzionata in diverse circostanze e per significare cose diverse.

La condizione di apatia spirituale

Un termine collegato etimologicamente alla parola "sonno" è "sonnolenza". Chi non dorme quando e come dovrebbe dormire, per diversi motivi, può vivere in stato di sonnolenza, quel torpore che ci prende e che si manifesta specialmente dagli occhi che ogni tanto si chiudono, dalla frequenza dei sbadigli, dalla rilassatezza dei muscoli, dall'indebolimento dell'attenzione (può accadere quando guidiamo l'automobile, ed allora è meglio fermarsi per un po'). La sonnolenza è sinonimo di inerzia della mente, di pigrizia, apatia. Apatia significa avere mancanza di interesse, specialmente in questioni che pur sarebbero importanti, mancanza di volontà e forza per agire, di iniziativa. È mancanza di movimento o di sentimenti, passività.

È un dato di fatto che Satana, nemico di Dio, "canti la ninna nanna" e culli dolcemente molti cristiani affinché si addormentino nel letto della pigrizia spirituale. Dormono nel letto di piaceri egoistici, del fare "le proprie cose". Giacciono nel letto di una svergognata infedeltà. Il tempo in cui viviamo, però, non è il momento di dormire, in questo senso, e Dio vuole che ci svegliamo! Nel nostro testo Paolo ammonisce la Chiesa di Tessalonica a svegliarsi. Vegliate e siate sobri! Voi siete creature della luce, creature del giorno, e non "creature della notte". In altre parole, voi non avete nulla a che spartire con il sonno spirituale. Il Signore non potrà usare un credente spiritualmente addormentato o sonnolento.

Non si può nemmeno conservare un lavoro, se si dorme. Talvolta si ode di qualcuno che viene licenziato e non sa perché sia successo. La ragione per cui non lo sanno è perché potrebbero essere stati sorpresi a dormire quando avrebbero dovuto lavorare.

Quanti sono coloro che dormono spiritualmente, e che si sentono molto bene così: la cosa per loro "non fa problema". Non si tratta però di un sonno "giusto" e sano, ma un sonno che potrebbe preludere alla morte. Quando una persona batte la testa ed è insorta una commozione cerebrale si tiene a tutti i costi il paziente ben sveglio, per poter controllare i suoi riflessi in caso di edema. Potrebbe anche andare in coma e non risvegliarsi più!

Quanta gente frequenta la Chiesa sbagliata, infedele alla Parola di Dio, e che pensa, ingannandosi, che questo non importi, che "tanto" sia la stessa cosa... Quanta gente crede di essere a posto con Dio perché fa ogni tanto delle pratiche religiose e certi "doveri", ma il loro cuore è lontano da Dio e non ritiene di doversi mettere a posto con Lui. Non conosce quanto Dio prescrive nella Sua Parola, e non si premura anche di saperlo! Quanta gente non ritiene di dover ubbidire alla Parola di Dio e abilmente trova ogni sorta di giustificazioni per non farlo, ritenendo che Dio, "tanto", sia "di manica larga". Quanta gente tollera senza reagire predicazioni liberali, non fedeli alla parola del Signore, alla verità "che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi" (Gd. 3), e magari sono quelle stesse predicazioni ad agire come sonnifero! Semplicemente dormono: le loro facoltà spirituali e critiche sono sospese… Se non si svegliano al più presto, potrebbe insorgere il coma irreversibile…

Diversi tipi di sonno

Quando parliamo di sonno, ve ne sono di diversi tipi. Il dormiveglia, per esempio, è la fase che precede il sonno. Normalmente, prima del sonno profondo lo stato di coscienza si indebolisce. Succede anche in molte comunità cristiane. Non sono più forti come lo erano in passato. Diversi cristiani non vengono più in Chiesa come usavano fare. Improvvisamente non hanno più tempo per partecipare al culto. Se avevano un impegno ufficiale nella Chiesa "danno le dimissioni", non parlano più come erano soliti a parlare e non camminano più come usavano camminare. Ben presto non si potrà più contare sulla loro attiva partecipazione. Si ritengono "liberi", si ritengono cristiani "a modo loro" e questo lo ritengono legittimo. In alcuni luoghi cambiano molto spesso la comunità alla quale partecipano allo stesso modo in cui ogni tanto cambiano il negozio presso il quale fanno acquisti. Non vogliono "sentirsi legati" a nessuna Chiesa particolare. Le loro giustificazioni non sono che un pretesto che nasconde la loro situazione spirituale critica, la loro confusione interiore, la loro fondamentale non volontà di adeguarsi a quanto il Signore loro comanda. La nascondono a sé stessi e agli altri, ma la possono nascondere a Dio? "Gli occhi dell'Eterno sono in ogni luogo, per guardare i cattivi e i buoni" (Proverbi 15:3). Il loro "dormiveglia" si trasformerà ben presto in un sonno profondo, e dal sonno profondo passeranno alla morte spirituale.

Zelanti per altre cose

Molti sono molto zelanti nel loro lavoro e divertimenti. Fanno gli straordinari e sanno che devono andare al lavoro anche se è brutto tempo e c'è un gran traffico. Altri sono disposti ad alzarsi presto la domenica mattina per andare ad una gita o a fare dello sport. Prepararsi per le 10, però, per andare al culto, per loro è troppo. Sono troppo stanchi, devono dormire. La verità è che si, dormono, ma del sonno della morte spirituale. Chissà perché le esigenze del nostro lavoro secolare, del nostro riposo e del divertimento, vengono sempre prima di quelle del Signore? Temiamo di essere rimproverati dal datore di lavoro e non temiamo Dio? Non dovremmo temere Dio maggiormente?

Non dovrebbero essere contenti, non vedere l'ora di raccogliersi la domenica a lodare e ringraziare il Signore ed ascoltare la Sua Parola. Io ho sempre atteso con gioia la domenica per potermi recare al culto, ed odo alcuni che dicono che il culto non dice loro niente, che "ce ne ricavano ben poco". Però, per potercene "ricavare" qualcosa, bisogna metterci noi qualcosa: siamo sempre passivi, mentre invece dovremmo essere attivi. In Matteo 18:20 Gesù dice: "Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro". Il Signore Gesù è presente in mezzo a noi quest'oggi. Vi sembra poco? No, ma molti dormono e non si rendono conto né delle benedizioni che perdono, né di dormire quello che ben presto si trasformerà in sonno di morte. Ed è proprio questa la seconda conseguenza del dormire di cui vi vorrei parlare quest'oggi.

Dormire …per essere lasciati in pace?

Tommaso

Il Signore Gesù risorto era apparso ai 10 discepoli riuniti: un'esperienza meravigliosa. L'undicesimo, Tommaso, non voleva crederci. Perché? Perché quel giorno era assente. Dov'era finito? Perché non era con gli altri? Forse era a casa a dormire. Forse riteneva questa la soluzione migliore per "non pensare" alla frustrazione ed alla "sconfitta" della morte di Gesù sulla croce. Pensava forse che dormire potesse essere la soluzione migliore. Quanti oggi fanno così ritenendo di sfuggire alla "dura realtà". Evadere, però, forse anche nel sonno, non è una soluzione. Forse anche le "frustrazioni" ed i conflitti possono essere forieri di cose nuove. I dieci discepoli non avevano dormito, e Gesù era apparso a loro in gloria!

Questa potrebbe essere la parabola di ciò che il testo biblico di quest'oggi ci vuole comunicare. Quando tornerà il Signore Gesù a prendere con Sé quelli che Gli appartengono, qualcuno rischierà di "rimanere a terra", di essere lasciato indietro. Perché? Perché dormiva e non ne era pronto. Il Signore Gesù verrà senza preavviso.

Il ladro

Dice il nostro testo: "poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte" (1 Tessalonicesi 5:2). Un ladro arriva senza preannunciare la sua visita, proprio quando non ne siete pronti. Il ladro ama sorprendervi quando avete le spalle voltate. Il ladro fa il suo lavoro migliore di notte, quando dormite. Spesso neanche un allarme riesce a fermarlo. Il Signore Gesù certo non è un ladro, ma arriverà in modo inaspettato. Per questo è ora il tempo di svegliarci e lasciare il letto di una vita vissuta egoisticamente e in vergognosa infedeltà.

Lasciaci in pace?

Molta gente vorrebbe solo essere "lasciata in pace" e "non disturbata" nel sonno della loro voluta ignoranza ed incoscienza. Pensa che dormendo, senza vedere né sentire nulla, senza pensare né prendersi i rischi di agire, possa stare "finalmente" in pace. Non ama "le polemiche" dice, non ama le lotte, quand'anche fosse la lotta per la verità e per la giustizia. Ritiene che "non pensare", non essere coinvolti, non dover prendere posizione, delegare ad altri, sia "la cosa migliore" per stare in pace. Che illusione quella loro pretesa "neutralità". Il nostro testo dice: "Quando infatti diranno: "Pace e sicurezza", allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto".

Non come gli altri

Dice però il nostro testo: "Perciò non dormiamo come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri. Infatti coloro che dormono, dormono di notte, e coloro che s'inebriano, s'inebriano di notte. Ma noi, poiché siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore, e preso per elmo la speranza della salvezza".

Ben svegli

Noi invece, dice l'apostolo Paolo, non dormiamo, cercando così di evitare le nostre responsabilità. Noi stiamo svegli e ben sobri, con la mente vigile, scattante, pronta e dinamica. Noi non temiamo la fede e l'amore, noi non temiamo la speranza. Queste sono armi, armi spirituali. Noi non temiamo di imbracciare queste armi, noi non temiamo il conflitto, anzi, cerchiamo il conflitto. Non agiamo solo in difesa, ma siamo pronti all'attacco, all'attacco contro le forze spirituali della malvagità, sicuri di stare dalla parte della ragione, perché combattiamo le battaglie vittoriose di Cristo.

Vogliamo essere ben svegli per essere accanto a Cristo, seguendolo e condividendone l'azione. La nostra non è "insulsa religione", ritualismo, cerimonie, ma un rapporto vivente con il Signore Gesù Cristo, vittorioso, trionfante. Veniamo a Gesù per rendergli il culto che Gli è dovuto. Diciamo il nostro "Amen" forte e senza vergogna. Veniamo nel mezzo dell'assemblea dei credenti per lodare il Signore. Possiamo dire: Grazie Gesù. Possiamo lodare il Signore questa mattina perché siamo nel posto giusto. Gli rendiamo culto nel giorno che Egli ha stabilito, nel modo che Egli ha prescritto. E se siamo ben sveglio al posto giusto nel momento giusto, un giorno avremo la nostra dimora presso Dio.

L'importanza della Chiesa

Qualcuno mi dirà: "Non c'è nulla nella Chiesa che io non possa fare a casa. È solo un edificio, che vale tanto quanto un altro". Eppure la Chiesa, intesa come la comunione dei credenti che si riunisce come, quando e dove il Signore della Chiesa stabilisce, è importante. È importante perché per lei è stato pagato un prezzo altissimo. Non mi riferisco al costo dei materiali e della mano d'opera per edificarla, benché neppure questo sia da disprezzare. È costata a Dio la vita di Suo Figlio Gesù Cristo. Rendo quindi culto a Dio in una Chiesa che è costata moltissimo a Dio. Ai conduttori della Chiesa, Iddio dice in Atti 20:18: "Badate dunque a voi stessi e a tutto il gregge in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata col proprio sangue".

Se la Chiesa è ciò che il Signore si aspetta che sia, essa è e sarà un posto di grande valore, e se oggi non lo è, a causa delle sue infedeltà, mi adopererò per cambiarla. La Chiesa dovrebbe essere una casa di misericordia. La Chiesa dovrebbe essere una casa di grazia.

Che cosa deve essere la Chiesa

Secondo la Parola di Dio, la Chiesa deve essere un ospedale spirituale, un luogo dove si viene per guarire. Noi non veniamo qui perché stiamo bene, ma veniamo qui perché siamo dei malati che vogliono guarire insieme. Non andate in ospedale perché state bene, andate perché siete ammalati che vogliono guarire o per visitare qualcuno che è ammalato.

La Chiesa non è un campanile, ma deve essere il popolo dei credenti. La Chiesa non è un night club che offra intrattenimento. La Chiesa non è un teatro dove si va a vedere altri che fanno una rappresentazione, ma il luogo dove opero e sono direttamente coinvolto. La Chiesa non è un club sociale dove la gente va per spettegolare e lamentarsi. La Chiesa non è un frigorifero dove vi è gente con il cuore freddo. La Chiesa non è un negozio di sconti che offra una forma di religione a buon mercato. La Chiesa deve essere una stazione di servizio, dove le anime ricevono "carburante" per poter funzionare spiritualmente. La Chiesa deve essere il faro che proietta il fascio della sua luce. La Chiesa è una scialuppa di salvataggio dalla tempesta del mare della vita. La Chiesa è un'istituzione finalizzata alla salvezza. La Chiesa deve essere come un ristorante che nutre l'anima di uomini e donne che muoiono spiritualmente di fame. La Chiesa deve essere un centro di reclutamento che raccoglie uomini e donne nell'esercito del Signore.

Tutti hanno bisogno della Chiesa

Non importa chi siete: avete bisogno della Chiesa, perché la Chiesa è ciò che Cristo ha stabilito affinché vite vengano riparate. La Chiesa deve essere il luogo dove si ricostituiscono famiglie. La Chiesa deve essere il luogo dove i peccati vengono perdonati. Ringraziamo Dio per aver stabilito la Chiesa di Cristo, e facciamo in modo che la nostra lo sia.

Nella Chiesa opera Cristo

La Chiesa può e deve essere tutto questo perché Dio l'ha stabilita affinché il Medico, Cristo Gesù, vi operi guarigioni. Egli ha fermato Paolo sulla via di Damasco e l'ha condotto nella comunità cristiana affinché vi ricevesse guarigione. Ha guarito la mia vita circa 30 anni fa. La può guarire oggi stesso per voi. Perché?

Perché, come disse un poeta che cito: “Egli è il maestro dei potenti, il capitano dei conquistatori, il capo degli eroi, il leader dei legislatori, il sovrintendente dei vittoriosi, il governatore dei governatori, il principe dei principi, il Re dei re, il Signore dei Signori. Egli metterà speranza nel vostro cuore, aiuto nella vostra anima, un sorriso sul vostro volto, vita nei vostri occhi, forza nelle vostre mani, e velocità nei vostri piedi. Egli vi darà energia alle vostre gambe e gioia nel vostro volto, musica sulle vostre labbra ed una canzone nel cuore. Egli può risolvere i problemi più difficili, riparare i cuori infranti, sanare le ferite più profonde, sostenerci giorno per giorno, sollevare i nostri fardelli, rimuovere dubbi e paure, calmare i nostri nervi in tempo di crisi, cambiare le nostre circostanze e guidare i nostri passi. Egli può fare di un'abitazione una vera casa, migliorare la vita, rendere dolce il lavoro, farci trionfare sulla morte, trasformare la mezzanotte in mezzogiorno, cambiare la disperazione in celebrazione. Egli illumina il nostro giorno, benedice la nostra anima, guarisce le nostre ferite, libera il nostro spirito. Egli rende la vita degna d'essere vissuta, le preghiere degne di essere pronunciate, le bibbie degne d'essere lette, le devozioni degne di essere fatte, il futuro che vale la pena di affrontare. Egli fa si che la croce valga la pena di essere portata. È "affar suo" guarire. Egli è rifugio dalla tempesta, pace attraverso le crisi, pazienza nelle prove. Egli è in grado di trasformare i pazzi lunedì, le prove del martedì, i preoccupanti mercoledì, i giovedì di tribolazione, i venerdì frenetici, i sabato satanici, in solide domeniche”.

Dormire dunque, no!

Dormire, dunque, dormire il sonno dell'incoscienza, il sonno dove le facoltà psicofisiche e spirituali vengono sospese? No, quando Iddio ha stabilito la Chiesa, la comunità dei credenti, dove Egli sceglie di operare in Cristo, io voglio esserci ed operarvi, e se non c'è nei termini che Egli ha stabilito, voglio lottare affinché lo diventi, affinché da "sinagoga di Satana" diventi: "la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità" (1 Timoteo 3:15).

Un giorno Egli tornerà: ci troverà addormentati? Forse che allora ci sveglierà? No, ci farà continuare a dormire sonni beati, anzi, non saranno affatto sonni beati, ma sonni pieni di incubi, il sonno della morte. Egli non farà altro che darci quello che tanto avevano chiesto: di essere lasciati in pace. Si, Lui ci lascerà in pace, per sempre, anche se dubito che quella che risulterà sarà per noi davvero pace: è più probabile l'eterno rimorso delle opportunità che abbiamo perduto perché …dovevamo dormire! Dormire è buono, ma facciamolo dove, quando e come è giusto che sia. Per il resto noi, di giorno, rimaniamo ben svegli ed operanti. Gesù disse: "Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare" (Giovanni 9:4).

(Paolo Castellina, 10 gennaio 1999).