Mobilità Erasmus a Nizza

Emozione indescrivibile per otto alunni dell’I.C. Dante Alighieri

di Prof.ssa Raffaella Tedeschi

Da un’idea della Dirigente scolastica Prof.ssa Concetta Ciurca a un’emozione. Quella che ti prende quando scorri le foto della settimana scorsa, che ti cammina nelle braccia se ripensi al percorso di quell’idea, che poi si è inverata. L’emozione di Valerio, che, appassionato di Formula 1, innanzi alla pista di Montecarlo dichiarava di sentirsi bambino, perché aveva realizzato un sogno; l’emozione che sa farsi spasmo dolce nel petto ogni volta che ripensi al cielo della Costa Azzurra attraversato dal volo di un gabbiano.

Da un’idea: quella di promuovere la crescita personale, di potenziare le lingue straniere, di guardare all’Europa. Un’idea grandiosa, a tratti audace, se riflettiamo sul fatto che è la prima mobilità Erasmus che ha visto coinvolta la Scuola Media Dante Alighieri di Leonforte e che siamo entrati nel programma da “new comers”.

Dal 7 al 14 Aprile, otto alunni dell’istituto, accompagnati dai docenti Cristina Censabella, Luca Fantino, Claudio Stella e Raffaella Tedeschi, ospitati dall’istituto Don Bosco di Nizza hanno svolto varie attività didattiche e culturali nell’ottica di migliorare le loro competenze linguistiche e di rapportarsi a una differente realtà scolastica.

L’organizzazione della mobilità è stata un obiettivo, una sfida necessitante impegno e dedizione, animata da un fortissimo entusiasmo. Perché per rendere vincente un’idea devi sentirla anzitutto nell’anima e va bene proporsi degli obiettivi di apprendimento, ma ogni scopo non può essere disgiunto dal fine di vedere gli sguardi meravigliati dei nostri alunni, di regalare emozioni per poi raddoppiarle, triplicarle.

Se è vero che l’Erasmus si delinea come un paradigma moderno di studio e formazione, esso non può, a mio avviso, disancorarsi da un certo Umanesimo, inteso come atteggiamento culturale e spirituale, facente sì che la cultura venga intesa non solo come processo di crescita e di miglioramento soggettivo, ma come strumento di miglioramento della vita civile collettiva. Ecco allora che sviluppare competenze include l’accrescere la consapevolezza delle potenzialità dell’essere umano. Ciò accade attraverso l’incontro, la condivisione, lo scambio. Un po’ come nella controdanza che i nostri allievi hanno ballato in occasione della serata internazionale a Nizza, straordinario esempio di “entanglement”, termine preso in prestito alla meccanica quantistica che per estensione designa la stretta interdipendenza tra le parti di un tutto. L’esperimento è stato riuscitissimo, il plauso è stato forte, l’emozione pure.