Il rifugio perfetto

di Johannes Scardullo III E

Il gelato lo amiamo tutti no? È dolce e possiamo scegliere il gusto che vogliamo. Ecco, così come lo amiamo noi,  lo amava tanto anche Francesco Tirelli. Da bambino, in estate, mangiava un gelato al giorno e questa sua passione lo fece diventare un gelataio. Si trasferì poi in Ungheria e lì aprì una gelateria.  A Budapest, Tirelli conobbe  Peter che amava il suo gelato e, anche se non lo comprava tutti i giorni,  passava sempre davanti alla gelateria e ne ammirava la vetrina. Col passare del tempo Peter si affezionò tanto a Tirelli e Tirelli a lui. Quando durante  la seconda guerra mondiale iniziarono le persecuzioni contro gli ebrei, la famiglia di Peter si ritrovò in grave pericolo. Tirelli se ne rese subito conto e decise di trasformare la sua gelateria in un rifugio per tutti coloro che avevano bisogno di aiuto. Francesco Tirelli, pur sapendo che avrebbe messo a rischio la propria vita, non rimase indifferente al dolore degli altri e offrì loro un posto sicuro dove nascondersi fino alla fine della guerra. Solo dopo la sua morte la sua storia fu raccontata dai parenti dei sopravvissuti e Francesco Tirelli (1898-1954) fu proclamato “Giusto tra le Nazioni”.

 

 

IL GELATAIO TIRELLI «GIUSTO TRA LE NAZIONI»

 

Autore: MEIR TAMAR

Editore: GALLUCCI

Collana: ILLUSTRATI

ISBN: 9788893483704

Pubblicazione: 11/01/2018

 

 

Scheda Francesco Tirelli

 

Cognome: Tirelli

 

Nome: Francesco

 

Data di nascita: 13/03/1898

 

Luogo di nascita: Campagnola Emilia (RE)

 

Data di morte: 16/05/1954

 

Luogo di morte: Ginevra, Svizzera

 

Cenni biografici     

Francesco Tirelli, figlio di Eliseo, bottegaio, e di Emma Spaggiari, seconda moglie del padre, nasce a Campagnola, in provincia di Reggio Emilia, il 13 marzo del 1898.

All’inizio degli anni ’20 del 1900 Francesco si trasferisce a Venezia, città in cui nell’agosto del 1921 sposa Angela Giupponi, con la quale avrà tre figli: Elisabetta, Eliseo ed Elio. Ma nel 1926 decide di trasferirsi in Ungheria, a Budapest, lasciando in Italia la propria famiglia.

 

Nella città ungherese Tirelli continua a coltivare la propria passione per la scherma, passione che gli varrà il soprannome di “Cecchino”. Sin dal suo arrivo a Budapest, infatti, lavora in diverse scuole di scherma della città, come aiuto maestro, così come faceva anche a Venezia, nell’Accademia di Giuseppe Galante, uno dei personaggi più significativi del mondo italiano della scherma.

 

Nell’estate del 1929, però, non avendo più ottenuto un contratto, decide di aprire una gelateria, nei pressi del quartiere ebraico di Budapest. E nella capitale ungherese Tirelli trascorre gli anni della Seconda guerra mondiale.

 

Al termine del conflitto, infine, si trasferisce in Svizzera, a Ginevra.

 

Data del riconoscimento di Giusto tra le Nazioni da “Yad Vashem”, Ente nazionale per la Memoria della Shoah: 16/01/2008, M.31.2/6760

 

Persone salvate:

Eisler (nome sconosciuto)

Flasner (nome sconosciuto)

Frankl(nome sconosciuto)

Fuchs (nome sconosciuto)

Heilbrun, Chana Hedwig

Heilbrun (nome sconosciuto)

Meiri – Meyer, Itskhak Yitzchok

Meiri – Meyer (nome sconosciuto)

Silber, Armin

Trebitch (nome sconosciuto)