Il Presepe napoletano

                                                                           di Classe 1 F

Il Presepe è per Napoli e i napoletani una delle tradizioni natalizie irrinunciabili.
Il presepe napoletano si presta come un racconto popolare che è stato tramandato di generazione in generazione, arricchitosi via via di storie e significati dai rimandi sia religiosi che laici.

Ogni elemento della rappresentazione ha un suo specifico significato. È il riflesso di antiche tradizioni che incorporano la mitologia, le leggende e le credenze popolari, il sacro e il profano, la lotta tra il bene e il male e la tradizione cristiana.

Esistono circa 72 elementi fondamentali per costruire il Presepe napoletano.

Tre, invece, sono le scene narrative di riferimento: la Natività, l’Annuncio della buona novella ai pastori e la Taverna.


Ma da dove arriva l’antica tradizione del Presepe? I primi a descrivere la Natività furono gli evangelisti Luca e Matteo.

Il presepe che tutti conosciamo, però, si deve alla volontà di San Francesco d’Assisi. Il primo presepe con tutti i personaggi risale, invece, al 1283, per opera di Arnolfo di Cambio, scultore di otto statuine lignee che rappresentavano la Natività e i Re Magi. 

Intorno al 1500 nacque la cultura del presepe popolare grazie a S. Gaetano di Thiene il quale diede un decisivo impulso all’ammissione sul presepe anche di personaggi secondari. Nel 1600 gli artisti napoletani diedero alla rappresentazione della Natività una nuova connotazione, introducendo anche scene di vita quotidiana e nuovi personaggi.

A partire da questo momento gli artigiani locali incominciarono a sbizzarrirsi, dando vita a figure di vario tipo fino a raggiungere l’apice nel 1700: il presepe napoletano che oggi realizziamo in prossimità delle feste natalizie è ambientato proprio in questo periodo. Ogni singola statuina, ogni singolo decoro, ogni luogo nascondono una simbologia, un significato ben preciso che va oltre la semplice raffigurazione della Natività.

I Personaggi